lunedì 8 dicembre 2014

IL MIO FERMENTATO DI MELE DI BOSCO: PROSEGUIMENTO.

Vi ricordate il mio FERMENTATO DI MELE DI BOSCO?
Sono passati 3 mesi e per tutto questo tempo il mio fermentato è rimasto in terrazza in un posto riparato dagli effetti degli agenti atmosferici ma esposto agli sbalzi di temperatura. Adesso è così:




Ho seguito le istruzioni alla lettera e per circa un mese ogni giorno ho spinto in basso le mele con un mestolo di legno. Ad un certo punto ho notato che cominciava a formarsi la gelatina (segno di buona riuscita) e le mele non risalivano a galla. Ho quindi capito che questa fase iniziale del processo era terminata ed ho lasciato lì il mio fermentato, controllando periodicamente che non vi fossero muffe.
Devo dire che non ho mai visto alcuna muffa nè altra formazione strana. L'odore è acetico ma leggermente dolciastro, simile all'aceto di mele (anche questo segno di buona riuscita).
Sotto il coperchio (che non ho ancora chiuso ermeticamente) trovo sempre abbondante rugiada!
Secondo quanto riportato sui gruppi facebook che seguo (e che vi ho già indicato nel post precedente), il composto deve fermentare almeno 4 mesi prima di essere utilizzato
Io ho deciso che lo terrò almeno 6 mesi poi comincerò ad usarlo.

A presto. Elisa

lunedì 24 novembre 2014

CREMA PASTICCERA FACILE E VELOCE CHE NON IMPAZZISCE! SENZA GLUTINE

Oggi ho deciso di postarvi la ricetta della mia crema che tra i miei amici e conoscenti è diventata famosa perchè è facile e veloce da fare, non impazzisce ed è senza glutine!
Intanto vi mostro la foto di come è venuta

INGREDIENTI X 2 PERSONE:
-1 uovo intero;
- 50 gr zucchero;
- 10 gr maizena;
- 200 ml latte;
- 2 o 3 gocce di olio essenziale di limone, oppure una spolverata di scorza di limone grattugiata.


PROCEDIMENTO:
Rompere l'uovo dentro un pentolino ed aggiungere lo zucchero. Sbattere bene l'uovo con lo zucchero con l'aiuto di una frustina finchè non diventa una crema spumosa. Aggiungere il latte e la maizena ed amalgamare bene con la frusta finchè il liquido non risulta ben omogeneo (bisogna far disperdere bene la maizena nel liquido per evitare grumi).
Mettete sul fuoco e fate cuocere a fiamma moderata sempre mescolando con la frusta finchè non si addensa. E' pronta in 5 minuti.
Togliete dal fuoco ed aromatizzate con l'olio essenziale. Pronta!

In realtà non è una vera crema pasticcera. Questa è la base per la crema catalana e volendo potete usarla anche in questo modo versandola in delle coppette e spolverizzandola di zucchero che poi farete caramellare.
Però è ottima anche usata così, al posto della crema pasticcera ed ha due vantaggi enormi: NON IMPAZZISCE (a me non è mai successo) ed E' SENZA GLUTINE, quindi adatta anche ai celiaci!

Fatemi sapere se provate a realizzarla e come vi è venuta!

SUGGERIMENTI:
se dovesse impazzire (anche se a me, con questa ricetta, non è mai successo) c'è sempre il vecchio trucco: una botta di minipimer e via tutti i grumi...
Potete aromatizzarla come più vi piace, è ottima anche con cannella, vaniglia, arancia ecc..

lunedì 10 novembre 2014

BISCOTTI CON I CORN FLAKES

Questa è la mia ricetta per fare questi buonissimi biscotti. Me l'ha passata mia madre alla quale a sua volta è stata passata da un'amica. E' ampiamente collaudata per cui ve la propongo perchè è facile, veloce ed i biscotti che ne vengono sono molto buoni. Inoltre si possono preparare insieme ai nostri bambini.
E' anche un "salvainviti". Vi invitano a cena e non sapete cosa portare? Questi biscotti mi hanno salvato in diverse occasioni.



INGREDIENTI:

Dose intera:                                                 Dose dimezzata:
- 500 gr farina;                                          - 250 gr farina;
- 4 uova;                                                       - 2 uova;
- 200 gr zucchero;                                     - 100 gr zucchero;  
- 150 gr burro;                                             - 75 gr burro;
- 1 bustina di lievito;                                     - 1/2 bustina lievito;
- uvetta a piacere;                                         - uvetta a piacere.
- corn flakes a piacere.                                 - corn flakes a piacere


PROCEDIMENTO:
Fondere il burro a micronde. In una scodella o un piatto versare abbondanti corn flakes e tenere da parte. In una ciotola rompere le uova e sbatterele con lo zucchero. Aggiungere il burro fuso, la farina, il lievito e l'uvetta. Ne verrà una palla piuttosto soda. Staccarne dei pezzetti, appallottolarli e schiacciarli leggermente. Passarli nei corn flakes e disporli sulla teglia del forno avendola preventivamente rivestita con carta forno.
Cuocere a 180° per 20-30 minuti.
Togliere dal forno e far raffreddare, quindi, quando saranno completamente freddi, spolverizzare con zucchero a velo.
Pronti!

Con la dose dimezzata io ci riempio le due piccole teglie del mio fornetto de longhi per circa 24 biscotti. Una razione giusta per provare.
A presto. Ely

mercoledì 10 settembre 2014

OLIO-IMPACCO CAPELLI SUPER NUTRIENTE E ANTI-DOPPIE PUNTE. CONSIGLI.

Anche se non sono andata al mare quest'anno - ed i miei capelli non sono stati danneggiati dalla salsedine - non rinuncio ai miei  impacchi per i capelli.
In particolare vi segnalo questo olio che si può usare sia da solo che miscelato ad altre sostanze.
I MIEI CAPELLI SONO GRASSI, anche se molto meno di quando usavo gli intrugli siliconici, e, pur usando l'olio come impacco, rimangono in buone condizioni per 3-4 giorni senza doverli rilavare.


INGREDIENTI:
- 1/3 di olio di ricino;
- 1/3 di olio di lino;
- 1/3 olio di germe di grano.

In pratica si miscelano questi oli in parti uguali. Se ne preleva la quantità necessaria e si applica sui capelli.
Si lascia in posa un'oretta e poi si lavano i capelli molto beneConsiglio di ripeterlo una volta al mese oppure anche più spesso se avete i capelli secchi e sfibrati.
Sono tutti e tre oli ottimi per i capelli.  Per me sono i migliori. Infatti li ho miscelati ed inseriti nella boccetta di recupero per averli sempre pronti all'uso, è più pratico. Così quando non ho voglia o tempo di farmi un impacco con altri ingredienti posso applicare anche solo questo che è un vero nutrimento d'elezione per i capelli.
Ovviamente si possono aggiungere anche altri oli. Io ho usato quelli che hanno dimostrato un effetto migliore sui miei capelli. Per questo non ho aggiunto l'olio di oliva -che, in realtà, ci sarebbe stato bene- perchè me li unge troppo. Ma, se avete i capelli secchi, unite anche quello perchè è ottimo.
Potete anche aggiungere la miscela di oli al vostro impacco preferito. Lo renderà straordinariamente nutriente!
A questo proposito vi segnalo quello che ho preparato per me i primi di agosto in cui ho aggiunto anche miele, limone, infuso di camomilla, curcuma ed hennè neutro.

I  miei capelli stanno da Dio! Anche la parrucchiera se n'è accorta. Lei crede sempre che usi il suo shampo siliconico...

A questo proposito voglio anche spendere due parole sul passaggio all'ecobio dei miei capelli.
Io sono una che per anni ha usato il silicone sui capelli a mani basse, spesso senza neppure accorgermene, come, penso, molte di voi.
C'è stato un periodo, verso la metà degli anni novanta in cui il silicone sui capelli andava molto di moda, in cui il parrucchiere di allora mi rifilò addirittura delle fialette di silicone da applicare sui capelli. Il risultato fu molto bello soltanto alla prima applicazione. Poi, pian piano, i capelli si rovinarono. Infatti smisi di usarle.
Ma il silicone, ahimè, si nasconde anche negli altri prodotti, shampi e soprattutto balsami e trattamenti. Per cui, in realtà, pur abbandonando le fiale, ho usato silicone incosapevolmente sui capelli fino a quando ho imparato a leggere le etichette.
Da circa 9 mesi sono passata all'ecobio anche per i capelli.
Ho iniziato cambiando shampo (per ora ho usato viviverde coop o un ultra dolce -ultimamente ho provato camomilla- che uso comunque diluito). Come consigliato anche su altri blog (soprattutto su quello di Carlita) prima dello shampo applicavo anche un impacco, quasi sempre a base di olio perchè avevo i capelli parecchio sfibrati dalle meches e pieni di doppie punte. Ho anche smesso di farmi le meches.

All'inizio il risultato non era molto bello. I capelli erano opachi e si ungevano più spesso. Ma io, seguendo le indicazioni di Carlita, non ho desistito!
Poi, dopo circa un mese, improvvisamente, hanno ripreso vigore. Dopo l'asciugatura erano lucidi e brillanti e si ungevano meno spesso, tanto che in inverno posso stare anche tranquillamente 4 giorni senza lavarli, a volte anche 5.
A questo riguardo non temo critiche. Ai capelli non piace davvero essere lavati troppo spesso, anzi! Si indeboliscono. Inoltre dopo un pò smettono di ungersi subito come facevano prima. Il silicone impiega del tempo per venire completamente via dai capelli. Per cui ci vuole un pò di tempo prima che la "cura disintossicante" faccia il suo effetto e che i capelli tornino a "respirare".

Altro errore comune che tutti abbiamo commesso e commettiamo ancora è lavare i capelli con molto shampo. Chi non si è attaccato alla bottiglia e l'ha spremuta come fosse un tubetto di maionese....?
Io l'ho fatto! Beh...è sbagliato anche quello. Troppo aggressivo sia per i capelli che per la cute, senza contare che se ne spreca un sacco!
Io, su consiglio della cognata parrucchiera (che a volte ci azzecca ;-)), prendo una vecchia bottiglia di shampo vuota, ci metto dentro una o due dita di shampo puro ed il resto lo riempio con l'acqua del rubinetto, che tengo in doccia, pronta all'uso.
Ho triplicato la vita del mio shampo ed enormemente ridotto l'aggressione del detergente ai capelli ed alla cute!

Per cui, dopo alcuni mesi di esperienza e di risultati davvero apprezzabili, mi sento di darvi alcuni consigli che ho sperimentato su di me e che hanno funzionato:
1- NON USARE SILICONI;
2- FARE IMPACCHI NUTRIENTI;
3- USARE POCO SHAMPO;
4- LAVARE I CAPELLI IL MENO POSSIBILE. NON PIU' DI DUE VOLTE ALLA SETTIMANA.

Per una persona sana, che non ha particolari problemi (tipo scompensi ormonali che possono portare ad una maggiore secrezione di sebo), lavare i capelli due volte alla settimana è più che sufficiente per avere capelli puliti ed in ordine. Se dovete lavarli più spesso è segno che, probabilmente, c'è un problema che potrebbe risiedere nel modo in cui li lavate. Provate adottando le tecniche che ho descritto sopra e vedete come vi trovate.
A presto.

venerdì 5 settembre 2014

IL MIO FERMENTATO DI MELE DI BOSCO.

Questo è un argomento che da molto tempo mi premeva affrontare perchè mi sta molto a cuore.
Prima di pochi mesi fa io non sapevo nemmeno cosa fosse un fermentato, poi mi sono imbattuta nei post di Stefania Rossini che, dal suo blog Naturalmente Stefy, parlava dei suoi esperimenti con i questo preparato e mi è venuta voglia di provare.
Intanto vi posto i link al suo blog:

Mi sono iscritta a due gruppi facebook sull'argomento:
FERMENTI AMO di MARI TEMPESTOSI e MICRORGANISMI EFFETTIVI di StefanoAbruzzese
Nella parte "file" questi due gruppi contengono tutte le informazioni necessarie per conoscere, imparare a produrre ed utilizzare i microrganismi a cui vi rimando integralmente.

In breve io posso dirvi quel poco che ho appreso dalla lettura delle pagine trovate sui gruppi facebook sopra indicati.
I fermentati sono dei liquidi prodotti dalla fermentazione dei vegetali in acqua e zucchero in proporzioni ben precise. La fermentazione è una tecnica antica come il mondo. Ogni giorno ognuno di noi consuma cibi fermentati (yogurt, vino, aceto, formaggi ecc.). All'interno dei fermentati ci sono molti microrganismi che Stefano Abruzzese chiama "effettivi" che potremo definire anche probiotici, tra cui lieviti, batteri della fotosintesi e batteri dell'acido lattico. Essi agiscono sostanzialmente trasformando i batteri degenerativi (che portano alla putrefazione) in rigenerativi.
E' noto che i composti contenenti probiotici facciano molto bene alla salute ed, in particolare, siano una panacea per l'intestino. Io stessa, anni fa, ho superato un lungo periodo di stitichezza cronica, grazie all'uso massiccio di alimenti probiotici.
Vengono inoltre utilizzati in agricoltura, ad esempio come fertilizzanti naturali, e per le pulizie domestiche perchè contengono acido acetico.

Si producono miscelando vegetali (frutta o verdura), anche di scarto, con acqua e zucchero o miele in proporzioni di 1 parte di zucchero, 3 parti di vegetali e 5 di acqua (ad esempio: 1 Kg di zucchero, 3 Kg di vegetali e 5 lt di acqua).

Per prima cosa occorre trovare il contenitore adatto. Non deve essere di metallo, deve avere un coperchio da poter appoggiare sopra e deve avere la bocca larga per consentire le operazioni successive.
Ottimi i secchi in plastica con il coperchio tipo quelli delle olive o del gelato industriale o della vernice. Io ho utilizzato un fustino in plastica del detersivo di mia suocera (io, come già saprete se mi seguite, non compro più detersivi commerciali ma li autoproduco più che posso). 
Questi contenitori vanno lavati con aceto o sapone naturale di marsiglia (quello vero!), senza usare detersivi che comprometterebbero lo sviluppo dei microrganismi. Una volta lavati vanno asciugati molto bene.

Lo zucchero deve essere biologico di canna oppure, meglio ancora, usate il miele, sempre biologico. La frutta o verdura idem, deve essere anch'essa biologica, sana e possibilmente matura. Se di grossa taglia, va fatta a pezzetti più piccoli, se di piccola taglia può essere lasciata intera.
La buccia non va tolta e i vegetali vanno lavati molto bene con acqua e bicarbonato o aceto.
L'acqua deve essere pura. Tipo minerale o di fonte o piovana. Senza cloro o altra sostanza che inibisca la proliferazione batterica. Per questo l'acqua del rubinetto non va bene.

Io ho utilizzato mele di bosco che, dopo aver lavato con acqua e bicarbonato, ho tagliato in quattro spicchi. Io ho tolto il torsolo ma penso che si possa lasciare anche quello.
Poi ho preparato la miscela di acqua e miele e vi ho immerso i miei pezzi di mela.
Le mie dosi sono queste:
- 1,5 Kg di frutta,
- 500 gr miele;
- 2,5 litri di acqua di fonte.
Ecco fatto!

Una volta pronti vanno coperti con il coperchio che va SOLO APPOGGIATO al secchio e non chiuso ermeticamente. I batteri hanno bisogno dell'aria per fermentare ed, in questo processo, producono gas che deve poter fuoriuscire.
Li ho messi in terrazza nel punto più riparato dai raggi del sole. I fermentati temono i raggi diretti del sole ma sopportano bene le alte e le basse temperature.

Dopo un paio di giorni già avevano un odore alcol-acetico marcatamente dolce, segnale di buona riuscita.
Eccoli qua dopo circa una settimana.


Ogni giorno per un mese, una volta al giorno, bisogna spingere in basso i vegetali con un utensile non di metallo (io uso un mestolo di legno), e basta!
Questa operazione andrà ripetuta finchè i vegetali non saranno tutti sprofondati al di sotto del livello del liquido (per circa un mese).
Inizialmente i vegetali galleggeranno poi, mano a mano che il processo fermentativo avanzerà, sprofonderanno sotto il livello del liquido. A quel punto non sarà più necessario spingerli in basso giornalmente. Se si dovessero formare delle muffe si dovranno spingere in basso fino alla loro completa scomparsa.

Dopo un pò dovrebbe comparire una gelatina superficiale, anch'essa segno di buona riuscita.

Il prodotto va lasciato fermentare almeno 4 mesi. 6 mesi prima di assumerlo oralmente. NON VA UTILIZZATO PRIMA CHE SIA TRASCORSO QUESTO PERIODO. Questo è il tempo necessario affinchè i microrganismi effettivi trasformino tutti i batteri in batteri "buoni". Si bevono solo fermentati prodotti da vegetali nobili (preferibilmente frutta), non dagli scarti.

Io sono molto fiduciosa. Vediamo come procede. Per ora sono semplice spettatrice del miracolo della natura. Vi terrò aggiornati!

lunedì 1 settembre 2014

IL MIO DADO VEGETALE.



Dopo una lunga assenza di un mese, dovuta alle ferie, riprendo in mano il mio blog e posto una delle mie migliori ricette. Quella del dado.
Sono ormai cinque o sei anni che non compro più il dado da brodo. Lo faccio in casa con le verdure e mi dura anni, rimanendo inalterato nel tempo.
Tanto che fin'ora l'ho fatto solo tre volte!
Il mio, più che un dado da brodo, è un insaporitore, da usare un pò dappertutto. Ma ci viene anche un ottimo brodino vegetale.
Il web è pieno di ricette del dado vegetale. Io personalmente preferisco la versione secca, perchè più pratica. Gli ingredienti sono molto semplici e potete modificarli a vostro gradimento. L'importante è che non aggiungiate cavolo (copre il sapore di tutto il resto). 
E' meglio mettere solo verdure "saporite", ovvero in grado di rilasciare un sapore alle vostre pietanze. Per tale motivo io non metto le patate. Ma le verdure che ci mettete non devono neppure essere troppo saporite. Infatti io, nel dado, non metto neppure l'aglio perchè non piace a tutti ed a volte lo aggiungo in piatti in cui l'aglio non è indicato.
Si può fare anche con verdure di scarto, non è necessario che siano tanto belle, basta che siano ancora sane.

INGREDIENTI:

- 200 gr sedano;
- 2 carote;
- 1 grossa cipolla;
- 1 grossa zucchina (oppure 2-3 piccole);
- 100 gr prezzemolo;
- 20 foglie di basilico;
- le foglie di 2 rametti di rosmarino;
- 15 foglie di salvia;
- 200 gr sale;
- un cucchiaio di olio.

Pulite molto bene le verdure e tritale finemente.

Mettetele in una pentola antiaderente o con il fondo alto insieme al sale ed al cucchiaio di olio fate cuocere a fuoco medio per almeno un'ora e mezza SENZA AGGIUNGERE MAI ACQUA E MESCOLANDO SPESSO. Vedrete che inizialmente le verdure rilasceranno acqua.

Dovrete continuare a cuocere finchè l'acqua non si sarà asciugata del tutto.

A questo punto mettete tutto nel mixer e frullatelo finchè non diventa fine.

Ecco pronto il vostro super saporito e genuino dado/insaporitore! ne basta un pizzico. Occhio a non esagerare perchè è piuttosto salato!
Si mantiene davvero per anni perchè contiene molto sale e, se lo preparate come vi ho detto, è privo di acqua.
Fatemi sapere se lo fate e come vi viene. A presto.

venerdì 1 agosto 2014

KAISERSCHMARREN. FRITTATA DOLCE A MODO MIO

Questa è una tipica ricetta altoatesina davvero gustosa. Io l'ho rivisitata a modo mio e ve la propongo anche perchè, oltre che buona, è davvero facile e veloce da preparare anche se, devo dire, è più adatta  alla stagione invernale.

INGREDIENTI:
- 2 mele o frutta a vs piacere;
- 4 cucchiai di zucchero;
- uvetta a vs piacere (facoltativa);
- 4 uova;
- un pizzico di sale
- un goccio di brandy o altro liquore dolce;
- una spolverata di cannella o vaniglia (facoltativa)
- un pezzetto di burro per la padella.

PROCEDIMENTO:

Mettere a mollo l'uvetta (nella quantità che desiderate) in acqua tiepida. Pulire le mele ed affettarle sottili. Far sciogliere il burro nella padella, unire le mele e farle stufare finchè non saranno appassite, rimestandole ogni tanto (per facilitare questa operazione io metto il gas al minimo e copro la padella con un coperchio. Dopo circa 10 minuti sono pronte).





Nel frattempo rompete le uova in una ciotola, unitevi 3 cucchiai di zucchero, un pizzico di sale e la cannella. Sbattete tutto insieme finchè non risulterà un composto un pò spumoso (potete aiutarvi  con uno sbattitore elettrico, se credete).
Una volta che le mele saranno appassite, aggiungete nella padella le uvette ben strizzate ed il restante cucchiaio di zucchero e fatelo sciogliere girando di tanto in tanto. Quando lo zucchero sarà sciolto sfumate il tutto con il liquore e fatelo evaporare bene a fiamma viva. Infine aggiungete il composto di uova e fate cuocere come una normale frittata, girandola a metà cottura.
Alla fine spegnete la fiamma, spolverizzate la frittata con dello zucchero a velo, coprite con un coperchio ed attendete 5 minuti. Il calore farà gonfiare la frittata e sciogliere lo zucchero senza indurirlo rendendo più saporita la vostra frittata.
Tagliatela a pezzettini e servitela calda così com'è oppure, ottima, accompagnata da una marmellata, meglio se fatta in casa. A me piace anche fredda.

SUGGERIMENTI:
Potete preparare questo piatto con qualsiasi tipo di frutta. E' ottima anche con pesche, albicocche, banane, ananas e tutto quello che la fantasia vi suggerisce. Potete arricchirla anche con frutta secca tipo pinoli o mandorle.
Se pensate che 4 uova siano troppe e volete "alleggerirla" (tenete conto che la ricetta originale ne prevede ben 6!) potete ridurre la quantità di uova ma, in questo caso, vi consiglio di aggiungere un pò di farina (direi un cucchiaio circa per ogni uovo che togliete) unita ad un pò di liquido (anche semplice acqua o latte)  per formare una specie di pastella che servirà ad aumentarne la consistenza.
C'è chi separa le chiare dai tuorli e poi le monta a neve ferma aggiungendole al composto prima di versarlo nella padella ma io, sinceramente, non ho notato una gran differenza. Se fate crogiolare per un pò la frittata coprendola dopo la cottura, gonfierà ugualmente.

Fatemi sapere se la provate e se vi è piaciuta.
A presto!

venerdì 18 luglio 2014

RIPARTO DA QUI.

Carissime amiche e carissimi amici. E' con grande piacere che torno operativa sul blog dopo un paio di orridi eventi che stanno funestando la mia estate.
Il primo è una grave malattia che ha colpito una persona della mia famiglia ed il secondo, purtroppo, è un aborto....
Si, ce l'ho fatta, sono riuscita a pronunciare quella parola!
Vi ricordate QUESTO POST? Alla fine concludevo dicendo che avevo saputo che c'era in arrivo, per me, una bella novità....Beh...la novità era quella. Avevo scoperto di essere incinta. Purtroppo però poi non è andata bene ed ho perso il bambino. Ha fatto tutto il mio corpo da solo, spontaneamente, per fortuna, senza bisogno di raschiamento...magra consolazione.
Della mia gravidanza non avevo parlato con nessuno -tranne che, naturalmente, con mio marito- ed, a conti fatti, per come sono fatta io è stato un bene...
Però poi ogni scelta ha i suoi risvolti negativi perchè dopo non ho potuto sfogarmi con nessuno ed ho dovuto tenermi tutto dentro.
Finchè non ce l'ho fatta più e mi sono decisa a parlarne con Elisa, una delle mie più care amiche, davvero un angelo che porta il mio stesso nome...a volte si dice: il destino!
Non finirò mai di ringraziarla. La sua è una presenza così discreta ma, allo stesso tempo, così solida che per me è salvifica.
Questo evento ha coinciso con un altro molto triste di cui parlavo all'inizio.
Ad una persona della mia famiglia, per me davvero speciale, è stata diagnosticata una grave malattia. Nel giro di pochi giorni è passata da uno stato di salute ottima alla sala operatoria. E non è finita ... la lotta continua ancora.
E' davvero dura combattere con certi eventi...
Ci provo ogni giorno ma a volte è veramente difficile!
Io però non ho la minima intenzione di perdere la speranza!
Ed è per questo che ho deciso di scrivere questo post. Perchè i problemi sembrano più grandi se non li condividi. e perchè, purtroppo, fanno parte della vita quotidiana di molte persone.
Parlare dei problemi è anche un modo per esorcizzarli ed, inoltre, spero che la mia possa essere una testimonianza ed un aiuto per chi si è trovato o si troverà -suo malgrado- ad attraversare un'esperienza simile.
Un forte abbraccio a tutte/i dal profondo del mio cuore.
Elisa.

martedì 15 luglio 2014

LA TAHIN. SALSA DI SESAMO FAI DA TE

INGREDIENTI:
- 200 gr semi di sesamo (io faccio a occhio);
- 3 cucchiaini di olio (oliva o girasole o sesamo)

PROCEDIMENTO:
Tostare i semi di sesamo in padella finchè non scoppiettano. Farli raffreddare e frullarli insieme all'olio, da aggiungere un pò per volta, nel mixer finchè non diventa una crema. Si conserva in frigo.

Si usa per preparare l'HUMMUS DI CECI oppure come salsina da spalmare sul pane.


VARIANTE:
Si può aggiunge un pò di succo di limone direttamente nel frullatore. Verrà un pò più liquida ma acquisterà un gusto davvero particolare.

mercoledì 2 luglio 2014

PREMIO DELL'AMICIZIA! IO NE HO VINTI 2!!!!


Ringrazio di cuore le amiche SELENA di SweetMyLife1 e ROSY di Rosy8621 per il delizioso premio che hanno voluto regalarmi!
Mi scuso con loro per il ritardo ma...una serie di brutti avvenimenti pare stia funestando la mia estate....vengo da un brutto periodo in cui, un pò per me, un pò per altre persone della mia famiglia, ho fatto il giro degli ospedali fiorentini....
Spero che questo orrendo periodo sia al termine, anche se non tutto è ancora sistemato...

Ma...bando alle ciance!
Il premio prevede:
- rispondere alle dieci domande di seguito;
- assegnare il premio ad altri 10 blog e comunicarglielo.

Per gli stessi motivi che vi ho descritto poco sopra mi limiterò, per il momento, a rispondere alle sole dieci domande. La nomina dei blog mi richiede più tempo e la rimando un prossimo futuro. Spero che le mie amiche Selena e Rosy non me ne vogliano.....

1. Com'è cambiata la tua vita con il blog? Non è cambiata. E' sempre la stessa. Ma c'è un pò più di leggerezza. Ho imparato tante cose nuove e mi sono appassionata a tutto quello che ho sperimentato. La mia curiosità aumenta ogni giorno!

2. Descriviti con un aggettivo. Sognatrice.

3. Quale stato d'animo ti rappresenta meglio? Felicità. Sono una persona che ride molto. Anche se in questo periodo la tristezza mi ha dominato.

4. Trovate più seducente l'intelligenza o l'attrazione fisica? Direi proprio che sono complementari.

5. Il vostro motto è... Ogni persona che incontri sa qualcosa che tu non sai, ma che vorresti sapere. Impara da tutti.

6. Quanti libri leggi in un anno? Non li conto mail. Tutti quelli che posso! Ultimamente mi sono trovata molto bene con gli e-book. Pesano meno e sono sempre disponibili...a patto di avere una connessione internet.

7. Descrivi un tuo difetto ed un tuo pregio. Difetto: insicurezza. Pregio: Sensibilità. Che sono poi due facce della stessa medaglia....

8. Musica, cantante, strumento musicale preferito. Rock, Litfiba (anche se è un gruppo), pianoforte (in passato lo suonavo).

9. Esiste l'amicizia virtuale? Io credo proprio di si.

10. Quanto trovi stupide/carine queste piccole attenzioni con un pensiero Award? E' sempre molto piacevole riceverle. E' segno che qualcuno apprezza il tuo modo di essere.

Grazie di nuovo, care amiche di questo fantastico premio! Vi mando un abbraccio che, anche se virtuale, non è per questo meno caloroso!
A presto. Elisa

venerdì 27 giugno 2014

HUMMUS DI CECI FAI DA TE.

Oggi vi propongo la mia ricetta dell'hummus di ceci, salsa di origine araba appetitosa e particolarmente indicata per l'estate.

La ricetta l'ho ripresa da: http://www.mammafelice.it/2010/06/30/hummus-di-ceci/, riducendo l'aglio (che io non amo molto e a mio parere si può anche omettere) ed il succo di limone.


INGREDIENTI:
200 gr di ceci precotti (una confezione se li usate in scatola);
1 cucchiaio colmo di salsa tahina;
il succo di 1/2 limone;
2-3 cucchiai di olio;
1/2 spicchio di aglio (si può anche omettere);
un pizzico di cumino (facoltativo);
un pizzico di sale.

PROCEDIMENTO:
Scolate i ceci e sciacquateli bene.
Mettete tutti gli ingredienti nel mixer da cucina e miscelate molto bene. Il risultato deve essere cremoso e spumoso. Nel caso in cui l’hummus non vi sembri abbastanza spumoso, potete aggiungere ancora un pò di olio.


Si serve freddo accompagnato con verdure crude come alternativa al solito pinzimonio, schiacciata, pane (meglio se arrostito), crostini, creckers, piadina ecc.
Vi consiglio di farlo il giorno prima e di conservarlo in frigo perchè è ancora più buono!
E' un piatto tipicamente estivo ed è molto adatto ad aperitivi, cene o rinfreschi in piedi.

venerdì 20 giugno 2014

CALORIE DEI FORMAGGI

Pratico elenco di formaggi suddivisi in base alle calorie possedute per 100 gr di prodotto.
Tratto da: http://www.viveredonna.it/quali-sono-i-formaggi-magri-le-calorie-di-formaggi-e-latticini/, anche se rivisto e corretto da me, elencando i formaggi dal meno calorico al più calorico e facendo alcune aggiunte.
Esiste anche per altri alimenti: http://www.calorie.it/.

FORMAGGI MAGRI – Massimo 200 calorie:


Yogurt magro 36 Kcal

Yogurt intero 64 kcal
Fiocchi di Latte 99 kcal
Tofu 99 kcal
Ricotta di vacca 136 kcal
Ricotta di latte intero 146 kcal
Ricotta di pecora 157 Kcal
Quark 159 kcal
Philadelphia Light 160 kcal
Mozzarella Light 163 kcal
Stracchino Light 175 kcal


FORMAGGI SEMI-GRASSI – dalle 200 alle 300 calorie:

Ricotta mista di vacca e pecora 204 kcal
Formaggio Linea 208 kcal
Scamorza (anche affumicata) 210 kcal
Ricotta di bufala 212 kcal
Formaggio fresco con ripieno cremoso 219 kcal
Mozzarella 225 kcal
Primosale 244 kcal
Formaggio fresco spalmabile di latte intero 244 kcal
Caprino di latte vaccino 248 kcal
Formaggio Feta 250 kcal
Ricotta di pecora 257 kcal
Formaggio di Capra 268 kcal
Stracciatella 272 kcal
Philadelphia 280 kcal
Ricotta salata 280 kcal
Crescenza 281 Kcal
Mozzarella di bufala 288 Kcal
Formaggio Svizzero tipo Magro Tipo Tigre 300 kcal


FORMAGGI CALORICI- Massimo 400 calorie:


Stracchino 300 kcal

Squacquerone 300 kcal
Sottilette 305 kcal
Taleggio 310 kcal
Formaggino 310 kcal
Pecorino 311 kcal
Formaggio da Fondere 326 kcal
Formaggio Gouda 331 kcal
Formaggio morbido con uno strato di muffa bianca 337 kcal
Brie 345 kcal
Robiola 348 kcal
Edam 354 kcal
Gorgonzola 360 kcal
Caciotta 360 kcal
Provolone Dolce 366 kcal
Tomino 368 kcal
Provolone Piccante 370 kcal
Bel Paese 373 kcal
Fontina 374 kcal
Parmigiano 375 kcal
Asiago 378 kcal
Formaggio Svizzero tipo Emmental 380 kcal
Pecorino stagionato 381 Kcal
Grana Padano 384 kcal


FORMAGGI IPER-CALORICI- Più di 400 calorie:


Emmenthal 401 Kcal

Burrata 450 kcal
Petit Suisse 450 kcal
Mascarpone 450 kcal


La mia storia con le diete e con il problema della perdita di peso è simile a tante altre...
Da ragazzina ho fatto spesso ricorso a diete fai da te ottenendo l'unico risultato di trovarmi intrappolata nel c.d. "effetto jojo".
Dopo la gravidanza, una volta finito l'allattamento mi sono trovata, però, con 12 kili di troppo e, dopo anni di diete di tutti i tipi, ho finalmente deciso di non affidarmi più al "sentito dire" e di rivolgermi ad uno specialista e, posso proprio dire che mai soldi sono stati meglio spesi....
Da 2 anni e mezzo seguo -con successo- una dieta, formulata dalla mia dietologa di fiducia, che mi ha aiutato a perdere peso ed a non riprenderlo.
Ho finalmente trovato la  dieta giusta per me senza rinunciare al gusto ed a qualche peccato di gola.
Ragazze. Per esperienza vi consiglio di non fidarvi del fai da te! Spesso è inutile e a volte può rivelarsi addirittura pericoloso! Affidarsi ad un professionista è utile, sano ed, alla fine, anche più economico.
Ogni giorno ho una quantità precisa di alimenti che posso mangiare (tipo pasta o pane 160 gr, carne 150 gr, pesce 150gr, formaggio 50 gr ecc.) e che io mi distribuisco nell'arco della giornata secondo i miei gusti.
Io, ad esempio, sono abituata, da sempre, a magiare la pasta a pranzo ed il secondo a cena, non mangio pane ai pasti per cui mi restano un pò di carboidrati da consumare negli spuntini.
Una dieta è come un vestito, quello fatto dal sarto è il migliore perchè cucito addosso a te.
Ed io sono proprio contenta della mia dieta che mi calza proprio a pennello! Anche perchè da due anni non ho più ripreso peso.
Le diete, però, creano qualche problema con alcuni piatti un pò più elaborati e composti da vari alimenti.
Il mio cruccio, ad esempio, sono i ripieni.
Ad esempio, io adoro le verdure ripiene ma non so mai con cosa riempirle per non sgarrare.....
Non tanto per la carne di cui ho a disposizione una quantità consistente, quanto, piuttosto, per i formaggi -croce e delizia-. Basta sgarrare anche di poco che le calorie ed i grassi aumentano in modo esponenziale....

Uso questa scheda sia per decidere quale usare per il ripieno, sia per calcolarne la quantità.
Anche perchè sennò un piatto di fiori di zucca ripieni o un'insalata troppo condita rischiano di avere più calorie di una porzione di lasagne o di una pizza....
Vi faccio un esempio pratico: qualche giorno fa ero a pranzo con una mia collega. Lei ha preso un'insalata in cui dentro c'erano un barattolo di semi di mais, almeno 10 gherigli di noci, una ventina di olive nere, almeno un'etto di formaggio fresco, scaglie di parmigiano e una scatoletta di tonno.
Io ho preso una pizza margherita.

Anche se l'occhio diceva l'opposto, io sono sicura di aver assunto la metà delle sue calorie, ma volete mettere il gusto!

Spero sia utile anche per voi.

venerdì 13 giugno 2014

AMMORBIDENTE

Ormai da tre anni, da quando è nata mia figlia, non uso più nessun ammorbidente.
I danni ed i pericoli insiti nell'uso degli ammorbidenti sono ampiamente descritti ovunque. Io cito solo alcuni esempi: Viviverde e Greenme.
Senza contare che, avendo l'acqua molto dura dalle mie parti, dovevo usarne quantità enormi per avere l'effetto voluto ed il risultato non era mai pienamente soddisfacente.
Forse non tutti sanno che è proprio l'ammorbidente a portare all'ingiallimento dei capi bianchi. Questo accade perchè gli ammorbidenti agiscono depositando sui capi una patina oleosa che si attacca ai tessuti e non va via sino al prossimo lavaggio. Alla lunga si deposita sulle fibre e non può più essere eliminata impedendo anche ai detersivi di poter efficacemente rimuovere le macchie.

COME POSSONO ESSERE SOSTITUITI?
Con semplice aceto bianco.
Io lo preparo prima. Riempio di aceto una vecchia bottiglietta di acqua riciclata da mezzo litro cui aggiungo una ventina di gocce di olio essenziale a scelta (io adoro la lavanda) o miscela di oli. Lo inserisco direttamente nella vaschetta avendo cura di agitare bene la bottiglietta prima di versarlo per consentire agli oli (volatili) di mescolarsi al liquido.
Il risultato mi soddisfa ed è molto simile a quello che ottenevo con gli ammorbidenti.
Vi assicuro che i capi profumano e non puzzano affatto di aceto come si potrebbe pensare.
Il problema dei capi rigidi è anche dovuto, purtroppo, alla eccessiva durezza dell'acqua. Io mi sto trovando davvero bene con il SODIO CITRATO.

Si può usare anche acido citrico ma io preferisco usare l'aceto che acquisto a pochi centesimi al supermercato.

Si dice in giro che l'aceto rovini la lavatrice per via dell'acido acetico che corroderebbe il metallo. Secondo me è una bufala, un pò come succede per l'acqua ossigenata. L'acido acetico contenuto nell'aceto è veramente una minima percentuale, non tale certo da corrodere il metallo. Inoltre viene mescolato all'acqua del risciacquo, per cui viene diluito ancora di più. Io lo uso, come ho detto, da circa tre anni e la mia lavatrice funziona ancora benissimo. Ho letto che la Regina del sapone lo usa da oltre sedici anni ed anche lei senza problemi.
Inoltre un lavaggio a vuoto con solo aceto una volta ogni tanto sgrassa e decalcifica molto meglio di tanti trioiai in commercio......
Provare per credere!

martedì 3 giugno 2014

OLIO S.O.S. BRUFOLI

Oggi voglio proporvi la ricetta di questo olio contro i brufoli che questo fine settimana ho avuto modo di testare sulla mia pelle con enorme soddisfazione!
INGREDIENTI:
- 10 ml olio vegetale (io ho usato olio di jojoba);
- 2-3 gocce in tutto di olio essenziale di tea tree e lavanda (io ho messo 2 tea tre e 1 lavanda).

Ho inserito il tutto in un vecchio contenitore roll on perchè secondo me più pratico da applicare.
Si agita prima dell'uso e si applica SOLO sul brufolo.

Venerdì sera avevo un mega pustoloso brufolo sotto il mento. Applicato prima di andare a letto, la mattina dopo il brufolo era molto sfiammato, non più doloroso e piuttosto secco. Ho riapplicato l'olio altre due volte nell'arco del giorno successivo (mattina e sera) e me lo ha seccato completamente! Qualche giorno fa a mio marito ne sono venuto alcuni in testa. Con 2 applicazioni (mattina e sera) sono praticamente spariti!

SUGGERIMENTI:
- Gli oli essenziali sono molto potenti, come molte di voi sanno già benissimo, perchè molto concentrati (da chili di pianta si ricavano poche gocce di oli essenziali). Ecco perchè NE VANNO USATE SOLO POCHISSIME GOCCE.
Non vanno mai usati puri sulla pelle ed, inoltre, per usarli vanno conosciuti molto bene perchè possono avere effetti collaterali anche molto gravi.
Gli olii essenziale di lavanda e tea tree possono essere usati sulla pelle se diluiti in olio vettore.
Hanno proprietà antibatteriche, per questo sono i più indicati contro i brufoli.
Ho scelto l'olio di jojoba come olio vettore perchè, rispetto agli altri oli, è il più sebosimile. Penetrando nella pelle più in profondità potenzia l'azione degli olii, aumentandone l'efficacia. Ma potete usare anche altri olii, ottimo è, ad esempio, quello di mandorle.

- Le percentuali di diluizione degli oli essenziali in olio vettore variano a seconda della pelle più o meno delicata che avete.
Le dosi che ho dato sopra sono quelle giuste per la mia pelle, grassissima e coriacea....
Se avete la pelle delicata provate la ricetta sopra con solo 1 o 2 gocce di oli essenziali, magari solo di lavanda che è adatto anche alle pelli delicate (mentre il tea tree è più aggressivo).
Provateli prima, come si fa per le creme, in un angolo dell'avambraccio per verificare eventuali reazioni allergiche ed, in ogni caso, se notate chiazze, rossori o altro non usateli.
Io non ho mai avuto alcun problema con gli oli essenziali di cui, però, faccio un uso molto accorto e in dosi omeopatiche....

VI SEGNALO L'UTILISSIMO LINK AL FORUM DI LOLA DOVE SI PARLA DI OLI ESSENZIALI CON CONSIGLI D'USO E ... NON USO.....

mercoledì 28 maggio 2014

POMODORI SECCHI SOTT'OLIO FAI DA TE.

Belli vero? E ci è voluto pure poco a prepararli! Ovviamente avendo già a disposizione i pomodori secchi.....(che, se preferite, potete anche farvi da soli).

INGREDIENTI:
- 250 gr di pomodori secchi (è la quantità che ho usato io, ma potete tranquillamente aumentare);
- 1 litro di aceto bianco;
- 1 litro di acqua.
- 5-6 spicchi d'aglio (quantità a vostro gusto);
- pepe in grani;
- filetti di acciughe sott'olio;
- olio evo q.b.
Non occorre sale perchè i pomodori secchi sono già molto salati.

PROCEDIMENTO:
Versate l'acqua e l'aceto in una pentola e fate bollire. Quando bolle versateci dentro i pomodori secchi. I miei, che erano 250 gr, mi ci sono entrati tutti in una volta. Se ne avete di più potrete rifarvi in 2-3 volte.
Fate bollire i pomodori circa 10 minuti.
Questa operazione è necessaria per togliere l'eccesso di sale, pulire ed igienizzare i pomodori e renderli più morbidi, oltrechè più appetitosi.
Scolateli e distendeteli uno per uno su un piano (io ho usato la teglia del forno) rivestito con un asciughino pulito, facendo attenzione a non rammontarli.
Fateli asciugare all'aria per almeno un paio d'ore.
Nel frattempo prendete un barattolo di vetro con il coperchio, ben pulito.
Pulite gli spicchi di aglio, tagliateli in 3-4 pezzettini in modo che siano più facili da riconoscere e da togliere quando andrete a consumare i pomodori.
Una volta che si saranno asciugati per bene (devono essere perfettamente asciutti per evitare che, durante il periodo di macerazione, vi proliferino pericolosi microrganismi), distendete uno strato di pomodori dentro il barattolo, metteteci sopra 2-3 pezzettini di aglio, qualche granello di pepe e un filettino di acciuga. Ripetete gli strati finchè non avrete finito i pomodori.
Coprite con olio evo. Chiudete il barattolo e lasciate macerare per almeno un mese prima di consumarli, in modo che i pomodori abbiano il tempo per insaporirsi.

Sono un vero jolly in cucina! A me piacciono tantissimo anche sulla pizza!
Le varianti di questa appetitosa ricetta possono essere infinite! Potete modificarla secondo i vostri gusti. C'è chi aggiunge un trito di carota, sedano e prezzemolo, chi aggiunge la cipolla o i capperi, chi altri aromi tipo foglie di alloro ecc oppure il peperoncino per renderli piccanti...
Insomma, potete davvero sbizzarrirvi!
L'importante è che, se aprite il barattolo e non lo finite, vi ricordate di ricoprire sempre i pomodori di olio se il livello dovesse abbassarsi. Questo per evitare che si sviluppino batteri o muffe all'interno che potrebbero comprometterne la conservazione.
Buon appetito!

lunedì 26 maggio 2014

CANDEGGINA DELICATA FAI DA TE

Utilizzo l'acqua ossigenata come additivo sbiancante e disifettante da diverso tempo. Ne aggiungo un cucchiaio circa nel lavaggio dei bianchi e mi sono trovata piuttosto bene. Anche se, come sbiancante, preferisco il percarbonato.
Ho seguito i consigli della REGINA DEL SAPONE a cui vi rimando.

Avevo bisogno, però, di un pretrattante da usare direttamente sulle macchie.
Prima della conversione all'ecobio usavo ACE GENTILE, come forse molte di voi.
Nel cercare un'alternativa ecobio a questo prodotto mi sono imbattuta nella c.d. "Candeggina delicata fai da te" (che si fa con l'acqua ossigenata) nella cui produzione ho finalmente deciso di cimentarmi anche io.
Anche ACE GENTILE contiene acqua ossigenata (se ve ne è andata un pò sulle mani ve ne sarete accorte anche voi perchè diventano bianche), insieme però ai tensioattivi per aumentare il potere pulente e...ad un sacco di altre porcherie.....

Per cui via libera alle alternative ecobio che oltre a non fare male a voi ed all'ambiente vi faranno pure risparmiare!
Esistono molte ricette on line.

Io ho scelto, per prima, QUESTA, dal blog MAMMACHIMICA, perchè priva di tensioattivi, che ho moltiplicato per 4 in modo da produrre almeno due litri di prodotto.

INGREDIENTI (per 2 lt di prodotto):
- 400 ML ACQUA OSSIGENATA A 130 VOLUMI;
- 1,6 LT ACQUA DEMINERALIZZATA (Io ho usato l'acqua piovana);
- 25 gr acido citrico anidro (la dose originaria ne prevedeva 16, ma ho dovuto aumentare perchè mi si decomponeva, aveva fatto gonfiare tutta la bottiglia...).

L'ACQUA OSSIGENATA A 130 VOL E' UN PRODOTTO PERICOLOSO, CHE PUO' PROVOCARE USTIONI ALLA PELLE E CHE VA USATO RIGOROSAMENTE INDOSSANDO I GUANTI DA CUCINA. SE DOVESSE CADERVENE UN PO' SULLA PELLE SCIACQUATE IMMEDIATAMENTE CON ACQUA
Si mettono tutti gli ingredienti in una bottiglia di recupero, si chiude bene il tappo e si agita un pò. Pronta!
L'acido citrico serve a stabilizzare l'acqua ossigenata ed evitare che si decomponga. Per cui, se la vostra bottiglia si gonfia o notate l'effervescenza, aggiungetene un altro pò, tipo un altro cucchiaino, a me ha risolto il problema.
Se volete addizionarla con i tensioattivi per aumentare il potere pulente potete aggiungere 1-2% di detersivo per i piatti ecologico (non troppo altrimenti la vostra lavatrice si riempirà di schiuma...). Se la volete usare per le pulizie, ad esempio per il bagno (è ottima perchè disinfetta), dovete aumentare la dose di tensioattivi, direi fino al 5-10%.

USO:
- 15-20 ml a lavaggio. NON VA MESSA NEL CESTELLO INSIEME AL DETERSIVO (perchè si decomporrebbe subito). Va messa nel cassetto quando la lavatrice preleva la prima acqua. Oppure nello scomparto della candeggina se la vostra lavatrice ne è dotata.
Quando metto questa io, in lavatrice, non aggiungo il percarbonato.

Sbianca e disinfetta. Aiuta a eliminare le macchie.
Se volete usarla direttamente sulle macchie dovete fare attenzione ai capi che usate perchè potrebbe scolorirli. Fate prima una prova.
Io, la prima volta, l'ho provata sul bavaglino di mia figlia, ho pensato o la va o la spacca....è venuto bello pulito!

Una volta che l'avrete realizzata va messa in un contenitore bello robusto e opaco perchè teme la luce e va riposta al buio e lontano dal calore (per cui niente armadietti esposti al sole!). Controllatela ogni tanto per verificare che non sia gonfiata. Se dovesse accadere, provate ad aggiungere altro acido citrico per stabilizzarla.

Ecco qua la mia candeggina delicata già pronta per l'uso dentro un contenitore adatto che non può essere confuso con niente altro....Costo: circa € 1,50 per 2 litri di prodotto. Mi pare un buon compromesso, non vi pare? Considerato che vi durerà moltissimo, circa 100 lavaggi.
Potete anche metterne un pò in un contenitore tipo quelli dei detersivi per i piatti, in modo da poterlo usare più facilmente per pretrattare. Okkio agli spruzzatori. Dopo un pò ne corrode la molla e a me non piace molto l'idea di vaporizzare l'acqua ossigenata, se respirata può risultare fortemente irritante. Eventualmente usatela con una mascherina.

L'acqua ossigenata a 130 volumi si acquista in ferramenta (anche brico, leroy merlin ecc.) e costa circa  € 3,00. Questa sotto è la mia
Questo è il barattolo dove tengo l'acido citrico. Lo compro sfuso a peso in un negozio vicino a casa mia (HUMUS), costa circa € 10,00 al kilo e mi hanno dato anche l'etichetta (con tanto di istruzioni d'uso). L'ho attaccata su di un barattolo di recupero che mi ha dato la parrucchiera, conteneva una schifosissima polvere per schiarire i capelli. Anche lui è stato convertito all'ecobio....

mercoledì 21 maggio 2014

LINKY PARTY: BABY BLOG e GREEN AREA. PARTECIPO ANCH'IO!

Oggi  ho deciso di partecipare anch'io a 2 straordinari Linky party organizzati da Selena SweetLife nel suo bellissimo Blog.

Il primo è: 


E' un party dedicato ai Blog con meno di 100 iscritti per dare loro la possibilità di crescere ed essere conosciuti.


Il secondo è:


Dedicato a Blog che abbiano in comune la passione per l'ecobio ed il pensiero Green.

Partecipate numerosi anche voi a questa bella iniziativa. E' un modo ottimo per conoscere tante persone interessanti con cui spesso si hanno in comune molti interessi!
Il confronto con le esperienze degli altri è sempre una grande fonte di arricchimento!

martedì 20 maggio 2014

SODIO CITRATO FAI DA TE. ANTICALCARE E SEQUESTRANTE ECOBIO.

Come promesso nel mio post precedente sul detersivo SONIA & SARTANA, ecco anche il post sul SODIO CITRATO.


Del SODIO CITRATO io non sapevo nulla. E' un sequestrante e anticalcare ecobio.
Ne bastano 50 ml direttamente nel cestello della lavatrice per far lavorare meglio i detersivi e mandare via quel vago odore di rancido che rimane sui panni lavati con detersivo autoprodotto.

Del resto, come si vede da QUESTA SCHEDA, il più comune anticalcare per lavatrice era composto da sodio citrato, policarbossilati (anch'essi sequestranti per il calcare molto inquinati), bicarbonato e tensioattivi....

COME AUTOPRODURLO?
Oltre alla ricetta descritta nel post precedente sul detersivo SONIA & SARTANA (il sodio citrato lo faccio così: due cucchiai di acido citrico anidro sciolto in mezzo bicchiere d'acqua, aggiungo bicarbonato fino a che non reagisce più.), vi segnalo anche la ricetta della mitica Lalla nel suo blog Magica Natura a questo POST.
E' un pò più complicata e laboriosa anche se ha i suoi vantaggi. In questo modo, infatti, lei lo aggiunge direttamente nella ricetta del sapone quando lo autoproduce. Potrebbe essere un'idea. Così il sapone ha già il sequestrante al suo interno. Funge anche, pare, da antiossidante per gli oli usati per produrre il sapone.

QUI, nel forum di Lola, un'altra ricetta per autoprodurre il sodio citrato in versione pronta all'uso. Copio e incollo direttamente dal forum anche perchè il post da anche molte informazioni su cos'è e come si usa il sodio citrato:

A che serve?
Ad abbassare la durezza dell'acqua di lavaggio in lavatrice e lavastoviglie. Se l'acqua è meno dura stanno meglio sia i panni (o i piatti) sia la macchina.
Perchè usarlo?
Perchè una piccola dose di questo liquido magico permette di utilizzare meno detersivo, specialmente del tipo in polvere. 
Quando usarlo?
Quando l'acqua che arriva in casa supera i 15° francesi. Da me si aggira sui 45°, sono ossessionata dal calcare e dai depositi ferrosi, ma non ho nessuna voglia di intasare i pozzetti di scarico con dosi massicce di detersivo (che poi chi lo sciacqua??? e chi stura i pozzetti???) o ulteriori aggiunte di zeoliti (tanto per non fare nomi: cal+fort polvere è zeolite e altra munnezza). Così un giorno, circa un annetto fa, mi sono messa di buzzo buono e ho fatto il sodio citrato. A distanza di un anno, ho biancheria pulita e lavatrice in ordine con meno di metà dose di detersivo consigliata sulla confezione. In pratica lavo un carico normale (poco sporco, chiaramente) con 60 ml di detersivo in polvere vivi verde coop e un tappino di sodio citrato

Bene, dopo questa noiosissima premessa... munitevi di contenitore capiente almeno il doppio della quantità che avete in mente di fare. Un grosso vaso in vetro, una tanichetta tagliata nella parte superiore, una pentola in acciaio inox, un secchiello da spiaggia, vedete voi, l'importante è che non sia un materiale che può reagire all'acido (no alluminio, no pentole smaltate, no terracotta).
Queste sono le dosi per riempire giusto giusto un flacone da 2 litri.
- 1,5 litri d'acqua, meglio se demineralizzata/osmotizzata
- 750 g di acido citrico monoidrato
- 1 kg circa (avanzerà qualcosa) di bicarbonato di sodio.

Versate l'acqua nel contenitore, quindi versate l'acido citrico senza mescolare. Quando sarà tutto posato sul fondo, aggiungete poco per volta il bicarbonato, cominciando con un cucchiaino per volta, sempre senza mescolare.
Godetevi l'effervescenza e ogni tanto aprite una finestra, si sviluppa un bel po' di anidride carbonica quindi è bene arieggiare.
Quando nel barattolo del bicarbonato saranno rimasti un paio di cucchiai, rimestate l'intruglio e date un'occhiatina al pH. Se sta intorno al 7-8 è ok.
Lasciate posare eventuali eccessi per qualche ora (o anche tutta la notte) e travasate nel flacone da 2 litri che vi dicevo sopra. 
La dose da usare per acque moooolto dure (come quella che ho qui) si aggira sui 50 ml a lavaggio, il che significa che come minimo quei 2 litri vi basteranno per farne 40 dosi.
Non necessita di conservanti, questa soluzione è talmente satura che è quasi impossibile che ci cresca qualcosa

Ecco un'altra ricetta tratta da http://langolodivali.blogspot.it/2013/07/citrato-di-sodio.html.
Copio e incollo:
O Sodio Citrato : additivo fondamentale per autoprodursi in detersivo da bucato o per ridurre la quantita' di detersivo acquistato .
Giustamente mi si chiede dopo aver letto il post detersivo bucato lavartice fai da te dove si puo' trovare questo ingrediente direi fondamentale

Perche' fondamentale ?
perche' la sua azione principale e quella di addolcire l'acqua , usare meno detersivo e soprattutto sequestrare eventuali residui di calcare e sapone nel bucato che altrimenti potrebbero permanere e lasciare un odorino nel tempo di " sapone rancido " che non e' proprio Lavanda ;-)
Il Citrato di sodio lo si puo' acquistare in rete in versione polvere , ma meglio ancora lo possiamo fare  a casa,

Come ?

Servono semplicemente : Acido Citrico e Bicarbonato  


Procedimento (per acido citrico e bicarbonato) : 
1500 g acqua distillata o piovana 
360 g acido citrico anidro
500 g bicarbonato

In una pentola capiente ( anche 5 litri) di acciaio aggiungere l' acido citrico all’acqua distillata tiepida.
Quando si è completamente sciolto, versare lentamente, POCO PER VOLTA, il bicarbonato perché si crea una forte effervescenza prodotta da anidride carbonica gassosa (CO2) NON E' PERICOLOSA , se vi fate qualche scrupolo mettetevi sul davanzale della finestra ^_^
Quando l'effervescenza si sara' calmata aggiungere  qualche cucchiaio di bicarbonato e dare una giratina.
La reazione è conclusa quando tutto il bicarbonato si è solubilizzato e non si forma più nessuna bollicina.
Potete ovviamente prepararne quantità minori, l’importante è che aggiungete bicarbonato fino a che la soluzione non “frigge” più, quindi è stato neutralizzato tutto l’acido citrico.
Il pH finale deve essere 7 (neutro), significa che si è formato il sale (citrato) e non interferirà con il detersivo che invece ha un pH alcalino (maggiore di 7).

Questa seconda ricetta impiega meno acido citrico e bicarbonato a parità di acqua. Dovrebbe venire ugualmente bene perchè la proporzione tra bicarbonato e acido citrico è la stessa.
L'importante a mio parere è che continuiate ad aggiungere bicarbonato finchè la soluzione non smette di gasare. A quel punto la reazione tra acido e base è terminata ed anche il ph dovrebbe essere neutro (ovvero intorno al 7). Per cui secondo me non c'è necessità di usare le cartine.

Ho provato ad autoprodurlo secondo la prima ricetta riducendo però le dosi per mezzo litro di acqua.
Ho messo l'acqua in un contenitore, poi ho aggiunto la dose di acido citrico (che però ho mescolato e fatto sciogliere) ed il bicarbonato un pò per volta. Appena si aggiunge quest'ultimo ingrediente la miscela diventa effervescente.
Si aspetta finchè non smette di "gasare" poi si aggiunge ancora il bicarbonato.
Ho aggiunto bicarbonato finchè la miscela non ha smesso di gasare.
Alla fine ho mescolato il tutto ed atteso per circa un paio d'ore che i cristalli si posassero sul fondo.
Trascorso questo tempo ho travasato la sola parte liquida in un vecchio contenitore dell'amorbidente



Dalla foto non si vede ma è un liquido trasparente, proprio come l'acqua.
Ne va aggiunto 50 ml direttamente in lavatrice. Come misurino io ho usato il fondo dell'uovo di pasqua (che, da donna saggia e previdente, non avevo buttato) 
Dentro ha una tacca che misura giusto giusto 50 ml di liquido.

Il deposito sul fondo non l'ho buttato. E' anche quello sodio citrato. Ho seguito i consigli di Lalla e l'ho messo in un contenitore ad asciugare rimestandolo ogni tanto:

Non si vede nulla dalla foto ma vi assicuro che sul fondo c'era uno strato di polvere.
Il giorno dopo la polvere era completamente secca (io l'ho fatto asciugare all'aria) e l'ho invasettata
Ecco qua il mio sodio citrato in polvere pronto da sciogliere al bisogno (secondo queste percentuali 40% di polvere - 60% acqua)!

Edit 21.05.2014: ho rieditato il post aggiungendo una nuova ricetta trovata on line per produrre il sodio citrato ed alcune considerazioni circa il ph e l'aggiunta di bicarbonato che trovate evidenziate in giallo.

Edit 28.05.2014: Dopo due settimane di lavatrici con il sodio citrato posso confermare che con l'uso costante i capi vengono decisamente più puliti e più bianchi ma anche più morbidi. Mentre l'odore di rancido è del tutto sparito. I miei panni non hanno nessun odore. Solo annusandoli bene si sente un vago profumo tipo marsiglia, ma quasi impercettibile. Vi consiglio davvero di provarlo anche perchè è facile e veloce da preparare in casa e dà risultati veramente ottimi!