mercoledì 10 settembre 2014

OLIO-IMPACCO CAPELLI SUPER NUTRIENTE E ANTI-DOPPIE PUNTE. CONSIGLI.

Anche se non sono andata al mare quest'anno - ed i miei capelli non sono stati danneggiati dalla salsedine - non rinuncio ai miei  impacchi per i capelli.
In particolare vi segnalo questo olio che si può usare sia da solo che miscelato ad altre sostanze.
I MIEI CAPELLI SONO GRASSI, anche se molto meno di quando usavo gli intrugli siliconici, e, pur usando l'olio come impacco, rimangono in buone condizioni per 3-4 giorni senza doverli rilavare.


INGREDIENTI:
- 1/3 di olio di ricino;
- 1/3 di olio di lino;
- 1/3 olio di germe di grano.

In pratica si miscelano questi oli in parti uguali. Se ne preleva la quantità necessaria e si applica sui capelli.
Si lascia in posa un'oretta e poi si lavano i capelli molto beneConsiglio di ripeterlo una volta al mese oppure anche più spesso se avete i capelli secchi e sfibrati.
Sono tutti e tre oli ottimi per i capelli.  Per me sono i migliori. Infatti li ho miscelati ed inseriti nella boccetta di recupero per averli sempre pronti all'uso, è più pratico. Così quando non ho voglia o tempo di farmi un impacco con altri ingredienti posso applicare anche solo questo che è un vero nutrimento d'elezione per i capelli.
Ovviamente si possono aggiungere anche altri oli. Io ho usato quelli che hanno dimostrato un effetto migliore sui miei capelli. Per questo non ho aggiunto l'olio di oliva -che, in realtà, ci sarebbe stato bene- perchè me li unge troppo. Ma, se avete i capelli secchi, unite anche quello perchè è ottimo.
Potete anche aggiungere la miscela di oli al vostro impacco preferito. Lo renderà straordinariamente nutriente!
A questo proposito vi segnalo quello che ho preparato per me i primi di agosto in cui ho aggiunto anche miele, limone, infuso di camomilla, curcuma ed hennè neutro.

I  miei capelli stanno da Dio! Anche la parrucchiera se n'è accorta. Lei crede sempre che usi il suo shampo siliconico...

A questo proposito voglio anche spendere due parole sul passaggio all'ecobio dei miei capelli.
Io sono una che per anni ha usato il silicone sui capelli a mani basse, spesso senza neppure accorgermene, come, penso, molte di voi.
C'è stato un periodo, verso la metà degli anni novanta in cui il silicone sui capelli andava molto di moda, in cui il parrucchiere di allora mi rifilò addirittura delle fialette di silicone da applicare sui capelli. Il risultato fu molto bello soltanto alla prima applicazione. Poi, pian piano, i capelli si rovinarono. Infatti smisi di usarle.
Ma il silicone, ahimè, si nasconde anche negli altri prodotti, shampi e soprattutto balsami e trattamenti. Per cui, in realtà, pur abbandonando le fiale, ho usato silicone incosapevolmente sui capelli fino a quando ho imparato a leggere le etichette.
Da circa 9 mesi sono passata all'ecobio anche per i capelli.
Ho iniziato cambiando shampo (per ora ho usato viviverde coop o un ultra dolce -ultimamente ho provato camomilla- che uso comunque diluito). Come consigliato anche su altri blog (soprattutto su quello di Carlita) prima dello shampo applicavo anche un impacco, quasi sempre a base di olio perchè avevo i capelli parecchio sfibrati dalle meches e pieni di doppie punte. Ho anche smesso di farmi le meches.

All'inizio il risultato non era molto bello. I capelli erano opachi e si ungevano più spesso. Ma io, seguendo le indicazioni di Carlita, non ho desistito!
Poi, dopo circa un mese, improvvisamente, hanno ripreso vigore. Dopo l'asciugatura erano lucidi e brillanti e si ungevano meno spesso, tanto che in inverno posso stare anche tranquillamente 4 giorni senza lavarli, a volte anche 5.
A questo riguardo non temo critiche. Ai capelli non piace davvero essere lavati troppo spesso, anzi! Si indeboliscono. Inoltre dopo un pò smettono di ungersi subito come facevano prima. Il silicone impiega del tempo per venire completamente via dai capelli. Per cui ci vuole un pò di tempo prima che la "cura disintossicante" faccia il suo effetto e che i capelli tornino a "respirare".

Altro errore comune che tutti abbiamo commesso e commettiamo ancora è lavare i capelli con molto shampo. Chi non si è attaccato alla bottiglia e l'ha spremuta come fosse un tubetto di maionese....?
Io l'ho fatto! Beh...è sbagliato anche quello. Troppo aggressivo sia per i capelli che per la cute, senza contare che se ne spreca un sacco!
Io, su consiglio della cognata parrucchiera (che a volte ci azzecca ;-)), prendo una vecchia bottiglia di shampo vuota, ci metto dentro una o due dita di shampo puro ed il resto lo riempio con l'acqua del rubinetto, che tengo in doccia, pronta all'uso.
Ho triplicato la vita del mio shampo ed enormemente ridotto l'aggressione del detergente ai capelli ed alla cute!

Per cui, dopo alcuni mesi di esperienza e di risultati davvero apprezzabili, mi sento di darvi alcuni consigli che ho sperimentato su di me e che hanno funzionato:
1- NON USARE SILICONI;
2- FARE IMPACCHI NUTRIENTI;
3- USARE POCO SHAMPO;
4- LAVARE I CAPELLI IL MENO POSSIBILE. NON PIU' DI DUE VOLTE ALLA SETTIMANA.

Per una persona sana, che non ha particolari problemi (tipo scompensi ormonali che possono portare ad una maggiore secrezione di sebo), lavare i capelli due volte alla settimana è più che sufficiente per avere capelli puliti ed in ordine. Se dovete lavarli più spesso è segno che, probabilmente, c'è un problema che potrebbe risiedere nel modo in cui li lavate. Provate adottando le tecniche che ho descritto sopra e vedete come vi trovate.
A presto.

venerdì 5 settembre 2014

IL MIO FERMENTATO DI MELE DI BOSCO.

Questo è un argomento che da molto tempo mi premeva affrontare perchè mi sta molto a cuore.
Prima di pochi mesi fa io non sapevo nemmeno cosa fosse un fermentato, poi mi sono imbattuta nei post di Stefania Rossini che, dal suo blog Naturalmente Stefy, parlava dei suoi esperimenti con i questo preparato e mi è venuta voglia di provare.
Intanto vi posto i link al suo blog:

Mi sono iscritta a due gruppi facebook sull'argomento:
FERMENTI AMO di MARI TEMPESTOSI e MICRORGANISMI EFFETTIVI di StefanoAbruzzese
Nella parte "file" questi due gruppi contengono tutte le informazioni necessarie per conoscere, imparare a produrre ed utilizzare i microrganismi a cui vi rimando integralmente.

In breve io posso dirvi quel poco che ho appreso dalla lettura delle pagine trovate sui gruppi facebook sopra indicati.
I fermentati sono dei liquidi prodotti dalla fermentazione dei vegetali in acqua e zucchero in proporzioni ben precise. La fermentazione è una tecnica antica come il mondo. Ogni giorno ognuno di noi consuma cibi fermentati (yogurt, vino, aceto, formaggi ecc.). All'interno dei fermentati ci sono molti microrganismi che Stefano Abruzzese chiama "effettivi" che potremo definire anche probiotici, tra cui lieviti, batteri della fotosintesi e batteri dell'acido lattico. Essi agiscono sostanzialmente trasformando i batteri degenerativi (che portano alla putrefazione) in rigenerativi.
E' noto che i composti contenenti probiotici facciano molto bene alla salute ed, in particolare, siano una panacea per l'intestino. Io stessa, anni fa, ho superato un lungo periodo di stitichezza cronica, grazie all'uso massiccio di alimenti probiotici.
Vengono inoltre utilizzati in agricoltura, ad esempio come fertilizzanti naturali, e per le pulizie domestiche perchè contengono acido acetico.

Si producono miscelando vegetali (frutta o verdura), anche di scarto, con acqua e zucchero o miele in proporzioni di 1 parte di zucchero, 3 parti di vegetali e 5 di acqua (ad esempio: 1 Kg di zucchero, 3 Kg di vegetali e 5 lt di acqua).

Per prima cosa occorre trovare il contenitore adatto. Non deve essere di metallo, deve avere un coperchio da poter appoggiare sopra e deve avere la bocca larga per consentire le operazioni successive.
Ottimi i secchi in plastica con il coperchio tipo quelli delle olive o del gelato industriale o della vernice. Io ho utilizzato un fustino in plastica del detersivo di mia suocera (io, come già saprete se mi seguite, non compro più detersivi commerciali ma li autoproduco più che posso). 
Questi contenitori vanno lavati con aceto o sapone naturale di marsiglia (quello vero!), senza usare detersivi che comprometterebbero lo sviluppo dei microrganismi. Una volta lavati vanno asciugati molto bene.

Lo zucchero deve essere biologico di canna oppure, meglio ancora, usate il miele, sempre biologico. La frutta o verdura idem, deve essere anch'essa biologica, sana e possibilmente matura. Se di grossa taglia, va fatta a pezzetti più piccoli, se di piccola taglia può essere lasciata intera.
La buccia non va tolta e i vegetali vanno lavati molto bene con acqua e bicarbonato o aceto.
L'acqua deve essere pura. Tipo minerale o di fonte o piovana. Senza cloro o altra sostanza che inibisca la proliferazione batterica. Per questo l'acqua del rubinetto non va bene.

Io ho utilizzato mele di bosco che, dopo aver lavato con acqua e bicarbonato, ho tagliato in quattro spicchi. Io ho tolto il torsolo ma penso che si possa lasciare anche quello.
Poi ho preparato la miscela di acqua e miele e vi ho immerso i miei pezzi di mela.
Le mie dosi sono queste:
- 1,5 Kg di frutta,
- 500 gr miele;
- 2,5 litri di acqua di fonte.
Ecco fatto!

Una volta pronti vanno coperti con il coperchio che va SOLO APPOGGIATO al secchio e non chiuso ermeticamente. I batteri hanno bisogno dell'aria per fermentare ed, in questo processo, producono gas che deve poter fuoriuscire.
Li ho messi in terrazza nel punto più riparato dai raggi del sole. I fermentati temono i raggi diretti del sole ma sopportano bene le alte e le basse temperature.

Dopo un paio di giorni già avevano un odore alcol-acetico marcatamente dolce, segnale di buona riuscita.
Eccoli qua dopo circa una settimana.


Ogni giorno per un mese, una volta al giorno, bisogna spingere in basso i vegetali con un utensile non di metallo (io uso un mestolo di legno), e basta!
Questa operazione andrà ripetuta finchè i vegetali non saranno tutti sprofondati al di sotto del livello del liquido (per circa un mese).
Inizialmente i vegetali galleggeranno poi, mano a mano che il processo fermentativo avanzerà, sprofonderanno sotto il livello del liquido. A quel punto non sarà più necessario spingerli in basso giornalmente. Se si dovessero formare delle muffe si dovranno spingere in basso fino alla loro completa scomparsa.

Dopo un pò dovrebbe comparire una gelatina superficiale, anch'essa segno di buona riuscita.

Il prodotto va lasciato fermentare almeno 4 mesi. 6 mesi prima di assumerlo oralmente. NON VA UTILIZZATO PRIMA CHE SIA TRASCORSO QUESTO PERIODO. Questo è il tempo necessario affinchè i microrganismi effettivi trasformino tutti i batteri in batteri "buoni". Si bevono solo fermentati prodotti da vegetali nobili (preferibilmente frutta), non dagli scarti.

Io sono molto fiduciosa. Vediamo come procede. Per ora sono semplice spettatrice del miracolo della natura. Vi terrò aggiornati!

lunedì 1 settembre 2014

IL MIO DADO VEGETALE.



Dopo una lunga assenza di un mese, dovuta alle ferie, riprendo in mano il mio blog e posto una delle mie migliori ricette. Quella del dado.
Sono ormai cinque o sei anni che non compro più il dado da brodo. Lo faccio in casa con le verdure e mi dura anni, rimanendo inalterato nel tempo.
Tanto che fin'ora l'ho fatto solo tre volte!
Il mio, più che un dado da brodo, è un insaporitore, da usare un pò dappertutto. Ma ci viene anche un ottimo brodino vegetale.
Il web è pieno di ricette del dado vegetale. Io personalmente preferisco la versione secca, perchè più pratica. Gli ingredienti sono molto semplici e potete modificarli a vostro gradimento. L'importante è che non aggiungiate cavolo (copre il sapore di tutto il resto). 
E' meglio mettere solo verdure "saporite", ovvero in grado di rilasciare un sapore alle vostre pietanze. Per tale motivo io non metto le patate. Ma le verdure che ci mettete non devono neppure essere troppo saporite. Infatti io, nel dado, non metto neppure l'aglio perchè non piace a tutti ed a volte lo aggiungo in piatti in cui l'aglio non è indicato.
Si può fare anche con verdure di scarto, non è necessario che siano tanto belle, basta che siano ancora sane.

INGREDIENTI:

- 200 gr sedano;
- 2 carote;
- 1 grossa cipolla;
- 1 grossa zucchina (oppure 2-3 piccole);
- 100 gr prezzemolo;
- 20 foglie di basilico;
- le foglie di 2 rametti di rosmarino;
- 15 foglie di salvia;
- 200 gr sale;
- un cucchiaio di olio.

Pulite molto bene le verdure e tritale finemente.

Mettetele in una pentola antiaderente o con il fondo alto insieme al sale ed al cucchiaio di olio fate cuocere a fuoco medio per almeno un'ora e mezza SENZA AGGIUNGERE MAI ACQUA E MESCOLANDO SPESSO. Vedrete che inizialmente le verdure rilasceranno acqua.

Dovrete continuare a cuocere finchè l'acqua non si sarà asciugata del tutto.

A questo punto mettete tutto nel mixer e frullatelo finchè non diventa fine.

Ecco pronto il vostro super saporito e genuino dado/insaporitore! ne basta un pizzico. Occhio a non esagerare perchè è piuttosto salato!
Si mantiene davvero per anni perchè contiene molto sale e, se lo preparate come vi ho detto, è privo di acqua.
Fatemi sapere se lo fate e come vi viene. A presto.