mercoledì 28 maggio 2014

POMODORI SECCHI SOTT'OLIO FAI DA TE.

Belli vero? E ci è voluto pure poco a prepararli! Ovviamente avendo già a disposizione i pomodori secchi.....(che, se preferite, potete anche farvi da soli).

INGREDIENTI:
- 250 gr di pomodori secchi (è la quantità che ho usato io, ma potete tranquillamente aumentare);
- 1 litro di aceto bianco;
- 1 litro di acqua.
- 5-6 spicchi d'aglio (quantità a vostro gusto);
- pepe in grani;
- filetti di acciughe sott'olio;
- olio evo q.b.
Non occorre sale perchè i pomodori secchi sono già molto salati.

PROCEDIMENTO:
Versate l'acqua e l'aceto in una pentola e fate bollire. Quando bolle versateci dentro i pomodori secchi. I miei, che erano 250 gr, mi ci sono entrati tutti in una volta. Se ne avete di più potrete rifarvi in 2-3 volte.
Fate bollire i pomodori circa 10 minuti.
Questa operazione è necessaria per togliere l'eccesso di sale, pulire ed igienizzare i pomodori e renderli più morbidi, oltrechè più appetitosi.
Scolateli e distendeteli uno per uno su un piano (io ho usato la teglia del forno) rivestito con un asciughino pulito, facendo attenzione a non rammontarli.
Fateli asciugare all'aria per almeno un paio d'ore.
Nel frattempo prendete un barattolo di vetro con il coperchio, ben pulito.
Pulite gli spicchi di aglio, tagliateli in 3-4 pezzettini in modo che siano più facili da riconoscere e da togliere quando andrete a consumare i pomodori.
Una volta che si saranno asciugati per bene (devono essere perfettamente asciutti per evitare che, durante il periodo di macerazione, vi proliferino pericolosi microrganismi), distendete uno strato di pomodori dentro il barattolo, metteteci sopra 2-3 pezzettini di aglio, qualche granello di pepe e un filettino di acciuga. Ripetete gli strati finchè non avrete finito i pomodori.
Coprite con olio evo. Chiudete il barattolo e lasciate macerare per almeno un mese prima di consumarli, in modo che i pomodori abbiano il tempo per insaporirsi.

Sono un vero jolly in cucina! A me piacciono tantissimo anche sulla pizza!
Le varianti di questa appetitosa ricetta possono essere infinite! Potete modificarla secondo i vostri gusti. C'è chi aggiunge un trito di carota, sedano e prezzemolo, chi aggiunge la cipolla o i capperi, chi altri aromi tipo foglie di alloro ecc oppure il peperoncino per renderli piccanti...
Insomma, potete davvero sbizzarrirvi!
L'importante è che, se aprite il barattolo e non lo finite, vi ricordate di ricoprire sempre i pomodori di olio se il livello dovesse abbassarsi. Questo per evitare che si sviluppino batteri o muffe all'interno che potrebbero comprometterne la conservazione.
Buon appetito!

lunedì 26 maggio 2014

CANDEGGINA DELICATA FAI DA TE

Utilizzo l'acqua ossigenata come additivo sbiancante e disifettante da diverso tempo. Ne aggiungo un cucchiaio circa nel lavaggio dei bianchi e mi sono trovata piuttosto bene. Anche se, come sbiancante, preferisco il percarbonato.
Ho seguito i consigli della REGINA DEL SAPONE a cui vi rimando.

Avevo bisogno, però, di un pretrattante da usare direttamente sulle macchie.
Prima della conversione all'ecobio usavo ACE GENTILE, come forse molte di voi.
Nel cercare un'alternativa ecobio a questo prodotto mi sono imbattuta nella c.d. "Candeggina delicata fai da te" (che si fa con l'acqua ossigenata) nella cui produzione ho finalmente deciso di cimentarmi anche io.
Anche ACE GENTILE contiene acqua ossigenata (se ve ne è andata un pò sulle mani ve ne sarete accorte anche voi perchè diventano bianche), insieme però ai tensioattivi per aumentare il potere pulente e...ad un sacco di altre porcherie.....

Per cui via libera alle alternative ecobio che oltre a non fare male a voi ed all'ambiente vi faranno pure risparmiare!
Esistono molte ricette on line.

Io ho scelto, per prima, QUESTA, dal blog MAMMACHIMICA, perchè priva di tensioattivi, che ho moltiplicato per 4 in modo da produrre almeno due litri di prodotto.

INGREDIENTI (per 2 lt di prodotto):
- 400 ML ACQUA OSSIGENATA A 130 VOLUMI;
- 1,6 LT ACQUA DEMINERALIZZATA (Io ho usato l'acqua piovana);
- 25 gr acido citrico anidro (la dose originaria ne prevedeva 16, ma ho dovuto aumentare perchè mi si decomponeva, aveva fatto gonfiare tutta la bottiglia...).

L'ACQUA OSSIGENATA A 130 VOL E' UN PRODOTTO PERICOLOSO, CHE PUO' PROVOCARE USTIONI ALLA PELLE E CHE VA USATO RIGOROSAMENTE INDOSSANDO I GUANTI DA CUCINA. SE DOVESSE CADERVENE UN PO' SULLA PELLE SCIACQUATE IMMEDIATAMENTE CON ACQUA
Si mettono tutti gli ingredienti in una bottiglia di recupero, si chiude bene il tappo e si agita un pò. Pronta!
L'acido citrico serve a stabilizzare l'acqua ossigenata ed evitare che si decomponga. Per cui, se la vostra bottiglia si gonfia o notate l'effervescenza, aggiungetene un altro pò, tipo un altro cucchiaino, a me ha risolto il problema.
Se volete addizionarla con i tensioattivi per aumentare il potere pulente potete aggiungere 1-2% di detersivo per i piatti ecologico (non troppo altrimenti la vostra lavatrice si riempirà di schiuma...). Se la volete usare per le pulizie, ad esempio per il bagno (è ottima perchè disinfetta), dovete aumentare la dose di tensioattivi, direi fino al 5-10%.

USO:
- 15-20 ml a lavaggio. NON VA MESSA NEL CESTELLO INSIEME AL DETERSIVO (perchè si decomporrebbe subito). Va messa nel cassetto quando la lavatrice preleva la prima acqua. Oppure nello scomparto della candeggina se la vostra lavatrice ne è dotata.
Quando metto questa io, in lavatrice, non aggiungo il percarbonato.

Sbianca e disinfetta. Aiuta a eliminare le macchie.
Se volete usarla direttamente sulle macchie dovete fare attenzione ai capi che usate perchè potrebbe scolorirli. Fate prima una prova.
Io, la prima volta, l'ho provata sul bavaglino di mia figlia, ho pensato o la va o la spacca....è venuto bello pulito!

Una volta che l'avrete realizzata va messa in un contenitore bello robusto e opaco perchè teme la luce e va riposta al buio e lontano dal calore (per cui niente armadietti esposti al sole!). Controllatela ogni tanto per verificare che non sia gonfiata. Se dovesse accadere, provate ad aggiungere altro acido citrico per stabilizzarla.

Ecco qua la mia candeggina delicata già pronta per l'uso dentro un contenitore adatto che non può essere confuso con niente altro....Costo: circa € 1,50 per 2 litri di prodotto. Mi pare un buon compromesso, non vi pare? Considerato che vi durerà moltissimo, circa 100 lavaggi.
Potete anche metterne un pò in un contenitore tipo quelli dei detersivi per i piatti, in modo da poterlo usare più facilmente per pretrattare. Okkio agli spruzzatori. Dopo un pò ne corrode la molla e a me non piace molto l'idea di vaporizzare l'acqua ossigenata, se respirata può risultare fortemente irritante. Eventualmente usatela con una mascherina.

L'acqua ossigenata a 130 volumi si acquista in ferramenta (anche brico, leroy merlin ecc.) e costa circa  € 3,00. Questa sotto è la mia
Questo è il barattolo dove tengo l'acido citrico. Lo compro sfuso a peso in un negozio vicino a casa mia (HUMUS), costa circa € 10,00 al kilo e mi hanno dato anche l'etichetta (con tanto di istruzioni d'uso). L'ho attaccata su di un barattolo di recupero che mi ha dato la parrucchiera, conteneva una schifosissima polvere per schiarire i capelli. Anche lui è stato convertito all'ecobio....

mercoledì 21 maggio 2014

LINKY PARTY: BABY BLOG e GREEN AREA. PARTECIPO ANCH'IO!

Oggi  ho deciso di partecipare anch'io a 2 straordinari Linky party organizzati da Selena SweetLife nel suo bellissimo Blog.

Il primo è: 


E' un party dedicato ai Blog con meno di 100 iscritti per dare loro la possibilità di crescere ed essere conosciuti.


Il secondo è:


Dedicato a Blog che abbiano in comune la passione per l'ecobio ed il pensiero Green.

Partecipate numerosi anche voi a questa bella iniziativa. E' un modo ottimo per conoscere tante persone interessanti con cui spesso si hanno in comune molti interessi!
Il confronto con le esperienze degli altri è sempre una grande fonte di arricchimento!

martedì 20 maggio 2014

SODIO CITRATO FAI DA TE. ANTICALCARE E SEQUESTRANTE ECOBIO.

Come promesso nel mio post precedente sul detersivo SONIA & SARTANA, ecco anche il post sul SODIO CITRATO.


Del SODIO CITRATO io non sapevo nulla. E' un sequestrante e anticalcare ecobio.
Ne bastano 50 ml direttamente nel cestello della lavatrice per far lavorare meglio i detersivi e mandare via quel vago odore di rancido che rimane sui panni lavati con detersivo autoprodotto.

Del resto, come si vede da QUESTA SCHEDA, il più comune anticalcare per lavatrice era composto da sodio citrato, policarbossilati (anch'essi sequestranti per il calcare molto inquinati), bicarbonato e tensioattivi....

COME AUTOPRODURLO?
Oltre alla ricetta descritta nel post precedente sul detersivo SONIA & SARTANA (il sodio citrato lo faccio così: due cucchiai di acido citrico anidro sciolto in mezzo bicchiere d'acqua, aggiungo bicarbonato fino a che non reagisce più.), vi segnalo anche la ricetta della mitica Lalla nel suo blog Magica Natura a questo POST.
E' un pò più complicata e laboriosa anche se ha i suoi vantaggi. In questo modo, infatti, lei lo aggiunge direttamente nella ricetta del sapone quando lo autoproduce. Potrebbe essere un'idea. Così il sapone ha già il sequestrante al suo interno. Funge anche, pare, da antiossidante per gli oli usati per produrre il sapone.

QUI, nel forum di Lola, un'altra ricetta per autoprodurre il sodio citrato in versione pronta all'uso. Copio e incollo direttamente dal forum anche perchè il post da anche molte informazioni su cos'è e come si usa il sodio citrato:

A che serve?
Ad abbassare la durezza dell'acqua di lavaggio in lavatrice e lavastoviglie. Se l'acqua è meno dura stanno meglio sia i panni (o i piatti) sia la macchina.
Perchè usarlo?
Perchè una piccola dose di questo liquido magico permette di utilizzare meno detersivo, specialmente del tipo in polvere. 
Quando usarlo?
Quando l'acqua che arriva in casa supera i 15° francesi. Da me si aggira sui 45°, sono ossessionata dal calcare e dai depositi ferrosi, ma non ho nessuna voglia di intasare i pozzetti di scarico con dosi massicce di detersivo (che poi chi lo sciacqua??? e chi stura i pozzetti???) o ulteriori aggiunte di zeoliti (tanto per non fare nomi: cal+fort polvere è zeolite e altra munnezza). Così un giorno, circa un annetto fa, mi sono messa di buzzo buono e ho fatto il sodio citrato. A distanza di un anno, ho biancheria pulita e lavatrice in ordine con meno di metà dose di detersivo consigliata sulla confezione. In pratica lavo un carico normale (poco sporco, chiaramente) con 60 ml di detersivo in polvere vivi verde coop e un tappino di sodio citrato

Bene, dopo questa noiosissima premessa... munitevi di contenitore capiente almeno il doppio della quantità che avete in mente di fare. Un grosso vaso in vetro, una tanichetta tagliata nella parte superiore, una pentola in acciaio inox, un secchiello da spiaggia, vedete voi, l'importante è che non sia un materiale che può reagire all'acido (no alluminio, no pentole smaltate, no terracotta).
Queste sono le dosi per riempire giusto giusto un flacone da 2 litri.
- 1,5 litri d'acqua, meglio se demineralizzata/osmotizzata
- 750 g di acido citrico monoidrato
- 1 kg circa (avanzerà qualcosa) di bicarbonato di sodio.

Versate l'acqua nel contenitore, quindi versate l'acido citrico senza mescolare. Quando sarà tutto posato sul fondo, aggiungete poco per volta il bicarbonato, cominciando con un cucchiaino per volta, sempre senza mescolare.
Godetevi l'effervescenza e ogni tanto aprite una finestra, si sviluppa un bel po' di anidride carbonica quindi è bene arieggiare.
Quando nel barattolo del bicarbonato saranno rimasti un paio di cucchiai, rimestate l'intruglio e date un'occhiatina al pH. Se sta intorno al 7-8 è ok.
Lasciate posare eventuali eccessi per qualche ora (o anche tutta la notte) e travasate nel flacone da 2 litri che vi dicevo sopra. 
La dose da usare per acque moooolto dure (come quella che ho qui) si aggira sui 50 ml a lavaggio, il che significa che come minimo quei 2 litri vi basteranno per farne 40 dosi.
Non necessita di conservanti, questa soluzione è talmente satura che è quasi impossibile che ci cresca qualcosa

Ecco un'altra ricetta tratta da http://langolodivali.blogspot.it/2013/07/citrato-di-sodio.html.
Copio e incollo:
O Sodio Citrato : additivo fondamentale per autoprodursi in detersivo da bucato o per ridurre la quantita' di detersivo acquistato .
Giustamente mi si chiede dopo aver letto il post detersivo bucato lavartice fai da te dove si puo' trovare questo ingrediente direi fondamentale

Perche' fondamentale ?
perche' la sua azione principale e quella di addolcire l'acqua , usare meno detersivo e soprattutto sequestrare eventuali residui di calcare e sapone nel bucato che altrimenti potrebbero permanere e lasciare un odorino nel tempo di " sapone rancido " che non e' proprio Lavanda ;-)
Il Citrato di sodio lo si puo' acquistare in rete in versione polvere , ma meglio ancora lo possiamo fare  a casa,

Come ?

Servono semplicemente : Acido Citrico e Bicarbonato  


Procedimento (per acido citrico e bicarbonato) : 
1500 g acqua distillata o piovana 
360 g acido citrico anidro
500 g bicarbonato

In una pentola capiente ( anche 5 litri) di acciaio aggiungere l' acido citrico all’acqua distillata tiepida.
Quando si è completamente sciolto, versare lentamente, POCO PER VOLTA, il bicarbonato perché si crea una forte effervescenza prodotta da anidride carbonica gassosa (CO2) NON E' PERICOLOSA , se vi fate qualche scrupolo mettetevi sul davanzale della finestra ^_^
Quando l'effervescenza si sara' calmata aggiungere  qualche cucchiaio di bicarbonato e dare una giratina.
La reazione è conclusa quando tutto il bicarbonato si è solubilizzato e non si forma più nessuna bollicina.
Potete ovviamente prepararne quantità minori, l’importante è che aggiungete bicarbonato fino a che la soluzione non “frigge” più, quindi è stato neutralizzato tutto l’acido citrico.
Il pH finale deve essere 7 (neutro), significa che si è formato il sale (citrato) e non interferirà con il detersivo che invece ha un pH alcalino (maggiore di 7).

Questa seconda ricetta impiega meno acido citrico e bicarbonato a parità di acqua. Dovrebbe venire ugualmente bene perchè la proporzione tra bicarbonato e acido citrico è la stessa.
L'importante a mio parere è che continuiate ad aggiungere bicarbonato finchè la soluzione non smette di gasare. A quel punto la reazione tra acido e base è terminata ed anche il ph dovrebbe essere neutro (ovvero intorno al 7). Per cui secondo me non c'è necessità di usare le cartine.

Ho provato ad autoprodurlo secondo la prima ricetta riducendo però le dosi per mezzo litro di acqua.
Ho messo l'acqua in un contenitore, poi ho aggiunto la dose di acido citrico (che però ho mescolato e fatto sciogliere) ed il bicarbonato un pò per volta. Appena si aggiunge quest'ultimo ingrediente la miscela diventa effervescente.
Si aspetta finchè non smette di "gasare" poi si aggiunge ancora il bicarbonato.
Ho aggiunto bicarbonato finchè la miscela non ha smesso di gasare.
Alla fine ho mescolato il tutto ed atteso per circa un paio d'ore che i cristalli si posassero sul fondo.
Trascorso questo tempo ho travasato la sola parte liquida in un vecchio contenitore dell'amorbidente



Dalla foto non si vede ma è un liquido trasparente, proprio come l'acqua.
Ne va aggiunto 50 ml direttamente in lavatrice. Come misurino io ho usato il fondo dell'uovo di pasqua (che, da donna saggia e previdente, non avevo buttato) 
Dentro ha una tacca che misura giusto giusto 50 ml di liquido.

Il deposito sul fondo non l'ho buttato. E' anche quello sodio citrato. Ho seguito i consigli di Lalla e l'ho messo in un contenitore ad asciugare rimestandolo ogni tanto:

Non si vede nulla dalla foto ma vi assicuro che sul fondo c'era uno strato di polvere.
Il giorno dopo la polvere era completamente secca (io l'ho fatto asciugare all'aria) e l'ho invasettata
Ecco qua il mio sodio citrato in polvere pronto da sciogliere al bisogno (secondo queste percentuali 40% di polvere - 60% acqua)!

Edit 21.05.2014: ho rieditato il post aggiungendo una nuova ricetta trovata on line per produrre il sodio citrato ed alcune considerazioni circa il ph e l'aggiunta di bicarbonato che trovate evidenziate in giallo.

Edit 28.05.2014: Dopo due settimane di lavatrici con il sodio citrato posso confermare che con l'uso costante i capi vengono decisamente più puliti e più bianchi ma anche più morbidi. Mentre l'odore di rancido è del tutto sparito. I miei panni non hanno nessun odore. Solo annusandoli bene si sente un vago profumo tipo marsiglia, ma quasi impercettibile. Vi consiglio davvero di provarlo anche perchè è facile e veloce da preparare in casa e dà risultati veramente ottimi!

lunedì 19 maggio 2014

DETERSIVO LAVATRICE SONIA & SARTANA CONTRO L'INGRIGIMENTO DEI CAPI. L'ESPERIENZA INSEGNA...

L'esigenza di scrivere questo post nasce dall'esperienza acquisita con l'uso del mio detersivo liquido autoprodotto e dai problemi di utilizzo che ho riscontrato.
Mi è sembrato giusto segnalare questi problemi ad uso e consumo non solo mio ma anche di tutti coloro che si sono affacciati al mondo dell'autoproduzione di saponi da bucato da poco tempo, come me del resto, oppure sono in procinto di farlo.
Mi pare inoltre un modo utile per non mollare e provare insieme a trovare soluzioni ai piccoli problemi che si riscontrano nel passaggio alla detergenza ecobio autoprodotta.

Sono ormai molti mesi che uso il mio DETERSIVO LIQUIDO (ho descritto la procedura anche in questo altro POST) per lavare i panni in lavatrice, che autoproduco partendo dalla saponetta (anche quella autoprodotta secondo QUESTA ricetta).
Sono, nel complesso, soddisfatta. I capi vengono puliti.
Purtroppo, però, ad onor del vero, non ho potuto fare a meno di evidenziare i difetti di questo detersivo, molti dei quali non sono venuti fuori subito ma solo con l'uso prolungato, ovvero:

- il detersivo usato da solo non lava bene. Necessita sempre di un additivo. Il migliore che ho trovato è il PERCARBONATO che si acquista nei negozi di prodotti naturali (tipo Natura Sì), oppure on line, oppure in alcune erboristerie ben fornite. Io aggiungo sempre anche un cucchiaio di SODA SOLVAY (potente sgrassante antisporco, io la uso anche nella lavastoviglie per sciogliere il grasso) perchè mi pare che pulisca più a fondo.
- Va usato a 40°. A temperature inferiori a me i panni non vengono puliti. Infatti ho smesso di usarlo per i capi colorati che lavo a 30°.
Va usato sempre l'ammorbidente (acido citrico o aceto) perchè altrimenti i capi lavati così escono parecchio irrigiditi.
- E' necessario usare un anticalcare. Soda Solvay o Bicarbonato da soli non bastano, in presenza di acqua molto dura come quella che c'è dalle mie parti. L'anticalcare ecobio è il SODIO CITRATO (ne parlerò più in basso).
- I panni usciti dalla lavatrice hanno un vago odore di rancido....che non sempre scompare con l'asciugatura. Questo difetto non è comparso subito ma dopo un pò di tempo che usavo il mio detersivo.
- Col tempo i capi tendono ad ingrigire.

Questi due ultimi difetti sono i peggiori. Non è bello tirare fuori i panni dalla lavatrice puzzolenti, poi tenderli e vederli pure ingrigiti...
Farebbe scoraggiare chiunque...
Anche se ero consapevole che, passando dai detersivi industriali (pieni di sequestranti, sbiancanti ottici e molta altra robaccia) a quelli ecobio e, per di più, autoprodotti, avrei riscontrato questi inconvenienti, non ero molto preparata.
Non per questo intendo arrendermi nè mollerò i miei detersivi.
Non ho nessuna intenzione di tornare indietro. I vantaggi dell'ecobio sono talmente tanti -in termini di salute propria e dell'ambiente e, perchè no, anche del portafoglio - che sono convinta che, una volta fatto il grande passo, pochi tornano indietro.
Voglio solo vedere se è possibile apportare delle migliorie, sempre ecologiche, al mio detersivo ecobio autoprodotto per eliminarne o limitarne i difetti.

Documentandomi on line sul motivo dell'ingrigimento dei capi lavati con i detersivi autoprodotti ho letto che il motivo risiederebbe nell'assenza di sequestranti nel detersivo.
Illuminante, come sempre, la lettura del forum PROMISELAND http://forum.promiseland.it/viewtopic.php?f=2&t=41560.
Copio e incollo la spiegazione di Fabrizio Zago al problema:
Quando la durezza dell'acqua incontra i saponi si formano dei sali insolubili che si fissano sui tessuti e li rendono grigi. Se la durezza invece viene sequestrata questo non succede e la biancheria rimane bianca.

Alle nostre nonne, che usavano anch'esse saponi autoprodotti senza sequestranti, non accadeva perchè sciacquavano i panni al fiume o al lavatoio dandoci dentro con l'olio di gomito, per cui buona parte dei sali se ne andava con questo potente risciacquo che oggi, noi moderni, non possiamo certo metterci a fare...
Loro poi stendevano il bucato al sole, potentissimo sbiancante.
Molti di noi oggi non possono permettersi questo lusso. Nel mio condominio, ad esempio, è vietato stendere i panni fuori dal balcone, vanno stesi dentro il terrazzo, per cui di luce i miei panni ne prendono ben poca.

Che fare, allora?
UTILIZZARE UN SEQUESTRANTE ECOBIO: IL SODIO CITRATO (al quale ho dedicato un post a parte).

Nel documentarmi sull'argomento ho scoperto questo post che vi segnalo su detersivo c.d. SONIA & SARTANA.

Copio e incollo la ricetta:

LAVATRICE:

2 cucchiai sapone di marsiglia

1 cucchiaio abbondante percarbonato

1 cucchiaio scarso soda solvay

50ml sodio citrato



se ho il percarbonato di ON posso fare a meno di mettere il sodio citrato



se lavo dei capi scuri e voglio fare a meno del percarbonato, allora metto il sodio citrato



il sodio citrato lo faccio così: due cucchiai di acido citrico anidro sciolto in mezzo bicchiere d'acqua, aggiungo bicarbonato fino a che non reagisce più.



LAVASTOVIGLIE:

soda solvay 40%

sodio citrato 40%

sodio percarbonato 20%

se uso il percarbonato di ON aumentandone la percentuale nella ricetta posso eliminare il citrato?


Il percabonato di ON è quello di Officina Naturae che contiene già il sequestrante nella sua composizione. Per ora mi occupo solo della ricetta per la lavatrice anche se nel post che ho riportato sopra c'è anche la ricetta per il lavastoviglie.

Bhè, sostanzialmente, da quando uso il percarbonato il mio detersivo è proprio quello descritto qui sopra (senza sodio citrato).
Infatti i capi ingrigiscono meno da quando uso il percarbonato, anche se il mio non contiene sequestranti al suo interno.

Del SODIO CITRATO io, invece, non sapevo nulla. E' un sequestrante e anticalcare.
L'ho autoprodotto in questo fine settimana e mi sono trovata molto bene.
Ho fatto il bucato con il detersivo sonia & sartana, secondo la ricetta sopra (mettendo tutti gli ingredienti insieme direttamente nel cestello), e i panni sono venuti meno grigi e senza nessun odore. Si sente e si vede la differenza usando il sodio citrato.
Ovviamente si può usare come anticalcare anche se lavate i panni con un detersivo ecobio non autoprodotto.

E' proprio il caso di dire che il mondo della pulizia ecobio non è proprio candido ma piuttosto grigiastro....AHAHAHA

mercoledì 14 maggio 2014

FESTA DELLA MAMMA E COMPLEANNO!

Domenica è stata una giornata bellissima! Abbiamo festeggiato il compleanno di Dora in campagna insieme ai suoi amici e amiche, ai nonni ed alla cuginetta di soli 3 mesi.

(questa non è la mia torta.....)



Anche il tempo ci ha voluto bene, non è piovuto, anche se era piuttosto nuvoloso.
Dora ha ricevuto diversi  regali, ma il più bello è stata sicuramente la bicicletta nuova! Proprio quella che voleva lei.....



Come torta di compleanno ho fatto la TORTA CAPRESE, che vi avevo già descritto in un post precedente ed è stato un successone! Apprezzata anche dai celiaci che, per una volta, non hanno dovuto accontentarsi di una misera tortina industriale!
Era anche la festa della mamma e Venerdì Dora è tornata dall'asilo con un bellissima piantina per me


con attaccato uno dei brani più belli de "Il piccolo principe".



Il foglio che la riveste è stato decorato interamente da lei attaccando le foglie ed i fiori con la colla!

Che bello!

Questa primavera mi sta regalando tante bellissime sorprese...Ho il cuore che scoppia di felicità che non so proprio come esprimere....Vorrei dire quello che nel cuore... sabato ho saputo che c'è una bellissima novità in arrivo per me ma.....meglio aspettare a rivelarla, per scaramanzia...non si sa mai...
Un forte abbraccio a tutte dal profondo del mio cuore!

lunedì 12 maggio 2014

ACQUA DI ROSE FAI DA TE

Maggio, si sa, è il mese delle rose....
Io le adoro! Mi piacciono tantissimo e siccome nei prati nei dintorni ve ne sono in abbondanza ho pensato di prepararmi l'acqua di rose. Ho preso spunto, anche in questo caso, dall'analoga ricetta di Carlita di cui vi metto il LINK.

INGREDIENTI:
- 7,8 rose rosse fresche (o anche di più, più ne mettete e più concentrata verrà l'acqua) NON TRATTATE;
- 1 lt di acqua;
- alcool puro buongusto q.b..

PROCEDIMENTO:
Togliete tutti i petali alle vostre rose (senza lavarle come l'insalata ;-)) e mettetele in una pentola. Coprite con l'acqua.

Accendete il fornello e fate bollire finchè le rose non avranno perso il loro colore (ci vorranno circa 15-20 min), dopodichè spegnete il fornello e lasciatele riposare 2-3 ore nella pentola coperta.
Trascorso il tempo previsto, filtrate tutto con un colino strizzando per bene i petali. Filtrate il liquido nuovamente con una garza, affinchè perda tutti i depositi dei fiori e pesatelo.
Aggiungete al liquido ottenuto il 20% di alcool puro buongusto come conservante ed imbottigliate in una bottiglia di vetro scuro.
Sinceramente non ho idea di quanto possa durare. Terrò d'okkio la mia e vi terrò informate;-). Spero che duri almeno un paio di mesi!
Potete anche non aggiungere alcool o altri conservanti. In questo caso, se volete che vi duri un pò di più, potete congelarla, magari nei cubetti del ghiaccio. Vi verranno fuori una specie di monodose da scongelare ogni volta al bisogno.

L'acqua di rose è ottima come tonico, come risciacquo per capelli, da inserire nelle creme e nelle vostre preparazioni cosmetiche fai da te. E' tonificante, rinfrescante, lenitiva ed astringente, adatta anche a pelli con acne. Può essere usata anche come impacco tonificante e purificante sulla pelle, applicandovi per circa 15 minuti dei dischetti o fazzoletti di cotone puliti imbevuti di acqua di rose.

giovedì 8 maggio 2014

OLIO RINFORZANTE UNGHIE

Come avevo promesso nel post precedente oggi voglio proporvi la mia ricetta dell'olio rinforzante per unghie.
Confesso che ho preso spunto da quello di Carlita di cui vi metto il link. In più ho aggiunto solo l'olio di ricino che, essendo l'olio più affine alla cheratina, è davvero ottimo per unghie e capelli.

INGREDIENTI:
- 5 ml di OLEOLITO DI LIMONE in olio d'oliva e mandorle;
- 5 ml di olio di ricino.

Inseriteli un una vecchia boccetta dello smalto ben pulita e asciugata ed agitateli per mescolarli bene.
Finito! Avrete così ottenuto un ottimo olio rinforzante e schiarente per le unghie che potrete applicare come uno smalto, facendo seguire poi un bel massaggio.
Se sarete costanti con l'applicazione vedrete che vi darà davvero grandi soddisfazioni. Le vostre unghie saranno più belle, più chiare e senza cuticole (grazie all'olio di ricino).
Il top sarebbe usarlo tutti i giorni 1 volta al giorno, ma io - per i miei soliti motivi di tempo - non supero le 2 applicazioni a settimana. Le mie unghie comunque sono molto più belle e con molte meno pellicine.

COME PULIRE LA BOCCETTA DELLO SMALTO? CON L'ACETONE PURO.
Come vedete dalla foto, ho utilizzato una vecchia bottiglietta dello smalto finita che ho pulito accuratamente con l'acetone (quello vero che si compra in ferramenta, non usate il solvente levasmalto perchè per questo lavoro non è efficace ed è troppo oleoso).
Ricordate di maneggiare questo solvente indossando i guanti, vanno bene anche un paio di usa e getta.
Per pulire bene la boccetta, dopo averla completamente svuotata, inseritevi un pò di acetone (meno di metà), chiudete ed agitate bene. Ripetete una o due volte. Verrà perfettamente pulito anche il pennellino. Infine,  per eliminare tutti i residui di smalto, prendete qualche cotton fioc, intingetelo nell'acetone e pulite la ghiera del tappo all'interno ed, eventualmente, anche il collo della boccetta se vi fossero ancora dei residui.
Ricordate, quando fate questa operazione, di non versare nè l'acetone nè lo smalto giù per gli scarichi perchè è altamente inquinante. Buttatelo tra i rifiuti non riciclabili, eventualmente con l'aiuto di un pò di cotone o carta per assorbirlo.
Infine lavate la boccetta ed il tappo con il pennellino con acqua e detersivo e fatelo asciugare bene.

Io tengo sempre in casa un pò di acetone puro perchè, oltre che come solvente per lo smalto, è utile per eliminare i residui più tenaci delle etichette adesive di barattoli e bottiglie (che conservo sempre!).
L'unica accortezza che dovrete usare sarà per la plastica. Alcuni tipi di plastica non reggono l'acetone e si sciolgono letteralmente. E' il caso della plastica con cui è fatto il tappo della mia boccetta. Mi si scioglieva in mano mentre lo pulivo..... come potete vedere dalla foto sopra....

Infine vi segnalo l'utilissimo link del forum di Lola su come pulire i contenitori per cosmetici: http://lola.mondoweb.net/viewtopic.php?t=14616&f=27.

lunedì 5 maggio 2014

OLEOLITO DI LIMONE

Per fare questo oleolito ho seguito i consigli di Lalla, la mia guru della cosmetica naturale.
Nel post  sull'oleolito di mandarino che vi segnalo, Lalla insegna come fare un oleolito di agrumi con la buccia fresca del frutto. Lei, nel suo post, lo fa con il mandarino, ma la procedura è identica, come dice lei stessa, per tutti i tipi di agrumi.
Io preferisco usare questo procedimento, che prevede l'uso delle bucce fresche, perchè naturalmente più ricche di olio essenziale. Gli oleoliti migliori, infatti, si ottengono sempre dalle piante fresche. C'è però l'inconveniente dell'acqua da eliminare.
L'alternativa più facile è fare come fa Carlita nel suo video, ovvero far seccare per un giorno circa le bucce, in modo che perdano l'acqua. Così però perderanno anche l'olio essenziale. Potrete ovviare a questo problema aggiungendo qualche goccia di olio essenziale di limone al vostro oleolito, però non è proprio la stessa cosa, non vi pare?



INGREDIENTI:
- 1-2 limoni non trattati;
- olio di oliva evo e olio di mandorle.

PROCEDIMENTO:
Lavate ed asciugate i limoni. Con l'aiuto di un pelapatate togliete la buccia ai limoni senza asportare la parte bianca. Mettete le bucce dentro ad un barattolo di vetro e ricopritele con metà olio di oliva evo (quello che usate per cucinare va benissimo) ed olio di mandorle. Lasciate a macerare per 40 giorni avendo cura di agitare il contenitore ogni giorno verificando, ogni volta, che tutte le bucce siano coperte bene dall'olio (altrimenti marciscono).
Noterete che, ogni volta che andate a girarle, nell'olio si formeranno delle bollicine, segno che l'operazione sta funzionando bene. Aspettate che la fermentazione sia terminata e quindi ritappate il contenitore e mettetelo via.
Al termine del periodo di macerazione filtrate l'olio con un colino ed una garzina senza strizzare le bucce. Attendete finchè le bucce non avranno rilasciato tutto l'olio (ci vorrà qualche ora), quindi chiudete il barattolo e fate decantare l'olio per una notte. Il giorno dopo verificate che nell'olio non vi sia alcuna parte di acqua in fondo al barattolo (ricordate che l'olio galleggia sull'acqua!)

Questo è il mio oleolito filtrato.

Se seguite la procedura non dovrebbe esserci alcun residuo di acqua. Diversamente dovrete versare l'olio in un altro barattolo, molto delicatamente, avendo cura di non versarci anche la parte acquosa.
E' essenziale che nell'olio non vi sia acqua altrimenti deteriorerà la vostra preparazione.

PROPRIETA' E USO:
Stimola la circolazione, è cicatrizzante, schiarente. E' FOTOSENSIBILIZZANTE, come tutti gli agrumi, per cui non va applicato se vi esponete al sole.
Per le proprietà che vi ho segnalato sopra è ottimo per la cellulite, per le smagliature e per borse ed occhiaie (causate da una cattiva circolazione e ristagno di liquidi), per schiarire le macchie della pelle, come rinforzante per le unghie che tendono a sfaldarsi (Vedi il mio post sull'OLIO RINFORZANTE UGHIE).
Inoltre, non dimentichiamo che può essere usato anche in cucina con enorme soddisfazione! E', ad esempio, ottimo sul pesce e sulle verdure. Infatti nel mio carrellino dei condimenti che ho in cucina non manca mai una bottiglietta di olio di limone.

L'oleolito al limone è delizioso! Ha un colore giallo canarino molto vivo ed uno straordinario profumo di limone, molto intenso.

venerdì 2 maggio 2014

AROMI ESSICCATI FAI DA TE: BUCCE DI ARANCE, BACCHE GINEPRO, BACCHE DI ROSA CANINA

Direttamente dal Bosco e dalla fruttiera di casa mia ecco le mie riserve invernali autoprodotte:

Si tratta di bacche di rosa canina, bucce di arancia e bacche di ginepro che ho fatto essiccare in casa, al termosifone, e che ho invasettato, pronte per essere usate.

BACCHE DI ROSA CANINA
Le bacche di rosa canina sono lì, in attesa che trovi il modo di utilizzarle. Volevo tritarle ed aggiungerle al miele per farci un integratore di vitamina C, secondo la ricetta che ho trovato in questo blog. Me ne occuperò quando avrò un pò più di tempo.
La procedura per prepararle è davvero lunga e laboriosa.
Innanzitutto dovete disporre delle bacche (gentilmente offerte dal marito che le ha raccolte nel bosco).
Bisogna aprirle una per una e togliere tutti i semini e la peluria urticante che c'è dentro. Detto così sono due parole ma per farlo mi ci è voluto un intero pomeriggio per un così magro risultato. Mi consolo perchè va usata in dosi minime.

SCORZE DI ARANCIA GRATTUGIATA
L'arancia grattugiata è la regina del riciclo perchè l'ho prodotta essiccando (e quindi riutilizzando) le bucce di alcune arance che abbiamo mangiato quest'inverno. Ho semplicemente tolto la scorza con un pelapatate alle arance (facendo attenzione a non prelevare la parte bianca) prima di mangiarle. Le bucce le ho fatte essiccare in un contenitore posto sopra al termosifone. Una volta secche le ho tritate a polvere. Serviranno per aromatizzare i dolci. La stessa cosa si può fare con i limoni.

BACCHE DI GINEPRO
Le bacche di ginepro vengono dal bosco (per gentile concessione del mio suocero che le ha trovate) e servono per gli arrosti e le carni in umido, specie per la cacciagione.
Con il ginepro si può realizzare anche un ottimo oleolito, tonico e drenante, efficace anche per l'acne, secondo la ricetta della mitica Lalla di cui vi segnalo il link. Io ho desistito anche per via della scarsa quantità di bacche a mia disposizione.

Anche i contenitori sono riciclati. L'arancia ed il ginepro li ho messi nelle scatoline del tic-tac grandi (di cui mia figlia è una grande consumatrice), mentre la rosa canina l'ho messa nel contenitore dei cotton-fioc.