lunedì 30 dicembre 2013

OLEOLITO DI ARNICA

Dopo aver lungamente cercato l'arnica per mare e per terra, l'ho finalmente trovata nell'erboristeria....sotto casa....proprio nell'unico posto dove non avrei mai pensato di trovarla....
Ne ho acquistati 70 gr per circa 3 euro.
Arnica montana ENBLA07.jpg foto wikipedia

L'arnica montana cresce in Italia sulle Alpi e sugli Appennini oltre i 500 mt. Ha proprietà antiinfiammatorie, antidolorifiche e antiecchimotiche (ovvero favorisce il riassorbimento dei coaguli sottocutanei). Viene utilizzata nel caso di botte e traumi poichè riduce rapidamente il dolore e favorisce il rapido riassorbimento del livido. Viene con successo utilizzata anche per contusioni, distorsioni, piccole fratture, crampi, contratture, slogature ed anche per alcune forme di artrosi, dove pare abbia effetti simili all'ibuprofene (vedi qui).
E' importante ricordare che l'uso dell'arnica è SOLO ESTERNO. Se ingerita può avere effetti TOSSICI a carico del cuore e dell'apparato gastrointestinale.
Io l'ho acquistata secca per realizzare un oleolito ed una tintura con le quali preparare una pomata per le contusioni. Con una bimba di 2 anni e mezzo direi che è indispensabile!

OLEOLITO:
- 50 gr pianta secca
- 500 ml di olio (misto tra olio di oliva, girasole e riso).

Ho inserito la pianta (che era già un pò sminuzzata) in un barattolo di vetro (di quelli delle conserve di pomodoro). L'ho ricoperta d'olio, lasciando 4 dita di spazio dall'orlo. E', infatti, bene lascaire un pò di cielo, ovvero un pò di spazio dall'orlo per favorire i processi estrattivi (a questo scopo, infatti, l'oleolito va agitato una volta al giorno).
Ho mescolato bene avendo cura che la pianta si imbevesse bene di olio, aiutandomi con il manico di un mestolo in legno.
L'ho lasciata nella mia dispensa dove riposerà per almeno 40 giorni. Ogni giorno va un pò agitata per favorire il processo di estrazione.
La quantità di pianta è piuttosto elevata in quanto ho dovuto necessariamente utilizzare la pianta secca. Gli oleoliti migliori si ottengono, invece, con le piante fresche.
Eccolo qua!


venerdì 13 dicembre 2013

POMATA ALLA CALENDULA

Ai primi rigori invernali la pelle comincia a screpolarsi. Per proteggerla adeguatamente ho pensato di realizzare una pomata alla calendula, avendo già a disposizione l'oleolito di calendula e la tintura madre. La ricetta l'ho presa dal canale youtube di benedetta, dove c'è anche il video con il semplicissimo procedimento per realizzarla. Potete trovarla qui.

INGREDIENTI:
- 50 gr oleolito di calendula;
- 10 gr cera d'api;
- 1 cucchiaino di tintura madre di calendula.

PROCEDIMENTO:
Sciogliete olio e cera insieme a bagnomaria, stando attente a non far scaldare troppo l'olio. A tal proposito vi consiglio di spengere il fornello non appena l'olio avrà raggiunto la giusta temperatura e la cera avrà cominciato a sciogliersi.
Una volta che olio e cera saranno amalgamati aggiungete (a fuoco spento!) il cucchiaino di tintura madre. mescolate bene e versate il liquido, così caldo com'è, dentro un barattolo di vetro (io ho riciclato un vecchio barattolino degli omogeneizzati).
Lasciate raffreddare, poi chiudete con il tappo.
Noterete che la pomata, raffreddandosi, solidificherà senza però diventare troppo dura. Questa pomata, infatti, si scioglie con il calore delle mani.

Ecco la mia pomata alla calendula, ancora liquida!

Ed ecco la pomata in versione solida:


Il tutto in pochissimo tempo e con il minimo dispendio di energie e risorse!

La calendula ha proprietà antifiammatorie, cicatrizzanti, addolcenti. E' indicata in caso di irritazioni, prurito, dermatite, tagli e piccole ferite, screpolature, scottature ed eritemi solari, bruciature, acne. E' perfetta per il cambio del pannolino! o anche solo  come ottima crema per le mani.....

E, visto che si avvicinano le feste natalizie, può essere, inoltre, un ottimo regalo di Natale.....

Infine, la pulizia post spignatto, come potete vedere, per me non è un problema! Ho la mia aiutante personale!
Mamma, io puliscio!.....

lunedì 9 dicembre 2013

TINTURA MADRE DI CALENDULA

Avendo acquistato la calendula in erboristeria ho pensato di realizzare anche la tintura madre.

L'ho preparata secondo un procedimento semplice, ma che mi pare efficace per uso casalingo.
PROCEDIMENTO:
- 20 gr pianta secca;
- 100 ml solvente alcolico a 50-60°*.

Si mette la droga in vasetto, si chiude col coperchio avendo cura di lasciare un pò di cielo (ovvero un pò di spazio vuoto in cima al vasetto) e si lascia macerare al buio per almeno tre settimane perché il preparato deve essere "esposto" a tutto il ciclo lunare.
In tutto questo periodo il preparato deve essere agitato (basta semplicemente capovolgerlo un paio di volte) una volta al giorno per favorire il processo di estrazione.

Trascorso questo tempo l'ho filtrato con l'aiuto di un colino e di un fazzoletto di cotone avendo cura, come sempre, di strizzarlo bene. L'estratto più pregiato e più ricco di sostanze è infatti quello che si estrae da questa spremitura finale.
Quindi l'ho imbottigliato una una boccettina di vetro scuro con il contagocce.

*PREPARAZIONE DEL SOLVENTE ALCOLICO:
Potete utilizzare della comunissima Vodka (che ha una gradazione alcolica di circa 55°), oppure potete preparare il solvente da voi.
- Per realizzare 100 ml di solvente alcolico a 50° dovete miscelare 52,10 ml alcool buongusto a 95° + 47,90 ml di acqua distillata;
- Per realizzare 100 ml di solvente alcolico a 55° dovete miscelare 57,30 ml alcool buongusto a 95° + 42,70 ml di acqua distillata;
- Per realizzare 100 ml di solvente alcolico a 60° dovete miscelare 62,50 ml alcool buongusto a 95° + 37,50 ml di acqua distillata;


USO: azione astringente, antibatterica ed antinfiammatoria. Si usa per preparare pomate e creme, oppure puro per applicazioni o diluito in acqua per sciacqui.
CONSIGLI:Provatelo sulle piccole ferite, scottature o sui foruncoli......

A me servirà per la preparazione della pomata alla calendula per cui ho già preparato l'oleolito.

giovedì 5 dicembre 2013

OLEOLITO DI CALENDULA

Questo fine settimana ho finalmente imbottigliato il mio oleolito di calendula!

La foto è venuta piuttosto sbiadita e non gli rende molta giustizia ma vi assicuro che ha un colore giallo inteso, proprio bello! ...e puzza proprio come la calendula....!
Io l'ho preparato inserendo in un barattolo di vetro i miei fiori secchi (in mancanza di quelli freschi che sarebbero meglio) di calendula che avevo comprato in erboristeria fino ad 1/4 del barattolo (anche fino a metà se usate fiori secchi). Ho aggiunto olio di riso ed olio di girasole fino a circa i 3/4 del barattolo. Non va riempito fino all'orlo perchè gli oleoliti hanno bisogno di un pò di c.d. "cielo", ovvero un pò di spazio vuoto che servirà per agitare il composto durante il periodo di infusione.
Dopodichè si lascia in infusione per almeno 40 giorni al sole d'estate (c.d. digestione solare), al riparo ed al caldo in inverno (io lo metto, ogni tanto, anche sul termosifone).
Durante tutto questo periodo tutte le componenti liposolubili della pianta verranno estratte dall'olio e si vi trasferiranno.
C'è chi usa bagnare leggermente la pianta secca con un pò di alcool buongusto a 95° per consentire anche l'estrazione delle sostanze idrosolubili. Io non l'ho fatto.
Al termine del periodo di digestione ho filtrato il mio olio con un colino sul quale avevo preventivamente messo un fazzoletto di stoffa  ove  ho raccolto tutti i fiori. Ho quindi strizzato con forza il fazzoletto (meglio se vi aiutate con uno schiacciapatate) per far uscire tutto l'olio dentro la pianta. Questo è infatti il più ricco di proprietà.
Il tutto va poi travasato in bottigliette di vetro scuro. Se non avete a disposizione bottiglie scure potete tranquillamente metterlo in bottiglie trasparenti (come ho fatto io che, nel caso di specie, ho riciclato il flacone di un famoso sciroppo antibiotico della mia bambina) che fodererete con la pellicola di alluminio o carta scura.
Questi accorgimenti servono per conservarlo più a lungo. L'esposizione alla luce, infatti, accelera il processo di irrancidimento.
A questo proposito, proprio per evitare l'irrancidimento, c'è chi ci mette qualche goccia di tocofoerolo, ovvero la vitamina E.
Io personalmente non amo aggiungere niente ai miei oli. Tantopiù che li preparo con olio di riso e girasole che sono tra quelli che hanno il maggior contenuto di vitamina E -quasi il triplo rispetto all'olio di oliva-.
Pertanto, perchè aggiungere ciò che è già naturalmente presente?
Inoltre è meglio non preparare grandi quantità di oleolito perchè invecchiando non solo irrancidisce ma perde gradualmente le proprietà.
Diciamo però che, se non lo finite prima, si conserva per un paio d'anni.

Io uso una miscela di olio di riso e olio di girasole perchè, a differenza dell'olio di oliva, non sono per niente unti ed, anzi, si assorbono piuttosto facilmente.

USO:
E' l'deale per pelli secche, irritate o sensibili, come quelle dei bambini dove può essere tranquillamente usato al cambio del pannolino rivelandosi un validissimo alleato per gli eritemi da pannolino (NON METTETE LE POMATE A BASE DI OSSIDO DI ZINCO perchè questa sostanza forma una pellicola sulla pelle e non la lascia respirare, mentre in caso di eritema la pelle per guarire ha bisogno di aria!). E' ottimo anche per gli eritemi in generale, anche dovuti all'esposizione solare ed è una manna in caso di ragadi al seno -ove pare abbia anche potere cicatrizzante-. E' ottimo anche per lenire il prurito/bruciore da punture di insetti, bruciature, irritazioni in genere.
E' anche un ottimo doposole poichè, oltre a lenire i fastidi derivanti dal sole, non ha alcun effetto fotosensibilizzante (a differenza dell'ottimo oleolito di iperico, ad esempio), per cui d'estate può essere usato tranquillamente.
Si dice, inoltre, che sia efficace anche per le vene varicose alle gambe, per via del suo potere astringente. In questo caso va frizionato sulle gambe dall'alto verso il basso ...lo testerò prontamente sul consorte che, purtroppo, soffre molto di questo problema....

A me servirà anche per preparare una pomata alla calendula che vi illustrerò nei prossimi post.

lunedì 2 dicembre 2013

MARMELLATA DI MELOGRANE

Questo è il periodo in cui questi straordinari frutti maturano. Se avete la possibilità di procurarveli potete provare a preparare questa marmellata che è ottima per i formaggi, anche freschi come la ricotta!
La ricetta l'ho presa QUI, dal canale youtube di Benedetta.

INGREDIENTI:
- 4 melograne;
- zucchero;
- mezza mela grattata;

PROCEDIMENTO:
con l'aiuto di uno spremiagrumi, spremete il succo delle melograne. Filtratelo e pesatelo. Aggiungete lo stesso peso in zucchero*.
Grattugiate la mezza mela e ponete tutto in un pentolino sul fuoco, mescolando ogni tanto.
Dopo una ventina di minuti frullate con il frullatore ad immersione per rendere tutto più omogeneo e continuate a far bollire a fuoco alto, mescolando ogni tanto, finchè la marmellata non sarà diventata lucida.
Quando velerà il cucchiaio è pronta.

Per vedere se la marmellata è pronta potete anche fare la prova del piattino: prelevate un pò di marmellata con un cucchiaio e mettetela su un piattino, fatela raffreddare per qualche istante ed infine inclinate il piatto. Se la marmellata non cola vuol dire che è pronta. Se invece cola, dovrete farla bollire ancora un pò.
Se vorrete darle una consistenza gelatinosa potrete aggiungere 1 o 2 fogli di colla di pesce (la dose della colla è, approssimativamente, di 4 gr ogni 500ml).

*Io, in realtà, uso lo zucchero di canna che è un pò più dolce, per cui metto sempre meno zucchero. Inoltre se usate frutta ben matura non è necessario utilizzarne molto. In questo caso ne ho messo circa la metà. L'ideale è regolare la quantità di zucchero assaggiando il composto, per cui vi consiglio di aggiungere un pò di zucchero, rimettere un pò sul fuoco per farlo sciogliere e quindi assaggiare per valutare se sia necessario aggiungerne altro.
Lo zucchero è comunque necessario in quanto serve per addensare ed anche come conservante ma, secondo la mia esperienza, le marmellate si conservano ugualmente anche se sono prodotte con meno zucchero purchè siano conservate sottovuoto.

Con le dosi che ho dato ci vengono un paio di barattolini di marmellata. Eccoli qui:

Una volta pronta mettete subito la marmellata ancora bollente nei vasetti, chiudete con il coperchio e capovolgete per fare il sottovuoto. Lasciate raffreddare. La marmellata così ottenuta si può conservare per molto tempo....sempre che non la mangiate prima....


E' ottima, come ho detto, sui formaggi -stagionati e non- sulla ricotta, per guarnire dolci come la panna cotta o il cheese cake, oppure sul gelato.

Non vi resta che provare! E' facile, veloce e divertente! 

mercoledì 27 novembre 2013

CREMA DI NOCCIOLE FAI DA TE

A voi piace la famosa crema di nocciole che inizia con la N...?
A me tanto!
Ma quando ho aperto gli occhi e mi sono documentata sugli ingredienti con cui viene prodotta ho smesso di comprarla.
Inizialmente ho ripiegato su marche equosolidali, tutti ottimi prodotti ma....
volevo qualcosa di più genuino, di autentico, insomma, di fatto in casa! Ma che fosse, allo stesso tempo, anche facile e veloce da preparare.
E l'ho trovato! Vi posto la ricetta.

INGREDIENTI:
- 90 gr di nocciole tostate;
- 60 gr di zucchero di canna (oppure 100 gr zucchero semolato);
- 90 gr burro;
- 70 gr latte;
- 150 gr cioccolato, preferibilmente fondente (le classiche tavolette).

PROCEDIMENTO:
Tritate le nocciole e lo zucchero con il mixer finchè non saranno più fini possibile. Devono risultare fini perchè altrimenti i pezzettini di nocciole si sentiranno nella crema finita.
A parte sciogliete il burro e la cioccolata (in un pentolino, con o senza bagno maria, nel microonde -come faccio io-, come vi piace di più...). Quando saranno sciolti versate tutto in un pentolino (se non li avete già sciolti lì dentro), aggiungete le nocciole e lo zucchero tritato ed il latte.
Mettete il pentolino nel fornello più piccolo e fate riscaldare il composto a fuoco basso sempre mescolando SENZA FAR MAI BOLLIRE.
Noterete che man mano che si riscalda la crema diventerà più omogenea e si addenserà (proprio come la crema inglese). Quando è diventata densa è pronta.
Ponetela, così bollente com'è, in vasetti di vetro che chiuderete con il loro coperchio capovolgendoli per fare il sottovuoto, proprio come si fa con la marmellata.

In questo modo la vostra crema di nocciole si conserverà per diverso tempo - anche se questo accorgimento forse non servirebbe dato che a me dura sempre pochi giorni....-

Ecco pronta la vostra Crema di nocciole, moooolto meglio della N.........! E davvero ottima anche per i bambini. Con queste dosi a me sono venuti 3 vasetti:


PARTICOLARITA' E VARIANTI:
NOCCIOLE:
- i puristi inorridiranno perchè io trito le nocciole nel mixer ...così le nocciole si riscaldano ed esce tutto l'olio. Ma...deve uscire! Tanto dopo porrete tutto sul fuoco e lì si che si riscalderà davvero...
- Io uso quelle fior fiore coop (nocciola piemonte igp in bustine da 100 gr già tostate che uso tutte, anche se la ricetta ne prevede 90 gr) per mia comodità, ma siete ovviamente liberi di usare quelle che credete meglio;
- io le trito il più fini possibile perchè mi piace ottenere una crema liscia, ma se vi piace sentire i pezzettini di nocciola potete tritarle più grossolanamente;

BURRO:
Si può sostituire con olio di semi. Ma io preferisco di gran lunga il burro! Anche perchè il mio non viene dal supermercato ma da una straordinaria malga friulana!

martedì 26 novembre 2013

IL MIO SHAMPOO SEMPLICE E SUPER-ECOLOGICO ALLA FARINA DI CECI!

Fino a poco tempo fa non avrei mai pensato che, in vita mia, mi sarei mai lavata i capelli con qualcosa di diverso da uno schampo, figuriamoci poi con la farina!
E invece, ancora una volta, devo ricredermi. E con risultati davvero sorprendenti!
INGREDIENTI:
- 2 cucchiai di farina di ceci;
- 1 cucchiaino di aceto di mele;
- acqua q.b.;

Prendete un ciotolino e mescolateci dentro la farina con l'aceto. Aggiungete acqua fino a formare una pappetta non troppo liquida.
Ecco pronto il nostro shampo!

La dose è per CAPELLI CORTI, per 2 lavaggi. Per capelli lunghi consiglio almeno di raddoppiarla.

COME SI PUO' ARRICCHIRE:
- 1-2 cucchiaini di miele per nutrire e districare i capelli;
- 3-4  gocce di olio essenziale (ANTIFORFORA: timo, rosmarino, tea tree; ANTICADUTA: timo, rosmarino; PRURITO: menta, eucalipto, lavanda; CUTE SENSIBILE: lavanda; CAPELLI GRASSI: limone, lemongrass);
- per rendere i capelli più lucidi si può fare il risciacquo finale con l'aceto.

MODO D'USO:
Io, quando lavo i capelli, faccio anche la doccia.
La pappetta la preparo dentro una ciotolina con il coperchio riciclata delle vaschette per il pesto e me la porto dentro la doccia.
Il coperchio serve per non far andare altra acqua dentro la ciotolina che renderebbe la pappina troppo liquida.
Una volta bagnati i capelli, prelevo una manciatina di pappa e la distribuisco il più uniformemente possibile sui cappelli bagnati, massaggiando bene. Quindi sciacquo.
Ripeto l'operazione un'altra volta, avendo cura di risciacquare molto bene i capelli, altrimenti la farina rimarrà sui capelli e....sembrerà forfora....
Al posto della schiuma o delle altre schifezze che mettevo prima metto l'aceto di mele. Ne metto un gocciolino sulle mani e poi lo distribuisco sui capelli.
Poi li asciugo normalmente. Vi assicuro che in questo modo i capelli NON PUZZANO D'ACETO.

Ecco quà: capelli belli, puliti e senza l'uso di sostanze chimiche dannose per noi e per l'ambiente!
Provare per credere!

mercoledì 20 novembre 2013

LA MIA CERA D'API

Eccola quà:

Questa è la mia cera d'api appena confezionata!

L'ultima volta che sono stata dal mio apicoltore di fiducia a prendere il miele mi sono anche fatta dare un pezzo di cera grezza.
Non posso descrivervi l'emozione che ho provato a prendere in mano quel pezzetto di cera! 
Forse sono io che sono nata strana ma per me è più emozionante che toccare un diamante!
Il profumo è davvero inebriante!E che colore, bruno -e non giallo- che un pò è rimasto anche dopo averla filtrata! Sembra quasi che emani calore!
Veramente niente a che vedere con la cera che si acquista nei negozi.....

L'ho acquistata per le mie preparazioni -che poi vi posterò- ma, essendo grezza, era piena di impurità per cui ho dovuto filtrarla.
L'ho messa a sciogliere in un contenitore a bagnomaria ed ho atteso che si sciogliesse completamente, girandola spesso con una palettina.
Nel frattempo ho preso un colino d'acciaio e ci ho messo sopra un fazzoletto di cotone.
Una volta sciolta l'ho colata nel mio colino e poi l'ho versata subito su un foglio di carta-forno, spandendovela sopra in modo che ne venisse uno strato il più sottile possibile. Ho aspettato che si raffreddasse e solidificasse un pò e poi con le mani l'ho fatta tutta a pezzettini. Così è anche più pratica da usare.
Non vedo l'ora di usarla!

Noi in casa amiamo tutti il miele. Lo metto sempre nel latte della sera della mia bimba (la mattina, invece, le metto un pizzico di polline) e, guarda caso, nonostante l'asilo nido, si ammala molto più di rado rispetto agli altri bimbi.
E' un prodotto straordinario dai mille usi. Spesso lo uso come sostituto dello zucchero. Ad esempio, provate a fare anche solo una semplice macedonia con il miele al posto dello zucchero, poi mi dite.
Però bisogna comprarlo buono.
Io mi rifornisco dalla mia apicultrice preferita, la Meri (si scrive proprio così). Nella sua azienda agricola "la casina gialla" confeziona, insieme al marito Giulio, un'ottimo miele biologico certificato che le sue api raccolgono nei campi e nei boschi della zona, oltre a tutto ciò che producono le api (polline, propoli, pappa reale, cera ecc.).
La filiera è cortissima perchè la Meri sta a circa 200 mt da casa mia ed ha la sua azienda poco distante.
Mi fido perchè la conosco ed ho visto come cura le sue api. Ed il suo miele è veramente buono!
Ci sono anche altri ottimi produttori in zona. Una è la Maria Meccia, dalla quale, tramite mia suocera -che ci ha lavorato insieme- prendo anche uova, polli e conigli. Quelli veri, che hanno vissuto una vita libera e felice, non come quelli allevati in batteria....
Provate a guardarvi intorno. L'Italia è un paese che ha sempre avuto una vera vocazione per l'agricoltura e l'allevamento. Per cui, senza andare troppo lontano, si trovano sempre ottimi produttori locali che realizzano e confezionano, spesso davvero con l'aiuto delle sole mani, prodotti -certificati e non- davvero ottimi.
Dovremo tutti ricordarcelo, specialmente in tempi di crisi come questi.......

IPERCONSUMISMO......CUI PRODEST?

Ieri sono passata all'Ikea perchè mi servivano degli stampi in silicone.
Mentre girellavo per il reparto cucina ho notato che, nonostante manchi più di un mese a Natale, ci sono già gli addobbi e le decorazioni natalizie e nel negozio c'era un certo clima di festa.....
Ho fatto caso alle persone che mi circondavano e non ho potuto fare a meno di notare come quasi tutte erano letteralmente in preda alla "sindrome dello shopping compulsivo"....
Mettevano nel carrello di tutto purchè fosse attinente al Natale. Una Signora mentre afferrava degli "utilissimi" stampi per biscotti 3d ha addirittura esclamato "questo bisogna comprarlo per forza...".
????????????????????????????????????????????????????????????????'
MA DOVE STIAMO ANDANDO????
MA E' POSSIBILE CHE NESSUNO SE LO CHIEDA????
Nessun oggetto può dare la felicità, neppure il denaro.
Dovrebbe essere un concetto piuttosto elementare per tutti ed invece pare proprio di no.
Molte persone cercano la felicità negli oggetti, facendo incetta delle cose più assurde con il pretesto che devono per forza avere anche quella cosa, poi ancora un'altra cosa, poi ancora un'altra......all'infinito.
QUESTO E' IL CONSUMISMO! E NON CI PORTA DA NESSUNA PARTE!
Poi c'è il CONSUMO CRITICO.
E questa è tutta un'altra storia.

lunedì 18 novembre 2013

CARAMELLE GELE' DI FRUTTA FAI DA TE

La mia bambina è ghiotta di caramelle.
Ho quindi pensato di realizzare in casa delle gelatine di frutta con una ricetta molto semplice e veloce, scovata on line.
E' un modo un pò più sano di soddisfare le richieste golose dei nostri bambini e, perchè no, anche le nostre..

INGREDIENTI:
- 100 gr di zucchero;
- 8 gr di colla di pesce;
- 1 cucchiaio di succo di limone;
- 5 cucchiai di succo d'arancia (praticamente il succo filtrato di un'arancia);
- 2-3 gocce di olio essenziale di arancio dolce (facoltativo);

Mettere a mollo la colla di pesce in acqua fredda. Mettere il succo di arancia e limone in un pentolino insieme allo zucchero e porre sul fuoco (quello più piccolo) sempre mescolando. Quando bolle, contare 2 minuti e continuare a cuocere sempre mescolando. Trascorsi i due minuti spengere, inserire e l'olio essenziale (io non l'ho messo perchè mi sono dimenticata) e la colla di pesce strizzata, mescolando finchè non si sarà sciolta del tutto.
 Per formare le caramelle ho utilizzato uno stampo da cioccolatini di silicone, questo:











Con l'aiuto di un cucchiaino ho riempito le forme con il composto,
e l'ho messo in frigo. Deve starci almeno 2 ore (oppure mezz'ora in congelatore).
Dopodichè ho tolto lo stampo dal frigo, mi sono preparata una ciotolina con un pò di zucchero semolato ed ho sformato le mie caramelle direttamente nello zucchero. Ce le ho rotolate dentro e....


Ecco quà pronte le mie gelè all'arancia! Buonissime e superveloci!
E' veramente facile staccare le caramelle dallo stampo di silicone, basta capovolgerlo. Una volta fatta questa operazione però è bene avere subito a portata di mano lo zucchero per rotolarci subito le caramelle perchè appicciccano da morire!

La mia bambina ha molto apprezzato e...anch'io....
Sono anche un'ottima idea regalo!
A presto.

DETERSIVO LIQUIDO CON IL MIO SAPONE...

Rieccomi di nuovo con il sapone liquido.

Nel fine settimana ho finito il primo sapone liquido da me prodotto con una saponetta industriale di marsiglia per cui ho dovuto realizzarne dell'altro.
Questa volta, però, ho usato il sapone autoprodotto con la ricetta del SAPONE DA BUCATO già descritta ed ho notato la differenza!
Questo nuovo sapone liquido è decisamente liquido, mentre quello che avevo prodotto con la saponetta era piuttosto compatto, tanto che per farlo uscire dalla bottiglia dovevo capovolgerla e strizzarla.
Memore dei risultato precedenti, avevo utilizzato più acqua rispetto alla dose originale temendo venisse troppo sodo, e invece....forse è troppo liquido....
Per cui penso che la prossima volta mi atterrò alle dosi che ho trovato nella ricetta originale (ovvero 2,5 lt acqua per 250 gr sapone grattato).

Per prima cosa ho pesato il mio sapone:


Poi ho preso la mia pentolona e ci ho messo dentro 4,5 lt di acqua di rubinetto e l'ho fatta bollire.

Mentre l'acqua si scaldava ho grattugiato il sapone.


Quando avevo finito l'acqua bolliva. A questo punto ci ho versato dentro il mio sapone grattato e, mescolando continuamente con un cucchiaio, ho atteso che si sciogliesse completamente. Quindi ho spento il gas ed ho messo la mia pentolona fuori in terrazza a raffreddare.


Poi me ne sono dimenticata per tutto il giorno. Comunque dovete attendere che si raffreddi completamente.
La sera, quando sono andata a riprendere il liquido, ho notato che non era affatto addensato...
L'ho frullato con il minipimer e questo è il risultato:
Con l'aiuto di un ramaiolo e di un imbuto, l'ho travasato nelle bottiglie. 

Sullo sfondo della foto potete, tra l'altro, notare il mio ecodetersivo per i piatti ed il mio ecosapone per le mani fatto secondo QUESTA ricetta.


Ne sono venute fuori, come vedete dalla foto sopra, due belle bottiglie di detersivo liquido (una riempita per metà).

Questa è la mia pallina dosatrice. Quando faccio il bucato la riempio di detersivo liquido e la metto direttamente nel cestello insieme ad un paio di cucchiai di soda solvay, per i bianchi.

Vi farò sapere come mi trovo con questa nuova versione di detersivo.....

A presto.

giovedì 14 novembre 2013

ECODETERSIVO PER I PIATTI FAI DA TE

Vi segnalo la ricetta del detersivo per i piatti che uso attualmente con enorme soddisfazione, che ho tratto dal web anche se, purtroppo , non mi ricordo dove l'ho scovata.
Rispetto ad altre ricette -che poi posterò- per la produzione di detersivo da materie prime totalmente naturali (limone, aceto, sale), questa ha il pregio di essere superveloce da realizzare ed alla portata di tutti, anche di chi lavora tutto il giorno e non ha tempo da perdere (o da guadagnare?) a farsi i detersivi in casa.

INGREDIENTI:
- un vecchio contenitore del detersivo vuoto;
- detersivo per i piatti eco-bio;
- aceto bianco.

Quando avrete finito il vostro flacone di detersivo, non buttatelo!
Riempitelo nuovamente per metà con un detersivo per i piatti, possibilmente ecologico (io uso quello della linea viviverde coop alla spina) e, per l'altra metà con semplice aceto bianco (davvero pochi centesimi al litro).
Agitate e....voillà! Bell'è pronto il vostro ecodetersivo per i piatti, supersgrassante e supereconomico!
Funziona a meraviglia anche con acqua non troppo calda, così si risparmia anche di metano! Io ci pulisco anche il lavello ed il piano cottura e sono molto soddisfatta.

A volte basta davvero poco per fare del bene a noi ed all'ambiente, non trovate? Cominciamo tutti a toglierci il prosciutto dagli occhi che per anni ci hanno messo e penso che vivremo tutti in un mondo migliore....

Edit 27.03.2014: vedi in questo POST la mia versione del detersivo ecologico per lavastoviglie.

MAIONESE FAI DA TE

Per chi volesse cimentarsi ( e ve lo consiglio visto il gusto e la geniunità) nella facilissima realizzazione della maionese, questi sono gli INGREDIENTI:
- 1 uovo freschissimo e di gallina vera, libera e felice;
- mezzo bicchiere di olio di semi (o extravergine di oliva -evo-);
- una spruzzatina di succo di limone (o aceto) - circa un cucchiaino-;
- un pizzico di sale.

PROCEDIMENTO:
Rompete l'uovo nel bicchiere del frullatore ad immersione, aggiungete un pizzico di sale e strizzateci dentro un pò di succo di limone . Io lo calcolo ad occhio ma direi che ce ne va circa un cucchiaino.
Iniziate a frullare con il minipimer e con la mano libera inserite a filo l'olio di semi, un pò alla volta, fino a raggiungere la consistenza desiderata. Anche questo lo calcolo ad occhio continuando ad aggiungere olio finchè la maionese non diventa soda, ma direi che ce ne va circa mezzo bicchiere. Aggiungete l'olio un pò alla volta e dategli il tempo di amalgamarsi bene con l'uovo prima di aggiungerne altro.
Continuate a frullare finchè la maionese non diventa soda.
Ed ecco bell'è pronta la vostra prelibata maionese!Mille volte meglio di quella comprata!

Il limone si può sostituire con l'aceto. Serve a dare quel gusto un pò acidulo, a favorirne la conservazione in frogorifero ed a sgrassare la maionese che altrimenti, a mio avviso, risulterebbe un pò stucchevole, specialmente se preparata con olio evo.
Io, infatti preferisco usare un buon olio di semi bio (ad esempio quello di girasole della linea viviverde coop, che uso anche che per le mie preparazioni "erboristiche", è ottimo), ma nulla vieta di usare un olio evo. A tal proposito, proprio per evitare che la maionese risulti pesante al palato, vi consiglio di non usare olio nuovo, ma l'olio dell'anno precedente in modo che abbia avuto il tempo di "posare".

Realizzata con questa ricetta, la maionese si conserva in frigorifero per diversi giorni. A me è durata fino a 2 settimane, ma con uova di qualità, provenienti da galline "controllate".
Ringrazio, a questo proposito, le mie fornitrici ufficiali, ovvero Maria Meccia, la Zia Luisa e la Ilia di Corella che, con la loro dedizione, allevano  galline vere, dando loro cibo sano, proveniente in gran parte dai loro orti, e facendole razzolare libere e felici nelle loro aie!

TRAMEZZINI PRIMAVERA

Questa ricetta, di sicuro successo ed adatta a grandi e piccini, ha un'origine anomala....
Durante un rinfresco per un battesimo-comunione-cresima (non mi ricordo più), allestito con tutti prodotto fatti in casa, assaggiai per la prima volta questi tramezzini fatti da una nostra parente, Morena, che non finirò mai di ringraziare quale fonte di ispirazione per questa ricetta che ho poi sfruttato a mani basse in ogni occasione.
Morena mi disse la ricetta ma io non me la sono scritta, per cui quando, ne ho avuto bisogno, sono andata ad intuito.

INGREDIENTI:
- pan carrè a fette lunghe;
- maionese fatta in casa secondo la ricetta descritta in questo POST (che è la cosa più semplice del mondo) oppure comprata;
- un bicchiere di giardiniera sottaceto;
- una o due scatolette di tonno;
- una manciatina di capperi.

PROCEDIMENTO:

Io metto la giardiniera in un colino, la sciacquo dall'aceto sotto l'acqua corrente poi la strizzo bene per togliere tutta l'acqua. Quindi la trito nel mio tritatutto che ho descritto nel POST sulla tintura di chiodi di garofano, finchè non risulta piuttosto fine e la metto in una ciotolina.
Scolo bene il tonno dall'olio di conservazione e lo sminuzzo con una forchetta in un piattino a parte. Dopodichè lo unisco alla giardiniera tritata.
Sciacquo bene i capperi dall'aceto di conserva, li trito con il mixer e li unisco al composto.
Unisco la maionese ed amalgamo bene il tutto. Assaggio.
Se il composto risulta  un pò troppo acidulo, aggiungo altro tonno sminuzzato.
Quindi prendo un tagliere, vi adagio sopra una fetta di pancarrè e ci spalmo sopra un generoso strato di composto. Copro con un'altra fetta di pancarrè e taglio in quadratini  di circa 5 cm.
Continuo fino a che non ho finito le fette.

Se avanza l'impasto si può congelare. Inutile dire che questa ricetta può essere arricchita con tanti altri ingredienti, tipo i pomodori secchi tritati, funghini, carciofini  ecc.., anche se io la preferisco così. 

Questi tramezzini sono veramente appetitosi. Un attimo antipasto ma anche, in estate, un piatto unico eccezionale!
I nostri amici ne vanno tutti pazzi e qualcuno, quando mi invita a cena, mi chiede di preparaglieli.
Fatemi sapere se li provate e cosa ne pensate!

TINTURA DI CHIODI DI GAROFANO SECONDO LA RICETTA DI MAGICANATURA

Come promesso oggi vi racconto come ho realizzato la tintura di chiodi di garofano secondo la ricetta trovata nel blog MAGICANATURA di Lalla che trovate QUI.

Ho seguito la ricetta di Lalla ed ho preso una manciatina di chiodi di garofano, li ho tritati nel tritatutto finchè non sono diventati piuttosto fini, e li ho inseriti in un barattolo di vetro. Ho aggiunto alcool buongusto a 95° fino a coprire ed ho lasciato a macerare per 20 giorni.
Ogni giorno -o quasi- agitavo un pò il contenuto.
Trascorso il tempo previsto, ho filtrato il tutto con un fazzoletto di cotone, strizzando bene e con quel liquido ho riempito 2 boccette con il contagocce riciclate.

Come ho detto in un POST PRECEDENTE, ho utilizzato la tintura per preparare il dentifricio secondo la ricetta di Lalla.
La tintura di chiodi di garofano è inoltre utilissima per il mal di denti. Ne basta una goccina direttamente sul dente che duole....provare per credere!

Io, in casa, non ho il macinacaffè (di cui mi doterò presto). Utilizzo un tritatutto elettrico, accessorio del frullatore ad immersione Braun, che, finora, ha sempre egregiamente svolto il suo lavoro a dovere.
Questo mio frullatore ha il bicchiere in plastica trasparente come quello nella foto qui sotto.
Purtroppo, dopo aver tritato i chiodi, ho poi notato che il bicchiere del tritatutto si era opacizzato. Inizialmente pensavo fosse soltanto la polvere della spezia che si era depositata sulle pareti. Poi, dopo aver provato, senza esito, più volte a pulirlo, anche mettendolo in lavastoviglie, ho capito che si era definitivamente graffiato.
Poco male. Funziona lo stesso e non è rotto. Ma questo per segnalarlo anche a chi avesse voglia di cimentarsi nella realizzazione di questa preparazione.
Inoltre mi sono accorta che il mio tritatutto non è in grado di tritare a polvere le sostanze che vi inserisco, dure o morbide che siano. Le trita fini, ma non a polvere.
L'ho mio malgrado sperimentato triturando la salvia essiccata come descritto nel mio posto per il dentifricio.
I macinacaffè o i tritatutto a lame basse non dovrebbero avere questi problemi in quanto dotati di contenitore in acciaio o in plastica opaca.
Dovrebbero, inoltre, essere in grado di tritare a polvere.
Ho quindi intenzione di acquistarne uno, anche perchè la spesa è veramente irrisoria (circa € 20,00).
L'attrezzo risulta, inoltre, molto utile proprio per lo scopo per cui è stato realizzato, ovvero macinare il caffè.
Da tempo, infatti, acquisto caffè in grani, infinitamente meno costoso di quello già macinato e di indubbia composizione, visto che i grani di caffè si possono effettivamente vedere interi. Così sono effettivamente sicura che nella mia polvere c'è solo e soltanto caffè!
E ciò, credetemi, non è nè poco nè tanto scontato......
1 Kg di caffè in grani alla Lidl, pagato circa 3 euro, marca Gimoka mi dura diversi mesi!

DENTRIFICIO FAI DA TE ALL'ARGILLA

Ho realizzato questo dentrificio secondo la ricetta trovata sul blog di Lalla MAGICANATURA e lo sto utilizzando da diverse settimane con ottimi risultati, anche se, personalmente, la prossima volta, proverò a fare delle variazioni secondo il miei gusti personali.

(Per vedere la versione migliorata senza salvia e con l'aggiunta di argilla bianca cliccate QUI)

La RICETTA -che troverete cliccando sul link in alto- è questa:
- 70 gr argilla verde ventilata;
- 5 gr di foglie di salvia secche triturate in polvere fine;
- acqua distillata q.b.;
- 10 gocce di olio essenziale di menta piperita;
- 10 gocce di olio essenziale di salvia;
- 10 gocce di olio essenziale di tea tree;
- 10 gocce di tintura di chiodi di garofano (preparata prima secondo la ricetta, sempre tratta dal blog di Lalla, che troverete QUI e di cui farò un post a parte per farvi vedere come l'ho preparata io);

PROCEDIMENTO:

Mettete l'argilla e la salvia in una ciotola ed amalgamate con un pò di acqua distillata fino a raggiungere la consistenza desiderata. Aggiungete gli oli essenziali e, da ultimo, la tintura.

Io l'ho inserita, con l'aiuto di una siringa di plastica da dolci, dentro a due vecchi tubetti del dentifricio che avevo conservato e pulito con cura.



Vorrei segnalarvi alcune problematiche e particolarità che ho riscontrato nel realizzare questa ricetta.

SALVIA:
Non ho comprato un vasetto di salvia essiccata ma l'ho fatta in casa. Come? Nel mio terrazzo ho una piantina di salvia che uso per cucinare. Ne ho tolti un bel pò di foglie, le ho lavate benissimo, le ho un pò asciugate con un canovaccio e poi le ho essiccate.
Come?
Con il micronde. Le ho distese su carta da cucina e le ho passate nel micro per 1 minuto alla massima potenza. Al termine aprivo lo sportello, lasciavo uscire il vapore e verificavo se erano già secche. Se erano ancora umide le ripassavo per un'altro minuto e così via fino a completa essiccazione.
Dopodichè le ho tritate nel mio tritatutto ma non ho ottenuto un risultato soddisfacente. Questo perchè il mio tritatutto non riesce a tritare a polvere. Questo ho constatato essere un difetto del dentifricio poi, perchè, se non riuscite a tritare a polvere la salvia, questi pezzettini rimarranno sul dentifricio e finiranno poi sui vostri denti...., oltre che essere fastidiosi da sentire in bocca.
La prossima volta proverò con il macinacaffè! o con il frullatore.

TINTURA DI CHIODI DI GAROFANO:
E' necessario prepararla prima.

Io la trovo ottima anche perchè il suo sapore si sente nel dentifricio.

ARGILLA VERDE:
Questa è, secondo me, la vera pecca di questo dentifricio che, per il resto, mi ha completamente soddisfatta!
Usando l'argilla verde il dentifricio assume la consistenza ed il sapore del fango il cui retrogusto resta, anche se si sono usati gli oli essenziali e la tintura.
Inoltre mi sa che alla lunga può macchiare i denti.
Secondo me si può usare più proficuamente anche l'argilla bianca. La prossima volta proverò con questa.

Ho preferito iniziare con questo dentifricio perchè è senza bicarbonato che mi pare un pò troppo aggressivo per un dentifricio. Ho anche altre ricette che prevedono l'uso di questo ingrediente. Appena posso proverò anche queste e le posterò.


Ah, dimenticavo! Se poi, per spazzolarvi i denti usate anche uno spazzolino con testina rimovibile, come faccio io, renderete la vostra igiene quotidiana veramente ecosostenibile!
Alla prossima.

RISULTATI DOPO OLTRE UN MESE DI UTILIZZO:
Devo dire che è davvero portentoso! Dopo aver spazzolato i denti con questo dentifricio li sento più puliti e lisci rispetto ai tradizionali dentifrici. Inizialmente pensavo che l'uso dell'argilla verde potesse, alla lunga, macchiare i denti. Invece devo davvero ricredermi. I denti, non solo non si sono affatto macchiati ma sono diventati addirittura più bianchi senza lasciare quello sgradevole strascico di maggiore sensibilizzazione (almeno per ora) che, invece, ho sempre riscontrato nei dentifrici sbiancanti!
Mio marito lo mescola con una piccola quantità di dentifricio tradizionale, perchè gli piace la schiumina, ma io trovo che sia ottimo anche usato solo. Ormai ho già acquistato l'argilla bianca per realizzare il prossimo dentifricio, ma credo che comunque la mescolerò a quella verde.

martedì 12 novembre 2013

TONICO PER IL VISO. MILLE RICETTE

Oggi intendo postare le ricette scovate online per fare il tonico in casa, a basso costo, zero impatto ambientale e supernaturale!

       1) TONICO PER PELLE GRASSA:

L'ho scovata nel blog NATURAL-MENTE STEFY, che seguo, e la potete trovare QUI.

Tagliate la scorza di 2 arance con l'aiuto di un pelapatate stando attente ad asportare meno parte bianca possibile. Mettere le bucce in un barattolo di vetro e coprire con aceto di mele (io lo compro alla Lidl, per questi usi è ottimo e costa pochissimo). Questo è il mio tonico in infusione:

Tappate e mettete a macerare per 10 giorni.
Trascorso questo periodo filtratene le quantità desiderata ed aggiungeteci il triplo del peso in acqua distillata (oppure il doppio se si ha la pelle molto grassa). Ed ecco bell'e pronto il vostro tonico per il viso astringente e purificante! Vi consiglio di preparalo al momento ed in modiche quantità poichè, quando aggiungerete l'acqua la scadenza del prodotto si ridurrà notevolmente, anche se dentro c'è l'aceto. Mentre l'infuso nel vostro barattolo potrebbe conservarsi addirittura per anni!
ATTENZIONE: QUESTO TONICO NON E' ADATTO PER PELLI DELICATE.


     2) TONICO PER I PORI DILATATI:

Far bollire un pò di acqua distillata in un pentolino. Al bollore aggiungere alcune foglie di salvia, ramerino e la buccia di un limone e di un'arancia private della parte bianca.
Lasciare in infusione per 15-20 minuti circa (o comunque finchè non si fredda), quindi filtrare con un fazzoletto di cotone o una garza, strizzando bene, ed aggiungere 1 cucchiaio di aceto di mele per ogni bicchiere di infuso circa.
Volendo si possono anche aggiungere alcune gocce di olio essenziale di limone, arancio, mandarino e salvia.

Questo va preparato al momento ed in piccole quantità anche se l'aggiunta dell'aceto consente al prodotto di conservarsi per almeno un mesetto.


    3) TONICO DELICATO:

Fate bollire circa 50 ml di acqua distillata in un pentolino. Quando bolle aggiungete 2 cucchiai di fiori di camomilla. Aspettate un minuto e poi spengete la fiamma. Lasciate in infusione finchè non si raffredda. Filtrate con un fazzoletto di cotone strizzando bene i fiori, eventualmente anche con l'aiuto di uno schiacciapatate.
Aggiungete 1 gc di olio essenziale di lavanda ed 1 di tea tree, oltre a mezzo cucchiaino di aceto di mele.

Questo tonico è il più delicato perchè contiene pochissimo aceto ma per questo si conserva pochissimo, anche se dentro c'è anche il tea tree che ha una lieve funzione conservante. Direi che dura circa 2 settimane.

CONSERVAZIONE:
I primi due tonici, preparati come ho descritto, direi che non danno particolari problemi di  conservazione. Il terzo potrebbe darne. Direi che la migliore regola è usare il NASO e gli OCCHI! Se sentite un odore forte o vedete nella boccetta corpuscoli strani o notate che l'acqua si è addensata, significa che è giunto il momento di gettare il vostro tonico e di prepararne uno nuovo. Ricordate però che il prodotto che usate è naturale al 100 % e completamente privo di conservanti chimici, per cui è normale che dopo un pò si deteriori.

IMBOTTIGLIAMENTO:
Potrete imbottigliarlo in una vecchia bottiglietta di tonico che avrete sciacquato bene, così farete un altro bel gesto per l'ambiente. Io uso -udite, udite- anche le bottigliette dello sciroppo in vetro. Risciacquate a dovere sono il contenitore ideale per questo tipo di tonici, contenenti aceto.

INGREDIENTI:
Non è superfluo ricordare che queste preparazioni vanno preparate con ingredienti biologici coltivati senza l'uso di pesticidi od altra robaccia chimica che possa essersi depositata sulla buccia e sulle foglie che usate. Gli agrumi devono essere privi di quella sostanza cerosa che viene usata dall'industria per ricoprirli (altrimenti finirà anche quella nel vostro tonico e sarà stato tutto inutile!). Io, comunque, prima di usarle ed anche se ho a disposizione prodotti biologici, le lavo con il  mio detersivo per i piatti, le sciacquo e le asciugo ben bene, perchè il rischio di trovarci qualche residuo di pesticidi, fungicidi o altro è piuttosto alto.


lunedì 11 novembre 2013

IL MIO "STRUCCANTE" ECOLOGICO, ECONOMICO E SUPER-EFFICACE!

Rieccomi ancora per raccontare la mia esperienza, piuttosto negativa, con gli struccanti in commercio.
Ho la pelle piuttosto grassa, soggetta a brufoli e punti neri.
Mi veniva quindi sempre consigliato di utilizzare struccanti gel, che si usano con l'acqua, tipo sapone, che però spesso mi seccavano troppo la pelle, specialmente d'inverno.
Allora avevo cominciato ad alternare il latte detergente in inverno ed il sapone in estate, con risultato discreti ma non pienamente soddisfacenti. Soprattutto non capivo come mai, dopo essermi struccata, passando il tonico trovavo ancora tracce di trucco sul dischetto.

Molto più problematico era togliere il trucco dagli occhi....
Ho provato di tutto, giungendo ad acquistare marche molto famose (ed anche costose) senza risultati apprezzabili...
Senza contare che spesso ho avuto problemi agli occhi. Alcuni bruciavano, altri me li asciugavano troppo, altri non funzionavano affatto.

Poi mi sono convertita all'ecobio.........e "ho scoperto"  L'OLIO!
Sembra idiota ma vi assicuro che all'olio come struccante io non avevo mai pensato. Per me era un oggetto da utilizzare soltanto in cucina, mentre ne ho scoperto i mille usi anche per la pulizia della persona!

Inizialmente ho utilizzato l'olio di mandorle - che avevo usato per la prima volta in gravidanza e per me, fino ad allora, del tutto sconosciuto -.
Poi ci ho preso gusto ed ho iniziato a prepararmi degli oleoliti alla lavanda ed alla camomilla.

Attualmente sto usando con estrema soddisfazione (anche e soprattutto della mia pelle!) l'oleolito di lavanda,

il mio preferito, anche per il delicato profumo che ha...io adoro la lavanda! Ma è ottimo anche quello di camomilla.

Li ho preparati mettendo i fiori secchi dentro un barattolo piuttosto capiente, per circa 1/3, e ricoprendoli di olio di semi di girasole bio viviverde coop ed olio di riso scotti. Lasciati macerare per circa 40 giorni, filtrati e strizzati ben bene, travasati in boccette contagocce (rigorosamente riciclate!).

USO:
metto circa 3-4 gocce di olio sulle dita e le passo sull'occhio, stropicciando ben bene. Ammiro l'effetto "panda-occhio nero". Asporto il tutto con un pezzo di spugna ricavato da un vecchio asciugamano.

E questa è la spugna dopo una settimana di utilizzo solo su gli occhi! Tranquille!!! in lavatrice a 40° insieme agli altri bianchi, con una puntina di soda Solvay torna pulitissima!


Si ripete su tutto il viso.
Per i vari usi e consigli sulla preparazione dell'oleolito di lavanda vi consiglio di leggere questo utilissimo post di Lalla dal suo blog MAGICANATURA che è tra i miei preferiti.

VARIANTE:
l'olio si può togliere anche con con l'uso di un panno in microfibra, che potrà essere essere utilizzato anche da solo su tutto il viso. Io però preferisco usare l'olio anche perchè poi mi lascia la belle morbida, morbida.

ACCORTEZZE:
Se avete la pelle grassa e/o soggetta a punti neri, come la mia, NON usate l'olio di mandorle o l'olio d'oliva sulla pelle perchè sono comedogenici. Mentre potete usarli per gli occhi.

Dopo passo il tonico con un dischetto (su cui non resta più alcuna traccia di trucco) e metto la crema.
Provare per credere! Favolosi! 

ECOBAGNOSCHIUMA FAI DA TE

Esattamente come si può autoprodurre il detersivo liquido in casa, si può fare da soli anche il bagnoschiuma!
Mio marito lavora in fabbrica e, la sera, prima di uscire, fa la doccia nei bagni dell'azienda, consumando tonnellate di bagnoschiuma (ma anche vostro marito fa così?)...
Devo quindi sempre averne grandi quantità in casa per rifornirlo, con tutti i problemi che ciò comportava sia per i costi sia per le bottiglie vuote di rifiuto.
Adesso con pochissima spesa produco una quantità industriale di sapone liquido che imbottiglio nelle bottiglie riciclate del vecchio bagnoschiuma e in quelle dell'aceto.



Ultimamente utilizzavo i fustini ecoricarica della coop con cui mi trovavo bene. Ma a mio marito quel sapone da un pò di problemi di irritazione che ho completamente risolto con il mio sapone!

RICETTA:
- 75 gr sapone grattugiato (autoprodotto o acquistato, tipo provenzali);
- 3 lt acqua;
INGREDIENTI FACOLTATIVI:
- 10 gocce di olio essenziale di lavanda;
- 2 cucchiai di olio di oliva;
- 2 cucchiai di olio di mandorle.

PROCEDIMENTO:
Mettere l'acqua ed il sapone in una capiente pentola e porre sul fuoco. Far sciogliere tutto il sapone sempre mescolando.
Una volta che il sapone si sarà tutto completamente sciolto, spengere il fuoco ed aggiungere gli ingredienti facoltativi.
Lasciar raffreddare e, quando sarà freddo, frullare con il minipimer per amalgamarlo.
Imbottigliare.

TRUCCHI:
se viene fuori troppo denso, aggiungete altra acqua e rimettere a sciogliere sul fuoco. Da freddo, frullare nuovamente.
La ricetta originale prevedeva l'uso di un solo litro d'acqua, ma a me non è decisamente bastato!

E' ottimo, a basso costo e facile da preparare!

venerdì 8 novembre 2013

ECODETERSIVO LIQUIDO A COSTO ZERO, O QUASI....

In epoca di crisi economica ognuno cerca come può di evitare sprechi e risparmiare.
La crisi, per me, ha riguardato anche la mia vita personale e mi ha portato a riflettere sulla mia vita in generale ed anche, molto più in piccolo, sul modo in cui spendevo i miei soldi nella spesa domestica.
Mi sono accorta che, anche io come molti altri, abbindolata dalle lusinghe pubblicitarie, spesso buttavo via molti soldi in prodotti futili, di cui avrei benissimo potuto fare a meno, o, peggio, facevo accaparramento di prodotti che mi servivano, comprandone, però, quantità industriali attirata dall' "offerta", con la scusa che "chissà se la prossima volta ci sarà ancora..".
Mi sono resa conto che ero entrata in un circolo vizioso per cui tutto mi serviva e dovevo procurarmene la maggiore quantità possibile, senza accorgermi che in realtà molti dei prodotti che compravo non mi servivano o erano di troppo, senza contare che le offerte puntualmente venivano riconfermate, magari su prodotti simili.
Un esempio sono proprio i detersivi di cui facevo scorte enormi, di una marca in particolare....
Dopo la mia "conversione" all'autoproduzione ed alla decrescita - cui hanno contribuito le mie letture di blog molto famosi che seguo (NATURAL-MENTE-STEFY di Stefania Rossini, MAGICA NATURA di Lalla, LA REGINA DEL SAPONE di Veggie, e FATTO IN CASA DA BENEDETTA di Benedetta Rossi ed altri) ho infatti dovuto attendere parecchio prima di poter provare i miei detersivi autoprodotti, in attesa di finire le scorte dei vecchi detersivi industriali che avevo accumulato.
La "conversione", come ho detto, è giunta in un momento molto particolare della mia vita, di profonda crisi personale, che mi ha costretto a rallentare la mia corsa frenetica nella vita quotidiana ed a guardarmi dentro, scoprendo una persona nuova, molto diversa da quella che credevo di essere fino a quel momento...
Tutto questo per dire, in due parole, come le batoste spesso portano anche qualcosa di buono....

Non conosco personalmente nessuna delle amiche blogger che ho citato ma devo veramente ringraziarle tutte di cuore per l'aiuto che, incosapevolmente, mi hanno dato e che danno ogni giorno, con la loro dedizione, a tutti noi, spingendoci, con il loro esempio, verso una maggiore consapevolezza di esseri umani, cittadini e consumatori.

Venendo a noi, ho scoperto come autoprodurre in casa un detersivo ecologico, efficace e supereconomico. Devo dire che non ho completamente mollato il detersivo industriale, però l'ho relegato ai capi più delicati ed un pò sporchi che non posso lavare nè con additivi nè con acqua calda, scegliendo sempre e comunque detersivi ecologici.
A questo proposito vi segnalo che io uso il detersivo per lavatrice Viviverde Coop che si ricarica al supermercato. La bottiglia resta, paghi solo il detersivo (molto meno rispetto agli altri, anche a quelli in offerta!) ed è ecologico, fatto solo con materie prime vegetali biodegradabili. Il risultato mi soddisfa. L'unico neo, per me, il profumo, decisamente eccessivo.

Per il resto del bucato, ovvero la maggior parte, uso il MIO DETERSIVO  LIQUIDO.
Come faccio a farlo?
Molto semplice. Richiede solo un pò di tempo.
Per prima cosa preparo il sapone da bucato fatto in casa secondo la ricetta descritta al mio POST PRECEDENTE (che è poi quella che ho copiato dal blog di Benedetta e che trovate QUI).

Una volta terminato il periodo di stagionatura, preparo il MIO DETERSIVO LIQUIDO secondo questa procedura (anche questa copiata in gran parte a Benedetta e che trovate QUI).
INGREDIENTI:
- 250 gr di sapone da bucato (anche industriale ecologico, se non ne avete di autoprodotto);
- 3 circa o più lt di acqua di rubinetto.

PROCEDIMENTO:
Scaldare l'acqua in una pentola molto capiente fino al bollore.
Nel frattempo grattugiare il sapone con una grattugia da formaggio.
Quando l'acqua bolle versarci dentro il sapone grattato e farlo sciogliere completamente mescolando sempre. Ci vorrà un pò di tempo.
Quando tutto il sapone si è sciolto completamente, spengere il gas, coprire con un coperchio e lasciar raffreddare completamente. Diventerà piuttosto sodo. A questo punto dovrete frullarlo con il frullatore ad immersione per renderlo morbido.
Otterrete un sapone liquido di consistenza un pò bavosa (è l'effetto della liquefazione di tutti i saponi solidi autoprodotti e non). Se è troppo denso, come è capitato a me con un sapone industriale, non dovrete far altro che aggiungere un altro 1/2 litro di acqua circa e rimettere sul fuoco, ripetendo da capo tutte le operazioni finchè il sapone non ha raggiunto la consistenza desiderata.
Vi anticipo che rimarrà comunque un pò denso, anche perchè non è bene liquefarlo troppo perchè, in questo modo, se ne riduce troppo il potere lavante e dovrete utilizzarne il doppio in lavatrice per ottenere i medesimi risultati.
Per farlo uscire dalla bottiglia devo capovolgerla e strizzarla un pò....
A questo punto potrete inserirlo nel contenitore che avete scelto.
Io ho riciclato delle vecchie bottiglie di detersivo. Ma se è molto denso vi consiglio un contenitore a bocca larga con il coperchio, tipo un secchio delle olive o i barattoli del gelato, perchè da lì è più facile prelevarlo.
Se per l'inserimento nel contenitore prescelto avete bisogno (come me) di un imbuto vi consiglio di travasare il detersivo da tiepido, perchè un pò più liquido.

Vederete che dopo le prime 2-3 volte avrete imparato perfettamente quanta acqua vi è necessaria per raggiungere la consistenza desiderata del detersivo, impiegando sempre meno tempo nella sua preparazione!

UTILIZZO:
Quando farete la lavatrice riempirete completamente un pallina dosatrice, oppure un qualsiasi contenitore che possa farne il medesimo servizio (io uso anche i vecchi tappi del detersivo liquido) e la metterete direttamente nel cestello della lavatrice unitamente ad un additivo.
Il detersivo così attenuto, infatti, NON PULISCE DA SOLO A BASSA TEMPERATURA (30-40°) SENZA UN ADDITIVO. Io uso il BICARBONATO o la SODA SOLVAY, questa:

Per cui non sperate di ottenere i medesimi risultati del detersivo industriale  usato da solo perchè questo, con tutte le schifezze che ci mettono dentro, non è certo eguagliabile dal detersivo ecologico autoprodotto usato da solo. Dovrete usare degli additivi con l'unica ma significativa differenza che sia il detersivo che gli additivi sono a basso costo, ecologici e completamente biodegradabili!
Io ho trovato molti consigli utili sui detersivi ed additivi ecologici in questo BLOG sui biodetersivi.

PERCARBONATO: sbiancante e igienizzante a partire da 40°. Non usare su capi colorati. 1 cucchiaio direttamente nel cestello.

AMMORBIDENTE: 1-2 cucchiai, da inserire direttamente nella vaschetta dell'ammorbidente, di comunissimo aceto bianco da cucina che al mio supermercato trovo a 0,69 cent al litro e che vi servirà per tanti altri usi domestici.

IL MIO BUCATO:
BIANCHERIA (asciugamani, lenzuoli, biancheria varia): Pallina piena di detersivo, come descritto sopra, + 1-2 cucchiai di soda Solvay a seconda del livello di sporco, direttamente nel cestello vuoto della lavatrice + 1 cucchiaio colmo di percarbonato. Poi inserisco i panni.
Sulle macchie resistenti pretratto con il sapone da bucato strofinato sulla macchia. Lavaggio 40° (o 60° per i capi molto sporchi!). Risultato: finora sempre ottimo, anche sui capi molto sporchi (anche quelli di lavoro di mio marito e della bambina)!

ABITI E CAPI SCURI: idem, ma come additivo uso il bicarbonato (la soda solvay è troppo aggressiva e non va bene per i capi delicati, scuri o che comunque possono correre il rischio di sbiadire), 1-2 cucchiai a seconda del quantitativo di capi da lavare. Per le macchie pretratto come descritto al punto precedente.
Lavaggio a 30° (o 40°  se i capi lo consentono). Risultato: buono.

Per tutto quello che devo lavare a freddo o che non è venuto bene con i lavaggi precedenti uso il detersivo industriale sopra descritto.

Soddisfattissima!!!

giovedì 7 novembre 2013

SAPONE DA BUCATO FAI DA TE

Finita la ricetta del sapone di marsiglia, è subito necessario procedere con quella del sapone da bucato.

Premetto subito che si può fare il sapone da bucato esattamente con gli stessi ingredienti descritti nel post precedente, con l'unica accortezza di non praticare alcuno sconto alla soda.
Pertanto la ricetta, in tal caso, è questa:
- 1 Kg di olio di oliva;
- 300 gr acqua;
- 272 gr di soda caustica;

Il procedimento è lo stesso descritto nel post precedente.

Io, però, ne ho utilizzato un'altro che ho tratto -tale e quale- dal blog di Benedetta (santa donna!!) che potete vedere qui.

Gli ingredienti sono questi (per 2 Kg di grassi):
- 800 gr olio di semi di GIRASOLE, anche esausto;
- 200 gr olio oliva;
- 1Kg di strutto;
- 272 gr soda caustica;
- 600 gr acqua;
- essenza profumata (facoltativo);

PROCEDIMENTO:
Pesare tutti gli oli e grassi. Porli tutti in tegame e mettere sul fuoco. scaldare fino a che lo strutto non si è sciolto del tutto.
Pesare l'acqua, pesare la soda dentro ad un bicchiere di plastica.
Mettere la soda dentro l'acqua, MAI IL CONTRARIO.
Mescolare con un cucchiaio d'acciaio finchè l'acqua non torna limpida.
Con un termometro digitale di precisione misurare la temperatura dell'acqua e dell'olio finchè non raggiungono il range di 50-45°.
A quel punto mescolare i due liquidi.
Frullare con il frullatore ad immersione per diversi minuti finchè non fa il nastro. A quel punto si può aggiungere l'essenza.
Inserire negli stampi e procedere come al solito.

Il sapone che ne esce è piuttosto bianco. Il colore è decisamente migliore di quello del sapone di marsiglia, ma non fatevi ingannare! Questo è adatto solo al bucato perchè molto più aggressivo! Il profumo è OTTIMO, almeno per il mio gusto, anche senza essenza.
Attenzione alle essenze, ma anche a alcuni oli essenziali! Alcuni, infatti, contengono alcool, pertanto se aggiunti al nastro provocano un'immediato indurimento del sapone per cui sarà più difficile inserirlo negli stampi (nel senso che non scende dall'imbuto).

Dopo averlo preparato (ma non ancora utilizzato perchè deve ancora finire di stagionare), posso esprimere la mia opinione.

OLIO DI SEMI ESAUSTO:
Non va usato l'olio di semi vari per il semplice motivo che non è possibile calcolare il coefficiente di saponificazione. Ogni olio ha il suo, pertanto sarebbe impossibile determinarlo con esattezza, operazione necessaria per questo tipo di sapone. Infatti, un eccesso di soda caustica renderebbe il sapone corrosivo anche per il bucato, mentre usare poca soda renderebbe il sapone "unto", lasciando residui di grasso sui vostri panni....cosa decisamente da evitare!
La ricetta è calcolata per l'olio di Girasole. Se usate un altro olio dovrete ricalcolare la dosa di soda caustica in base al coefficiente di saponificazione dell'olio che avete usato.

Realizzare il sapone è un'ottimo modo per riciclare l'olio esausto.
Infatti, è vero che adesso esistono i centri di raccolta degli oli usati, però in questo modo l'olio viene riciclato direttamente dal "produttore" dello scarto e trasformato in una sostanza non inquinante (perchè fatta di tensioattivi naturali di origine non sintetica): il sapone.

Inoltre ciò vi consente di risparmiare tanti soldini che andrebbero invece spesi per l'acquisto dei saponi industriali, questi sì davvero tanto tanto inquinanti e dannosi per la nostra pelle.

STRUTTO:
Molti inorridiranno al pensiero di utilizzare lo strutto per fare il sapone.
Tantopiù se siete vegetariani o vegani.
Premetto che io non sono vegetariana. Nel caso, come ho specificato all'inizio del post, è possibile fare il sapone con soli olii vegetali, senza strutto.
Per chi, come me, non è vegetariano o vegano, dico che lo strutto sarà una piacevole sorpresa. Non puzza affato, anzi. Il sapone fatto con lo strutto ha un profumo decisamente ottimo! E' il profumo del bucato delle nostre nonne (che davvero facevano il sapone in casa con lo strutto e la cenere), per me migliore anche di quello fatto con l'olio.
Inoltre il sapone fatto con lo strutto ha un colore simile al bianco latte, bellissimo! Assomiglia veramente tanto ad un sapone industriale che si trova negli scaffali del supermercato che tutti ben conosceranno.....
E' inoltre davvero economico! Un Kg di strutto costa intorno ai 2-3 euro, per cui meno dell'olio di oliva.

ESSENZE:
Secondo me non ce n'è alcun bisogno. Io ho usato una vecchia essenza di eucalipto che avevo in casa da anni e che non sapevo come usare, soprattutto per toglierla di mezzo, ma, tornassi indietro, non ci metterei proprio niente.

Non mi resta che provarlo.... Tra pochi giorni sarà pronto. Vi farò sapere!

Intanto, buon bucato a tutte!!!

18.11.2013

Ecco qua pronto il mio sapone da bucato che ha appena terminato la stagionatura:
Davvero bello! A presto.