mercoledì 27 novembre 2013

CREMA DI NOCCIOLE FAI DA TE

A voi piace la famosa crema di nocciole che inizia con la N...?
A me tanto!
Ma quando ho aperto gli occhi e mi sono documentata sugli ingredienti con cui viene prodotta ho smesso di comprarla.
Inizialmente ho ripiegato su marche equosolidali, tutti ottimi prodotti ma....
volevo qualcosa di più genuino, di autentico, insomma, di fatto in casa! Ma che fosse, allo stesso tempo, anche facile e veloce da preparare.
E l'ho trovato! Vi posto la ricetta.

INGREDIENTI:
- 90 gr di nocciole tostate;
- 60 gr di zucchero di canna (oppure 100 gr zucchero semolato);
- 90 gr burro;
- 70 gr latte;
- 150 gr cioccolato, preferibilmente fondente (le classiche tavolette).

PROCEDIMENTO:
Tritate le nocciole e lo zucchero con il mixer finchè non saranno più fini possibile. Devono risultare fini perchè altrimenti i pezzettini di nocciole si sentiranno nella crema finita.
A parte sciogliete il burro e la cioccolata (in un pentolino, con o senza bagno maria, nel microonde -come faccio io-, come vi piace di più...). Quando saranno sciolti versate tutto in un pentolino (se non li avete già sciolti lì dentro), aggiungete le nocciole e lo zucchero tritato ed il latte.
Mettete il pentolino nel fornello più piccolo e fate riscaldare il composto a fuoco basso sempre mescolando SENZA FAR MAI BOLLIRE.
Noterete che man mano che si riscalda la crema diventerà più omogenea e si addenserà (proprio come la crema inglese). Quando è diventata densa è pronta.
Ponetela, così bollente com'è, in vasetti di vetro che chiuderete con il loro coperchio capovolgendoli per fare il sottovuoto, proprio come si fa con la marmellata.

In questo modo la vostra crema di nocciole si conserverà per diverso tempo - anche se questo accorgimento forse non servirebbe dato che a me dura sempre pochi giorni....-

Ecco pronta la vostra Crema di nocciole, moooolto meglio della N.........! E davvero ottima anche per i bambini. Con queste dosi a me sono venuti 3 vasetti:


PARTICOLARITA' E VARIANTI:
NOCCIOLE:
- i puristi inorridiranno perchè io trito le nocciole nel mixer ...così le nocciole si riscaldano ed esce tutto l'olio. Ma...deve uscire! Tanto dopo porrete tutto sul fuoco e lì si che si riscalderà davvero...
- Io uso quelle fior fiore coop (nocciola piemonte igp in bustine da 100 gr già tostate che uso tutte, anche se la ricetta ne prevede 90 gr) per mia comodità, ma siete ovviamente liberi di usare quelle che credete meglio;
- io le trito il più fini possibile perchè mi piace ottenere una crema liscia, ma se vi piace sentire i pezzettini di nocciola potete tritarle più grossolanamente;

BURRO:
Si può sostituire con olio di semi. Ma io preferisco di gran lunga il burro! Anche perchè il mio non viene dal supermercato ma da una straordinaria malga friulana!

martedì 26 novembre 2013

IL MIO SHAMPOO SEMPLICE E SUPER-ECOLOGICO ALLA FARINA DI CECI!

Fino a poco tempo fa non avrei mai pensato che, in vita mia, mi sarei mai lavata i capelli con qualcosa di diverso da uno schampo, figuriamoci poi con la farina!
E invece, ancora una volta, devo ricredermi. E con risultati davvero sorprendenti!
INGREDIENTI:
- 2 cucchiai di farina di ceci;
- 1 cucchiaino di aceto di mele;
- acqua q.b.;

Prendete un ciotolino e mescolateci dentro la farina con l'aceto. Aggiungete acqua fino a formare una pappetta non troppo liquida.
Ecco pronto il nostro shampo!

La dose è per CAPELLI CORTI, per 2 lavaggi. Per capelli lunghi consiglio almeno di raddoppiarla.

COME SI PUO' ARRICCHIRE:
- 1-2 cucchiaini di miele per nutrire e districare i capelli;
- 3-4  gocce di olio essenziale (ANTIFORFORA: timo, rosmarino, tea tree; ANTICADUTA: timo, rosmarino; PRURITO: menta, eucalipto, lavanda; CUTE SENSIBILE: lavanda; CAPELLI GRASSI: limone, lemongrass);
- per rendere i capelli più lucidi si può fare il risciacquo finale con l'aceto.

MODO D'USO:
Io, quando lavo i capelli, faccio anche la doccia.
La pappetta la preparo dentro una ciotolina con il coperchio riciclata delle vaschette per il pesto e me la porto dentro la doccia.
Il coperchio serve per non far andare altra acqua dentro la ciotolina che renderebbe la pappina troppo liquida.
Una volta bagnati i capelli, prelevo una manciatina di pappa e la distribuisco il più uniformemente possibile sui cappelli bagnati, massaggiando bene. Quindi sciacquo.
Ripeto l'operazione un'altra volta, avendo cura di risciacquare molto bene i capelli, altrimenti la farina rimarrà sui capelli e....sembrerà forfora....
Al posto della schiuma o delle altre schifezze che mettevo prima metto l'aceto di mele. Ne metto un gocciolino sulle mani e poi lo distribuisco sui capelli.
Poi li asciugo normalmente. Vi assicuro che in questo modo i capelli NON PUZZANO D'ACETO.

Ecco quà: capelli belli, puliti e senza l'uso di sostanze chimiche dannose per noi e per l'ambiente!
Provare per credere!

mercoledì 20 novembre 2013

LA MIA CERA D'API

Eccola quà:

Questa è la mia cera d'api appena confezionata!

L'ultima volta che sono stata dal mio apicoltore di fiducia a prendere il miele mi sono anche fatta dare un pezzo di cera grezza.
Non posso descrivervi l'emozione che ho provato a prendere in mano quel pezzetto di cera! 
Forse sono io che sono nata strana ma per me è più emozionante che toccare un diamante!
Il profumo è davvero inebriante!E che colore, bruno -e non giallo- che un pò è rimasto anche dopo averla filtrata! Sembra quasi che emani calore!
Veramente niente a che vedere con la cera che si acquista nei negozi.....

L'ho acquistata per le mie preparazioni -che poi vi posterò- ma, essendo grezza, era piena di impurità per cui ho dovuto filtrarla.
L'ho messa a sciogliere in un contenitore a bagnomaria ed ho atteso che si sciogliesse completamente, girandola spesso con una palettina.
Nel frattempo ho preso un colino d'acciaio e ci ho messo sopra un fazzoletto di cotone.
Una volta sciolta l'ho colata nel mio colino e poi l'ho versata subito su un foglio di carta-forno, spandendovela sopra in modo che ne venisse uno strato il più sottile possibile. Ho aspettato che si raffreddasse e solidificasse un pò e poi con le mani l'ho fatta tutta a pezzettini. Così è anche più pratica da usare.
Non vedo l'ora di usarla!

Noi in casa amiamo tutti il miele. Lo metto sempre nel latte della sera della mia bimba (la mattina, invece, le metto un pizzico di polline) e, guarda caso, nonostante l'asilo nido, si ammala molto più di rado rispetto agli altri bimbi.
E' un prodotto straordinario dai mille usi. Spesso lo uso come sostituto dello zucchero. Ad esempio, provate a fare anche solo una semplice macedonia con il miele al posto dello zucchero, poi mi dite.
Però bisogna comprarlo buono.
Io mi rifornisco dalla mia apicultrice preferita, la Meri (si scrive proprio così). Nella sua azienda agricola "la casina gialla" confeziona, insieme al marito Giulio, un'ottimo miele biologico certificato che le sue api raccolgono nei campi e nei boschi della zona, oltre a tutto ciò che producono le api (polline, propoli, pappa reale, cera ecc.).
La filiera è cortissima perchè la Meri sta a circa 200 mt da casa mia ed ha la sua azienda poco distante.
Mi fido perchè la conosco ed ho visto come cura le sue api. Ed il suo miele è veramente buono!
Ci sono anche altri ottimi produttori in zona. Una è la Maria Meccia, dalla quale, tramite mia suocera -che ci ha lavorato insieme- prendo anche uova, polli e conigli. Quelli veri, che hanno vissuto una vita libera e felice, non come quelli allevati in batteria....
Provate a guardarvi intorno. L'Italia è un paese che ha sempre avuto una vera vocazione per l'agricoltura e l'allevamento. Per cui, senza andare troppo lontano, si trovano sempre ottimi produttori locali che realizzano e confezionano, spesso davvero con l'aiuto delle sole mani, prodotti -certificati e non- davvero ottimi.
Dovremo tutti ricordarcelo, specialmente in tempi di crisi come questi.......

IPERCONSUMISMO......CUI PRODEST?

Ieri sono passata all'Ikea perchè mi servivano degli stampi in silicone.
Mentre girellavo per il reparto cucina ho notato che, nonostante manchi più di un mese a Natale, ci sono già gli addobbi e le decorazioni natalizie e nel negozio c'era un certo clima di festa.....
Ho fatto caso alle persone che mi circondavano e non ho potuto fare a meno di notare come quasi tutte erano letteralmente in preda alla "sindrome dello shopping compulsivo"....
Mettevano nel carrello di tutto purchè fosse attinente al Natale. Una Signora mentre afferrava degli "utilissimi" stampi per biscotti 3d ha addirittura esclamato "questo bisogna comprarlo per forza...".
????????????????????????????????????????????????????????????????'
MA DOVE STIAMO ANDANDO????
MA E' POSSIBILE CHE NESSUNO SE LO CHIEDA????
Nessun oggetto può dare la felicità, neppure il denaro.
Dovrebbe essere un concetto piuttosto elementare per tutti ed invece pare proprio di no.
Molte persone cercano la felicità negli oggetti, facendo incetta delle cose più assurde con il pretesto che devono per forza avere anche quella cosa, poi ancora un'altra cosa, poi ancora un'altra......all'infinito.
QUESTO E' IL CONSUMISMO! E NON CI PORTA DA NESSUNA PARTE!
Poi c'è il CONSUMO CRITICO.
E questa è tutta un'altra storia.

lunedì 18 novembre 2013

CARAMELLE GELE' DI FRUTTA FAI DA TE

La mia bambina è ghiotta di caramelle.
Ho quindi pensato di realizzare in casa delle gelatine di frutta con una ricetta molto semplice e veloce, scovata on line.
E' un modo un pò più sano di soddisfare le richieste golose dei nostri bambini e, perchè no, anche le nostre..

INGREDIENTI:
- 100 gr di zucchero;
- 8 gr di colla di pesce;
- 1 cucchiaio di succo di limone;
- 5 cucchiai di succo d'arancia (praticamente il succo filtrato di un'arancia);
- 2-3 gocce di olio essenziale di arancio dolce (facoltativo);

Mettere a mollo la colla di pesce in acqua fredda. Mettere il succo di arancia e limone in un pentolino insieme allo zucchero e porre sul fuoco (quello più piccolo) sempre mescolando. Quando bolle, contare 2 minuti e continuare a cuocere sempre mescolando. Trascorsi i due minuti spengere, inserire e l'olio essenziale (io non l'ho messo perchè mi sono dimenticata) e la colla di pesce strizzata, mescolando finchè non si sarà sciolta del tutto.
 Per formare le caramelle ho utilizzato uno stampo da cioccolatini di silicone, questo:











Con l'aiuto di un cucchiaino ho riempito le forme con il composto,
e l'ho messo in frigo. Deve starci almeno 2 ore (oppure mezz'ora in congelatore).
Dopodichè ho tolto lo stampo dal frigo, mi sono preparata una ciotolina con un pò di zucchero semolato ed ho sformato le mie caramelle direttamente nello zucchero. Ce le ho rotolate dentro e....


Ecco quà pronte le mie gelè all'arancia! Buonissime e superveloci!
E' veramente facile staccare le caramelle dallo stampo di silicone, basta capovolgerlo. Una volta fatta questa operazione però è bene avere subito a portata di mano lo zucchero per rotolarci subito le caramelle perchè appicciccano da morire!

La mia bambina ha molto apprezzato e...anch'io....
Sono anche un'ottima idea regalo!
A presto.

DETERSIVO LIQUIDO CON IL MIO SAPONE...

Rieccomi di nuovo con il sapone liquido.

Nel fine settimana ho finito il primo sapone liquido da me prodotto con una saponetta industriale di marsiglia per cui ho dovuto realizzarne dell'altro.
Questa volta, però, ho usato il sapone autoprodotto con la ricetta del SAPONE DA BUCATO già descritta ed ho notato la differenza!
Questo nuovo sapone liquido è decisamente liquido, mentre quello che avevo prodotto con la saponetta era piuttosto compatto, tanto che per farlo uscire dalla bottiglia dovevo capovolgerla e strizzarla.
Memore dei risultato precedenti, avevo utilizzato più acqua rispetto alla dose originale temendo venisse troppo sodo, e invece....forse è troppo liquido....
Per cui penso che la prossima volta mi atterrò alle dosi che ho trovato nella ricetta originale (ovvero 2,5 lt acqua per 250 gr sapone grattato).

Per prima cosa ho pesato il mio sapone:


Poi ho preso la mia pentolona e ci ho messo dentro 4,5 lt di acqua di rubinetto e l'ho fatta bollire.

Mentre l'acqua si scaldava ho grattugiato il sapone.


Quando avevo finito l'acqua bolliva. A questo punto ci ho versato dentro il mio sapone grattato e, mescolando continuamente con un cucchiaio, ho atteso che si sciogliesse completamente. Quindi ho spento il gas ed ho messo la mia pentolona fuori in terrazza a raffreddare.


Poi me ne sono dimenticata per tutto il giorno. Comunque dovete attendere che si raffreddi completamente.
La sera, quando sono andata a riprendere il liquido, ho notato che non era affatto addensato...
L'ho frullato con il minipimer e questo è il risultato:
Con l'aiuto di un ramaiolo e di un imbuto, l'ho travasato nelle bottiglie. 

Sullo sfondo della foto potete, tra l'altro, notare il mio ecodetersivo per i piatti ed il mio ecosapone per le mani fatto secondo QUESTA ricetta.


Ne sono venute fuori, come vedete dalla foto sopra, due belle bottiglie di detersivo liquido (una riempita per metà).

Questa è la mia pallina dosatrice. Quando faccio il bucato la riempio di detersivo liquido e la metto direttamente nel cestello insieme ad un paio di cucchiai di soda solvay, per i bianchi.

Vi farò sapere come mi trovo con questa nuova versione di detersivo.....

A presto.

giovedì 14 novembre 2013

ECODETERSIVO PER I PIATTI FAI DA TE

Vi segnalo la ricetta del detersivo per i piatti che uso attualmente con enorme soddisfazione, che ho tratto dal web anche se, purtroppo , non mi ricordo dove l'ho scovata.
Rispetto ad altre ricette -che poi posterò- per la produzione di detersivo da materie prime totalmente naturali (limone, aceto, sale), questa ha il pregio di essere superveloce da realizzare ed alla portata di tutti, anche di chi lavora tutto il giorno e non ha tempo da perdere (o da guadagnare?) a farsi i detersivi in casa.

INGREDIENTI:
- un vecchio contenitore del detersivo vuoto;
- detersivo per i piatti eco-bio;
- aceto bianco.

Quando avrete finito il vostro flacone di detersivo, non buttatelo!
Riempitelo nuovamente per metà con un detersivo per i piatti, possibilmente ecologico (io uso quello della linea viviverde coop alla spina) e, per l'altra metà con semplice aceto bianco (davvero pochi centesimi al litro).
Agitate e....voillà! Bell'è pronto il vostro ecodetersivo per i piatti, supersgrassante e supereconomico!
Funziona a meraviglia anche con acqua non troppo calda, così si risparmia anche di metano! Io ci pulisco anche il lavello ed il piano cottura e sono molto soddisfatta.

A volte basta davvero poco per fare del bene a noi ed all'ambiente, non trovate? Cominciamo tutti a toglierci il prosciutto dagli occhi che per anni ci hanno messo e penso che vivremo tutti in un mondo migliore....

Edit 27.03.2014: vedi in questo POST la mia versione del detersivo ecologico per lavastoviglie.

MAIONESE FAI DA TE

Per chi volesse cimentarsi ( e ve lo consiglio visto il gusto e la geniunità) nella facilissima realizzazione della maionese, questi sono gli INGREDIENTI:
- 1 uovo freschissimo e di gallina vera, libera e felice;
- mezzo bicchiere di olio di semi (o extravergine di oliva -evo-);
- una spruzzatina di succo di limone (o aceto) - circa un cucchiaino-;
- un pizzico di sale.

PROCEDIMENTO:
Rompete l'uovo nel bicchiere del frullatore ad immersione, aggiungete un pizzico di sale e strizzateci dentro un pò di succo di limone . Io lo calcolo ad occhio ma direi che ce ne va circa un cucchiaino.
Iniziate a frullare con il minipimer e con la mano libera inserite a filo l'olio di semi, un pò alla volta, fino a raggiungere la consistenza desiderata. Anche questo lo calcolo ad occhio continuando ad aggiungere olio finchè la maionese non diventa soda, ma direi che ce ne va circa mezzo bicchiere. Aggiungete l'olio un pò alla volta e dategli il tempo di amalgamarsi bene con l'uovo prima di aggiungerne altro.
Continuate a frullare finchè la maionese non diventa soda.
Ed ecco bell'è pronta la vostra prelibata maionese!Mille volte meglio di quella comprata!

Il limone si può sostituire con l'aceto. Serve a dare quel gusto un pò acidulo, a favorirne la conservazione in frogorifero ed a sgrassare la maionese che altrimenti, a mio avviso, risulterebbe un pò stucchevole, specialmente se preparata con olio evo.
Io, infatti preferisco usare un buon olio di semi bio (ad esempio quello di girasole della linea viviverde coop, che uso anche che per le mie preparazioni "erboristiche", è ottimo), ma nulla vieta di usare un olio evo. A tal proposito, proprio per evitare che la maionese risulti pesante al palato, vi consiglio di non usare olio nuovo, ma l'olio dell'anno precedente in modo che abbia avuto il tempo di "posare".

Realizzata con questa ricetta, la maionese si conserva in frigorifero per diversi giorni. A me è durata fino a 2 settimane, ma con uova di qualità, provenienti da galline "controllate".
Ringrazio, a questo proposito, le mie fornitrici ufficiali, ovvero Maria Meccia, la Zia Luisa e la Ilia di Corella che, con la loro dedizione, allevano  galline vere, dando loro cibo sano, proveniente in gran parte dai loro orti, e facendole razzolare libere e felici nelle loro aie!

TRAMEZZINI PRIMAVERA

Questa ricetta, di sicuro successo ed adatta a grandi e piccini, ha un'origine anomala....
Durante un rinfresco per un battesimo-comunione-cresima (non mi ricordo più), allestito con tutti prodotto fatti in casa, assaggiai per la prima volta questi tramezzini fatti da una nostra parente, Morena, che non finirò mai di ringraziare quale fonte di ispirazione per questa ricetta che ho poi sfruttato a mani basse in ogni occasione.
Morena mi disse la ricetta ma io non me la sono scritta, per cui quando, ne ho avuto bisogno, sono andata ad intuito.

INGREDIENTI:
- pan carrè a fette lunghe;
- maionese fatta in casa secondo la ricetta descritta in questo POST (che è la cosa più semplice del mondo) oppure comprata;
- un bicchiere di giardiniera sottaceto;
- una o due scatolette di tonno;
- una manciatina di capperi.

PROCEDIMENTO:

Io metto la giardiniera in un colino, la sciacquo dall'aceto sotto l'acqua corrente poi la strizzo bene per togliere tutta l'acqua. Quindi la trito nel mio tritatutto che ho descritto nel POST sulla tintura di chiodi di garofano, finchè non risulta piuttosto fine e la metto in una ciotolina.
Scolo bene il tonno dall'olio di conservazione e lo sminuzzo con una forchetta in un piattino a parte. Dopodichè lo unisco alla giardiniera tritata.
Sciacquo bene i capperi dall'aceto di conserva, li trito con il mixer e li unisco al composto.
Unisco la maionese ed amalgamo bene il tutto. Assaggio.
Se il composto risulta  un pò troppo acidulo, aggiungo altro tonno sminuzzato.
Quindi prendo un tagliere, vi adagio sopra una fetta di pancarrè e ci spalmo sopra un generoso strato di composto. Copro con un'altra fetta di pancarrè e taglio in quadratini  di circa 5 cm.
Continuo fino a che non ho finito le fette.

Se avanza l'impasto si può congelare. Inutile dire che questa ricetta può essere arricchita con tanti altri ingredienti, tipo i pomodori secchi tritati, funghini, carciofini  ecc.., anche se io la preferisco così. 

Questi tramezzini sono veramente appetitosi. Un attimo antipasto ma anche, in estate, un piatto unico eccezionale!
I nostri amici ne vanno tutti pazzi e qualcuno, quando mi invita a cena, mi chiede di preparaglieli.
Fatemi sapere se li provate e cosa ne pensate!

TINTURA DI CHIODI DI GAROFANO SECONDO LA RICETTA DI MAGICANATURA

Come promesso oggi vi racconto come ho realizzato la tintura di chiodi di garofano secondo la ricetta trovata nel blog MAGICANATURA di Lalla che trovate QUI.

Ho seguito la ricetta di Lalla ed ho preso una manciatina di chiodi di garofano, li ho tritati nel tritatutto finchè non sono diventati piuttosto fini, e li ho inseriti in un barattolo di vetro. Ho aggiunto alcool buongusto a 95° fino a coprire ed ho lasciato a macerare per 20 giorni.
Ogni giorno -o quasi- agitavo un pò il contenuto.
Trascorso il tempo previsto, ho filtrato il tutto con un fazzoletto di cotone, strizzando bene e con quel liquido ho riempito 2 boccette con il contagocce riciclate.

Come ho detto in un POST PRECEDENTE, ho utilizzato la tintura per preparare il dentifricio secondo la ricetta di Lalla.
La tintura di chiodi di garofano è inoltre utilissima per il mal di denti. Ne basta una goccina direttamente sul dente che duole....provare per credere!

Io, in casa, non ho il macinacaffè (di cui mi doterò presto). Utilizzo un tritatutto elettrico, accessorio del frullatore ad immersione Braun, che, finora, ha sempre egregiamente svolto il suo lavoro a dovere.
Questo mio frullatore ha il bicchiere in plastica trasparente come quello nella foto qui sotto.
Purtroppo, dopo aver tritato i chiodi, ho poi notato che il bicchiere del tritatutto si era opacizzato. Inizialmente pensavo fosse soltanto la polvere della spezia che si era depositata sulle pareti. Poi, dopo aver provato, senza esito, più volte a pulirlo, anche mettendolo in lavastoviglie, ho capito che si era definitivamente graffiato.
Poco male. Funziona lo stesso e non è rotto. Ma questo per segnalarlo anche a chi avesse voglia di cimentarsi nella realizzazione di questa preparazione.
Inoltre mi sono accorta che il mio tritatutto non è in grado di tritare a polvere le sostanze che vi inserisco, dure o morbide che siano. Le trita fini, ma non a polvere.
L'ho mio malgrado sperimentato triturando la salvia essiccata come descritto nel mio posto per il dentifricio.
I macinacaffè o i tritatutto a lame basse non dovrebbero avere questi problemi in quanto dotati di contenitore in acciaio o in plastica opaca.
Dovrebbero, inoltre, essere in grado di tritare a polvere.
Ho quindi intenzione di acquistarne uno, anche perchè la spesa è veramente irrisoria (circa € 20,00).
L'attrezzo risulta, inoltre, molto utile proprio per lo scopo per cui è stato realizzato, ovvero macinare il caffè.
Da tempo, infatti, acquisto caffè in grani, infinitamente meno costoso di quello già macinato e di indubbia composizione, visto che i grani di caffè si possono effettivamente vedere interi. Così sono effettivamente sicura che nella mia polvere c'è solo e soltanto caffè!
E ciò, credetemi, non è nè poco nè tanto scontato......
1 Kg di caffè in grani alla Lidl, pagato circa 3 euro, marca Gimoka mi dura diversi mesi!

DENTRIFICIO FAI DA TE ALL'ARGILLA

Ho realizzato questo dentrificio secondo la ricetta trovata sul blog di Lalla MAGICANATURA e lo sto utilizzando da diverse settimane con ottimi risultati, anche se, personalmente, la prossima volta, proverò a fare delle variazioni secondo il miei gusti personali.

(Per vedere la versione migliorata senza salvia e con l'aggiunta di argilla bianca cliccate QUI)

La RICETTA -che troverete cliccando sul link in alto- è questa:
- 70 gr argilla verde ventilata;
- 5 gr di foglie di salvia secche triturate in polvere fine;
- acqua distillata q.b.;
- 10 gocce di olio essenziale di menta piperita;
- 10 gocce di olio essenziale di salvia;
- 10 gocce di olio essenziale di tea tree;
- 10 gocce di tintura di chiodi di garofano (preparata prima secondo la ricetta, sempre tratta dal blog di Lalla, che troverete QUI e di cui farò un post a parte per farvi vedere come l'ho preparata io);

PROCEDIMENTO:

Mettete l'argilla e la salvia in una ciotola ed amalgamate con un pò di acqua distillata fino a raggiungere la consistenza desiderata. Aggiungete gli oli essenziali e, da ultimo, la tintura.

Io l'ho inserita, con l'aiuto di una siringa di plastica da dolci, dentro a due vecchi tubetti del dentifricio che avevo conservato e pulito con cura.



Vorrei segnalarvi alcune problematiche e particolarità che ho riscontrato nel realizzare questa ricetta.

SALVIA:
Non ho comprato un vasetto di salvia essiccata ma l'ho fatta in casa. Come? Nel mio terrazzo ho una piantina di salvia che uso per cucinare. Ne ho tolti un bel pò di foglie, le ho lavate benissimo, le ho un pò asciugate con un canovaccio e poi le ho essiccate.
Come?
Con il micronde. Le ho distese su carta da cucina e le ho passate nel micro per 1 minuto alla massima potenza. Al termine aprivo lo sportello, lasciavo uscire il vapore e verificavo se erano già secche. Se erano ancora umide le ripassavo per un'altro minuto e così via fino a completa essiccazione.
Dopodichè le ho tritate nel mio tritatutto ma non ho ottenuto un risultato soddisfacente. Questo perchè il mio tritatutto non riesce a tritare a polvere. Questo ho constatato essere un difetto del dentifricio poi, perchè, se non riuscite a tritare a polvere la salvia, questi pezzettini rimarranno sul dentifricio e finiranno poi sui vostri denti...., oltre che essere fastidiosi da sentire in bocca.
La prossima volta proverò con il macinacaffè! o con il frullatore.

TINTURA DI CHIODI DI GAROFANO:
E' necessario prepararla prima.

Io la trovo ottima anche perchè il suo sapore si sente nel dentifricio.

ARGILLA VERDE:
Questa è, secondo me, la vera pecca di questo dentifricio che, per il resto, mi ha completamente soddisfatta!
Usando l'argilla verde il dentifricio assume la consistenza ed il sapore del fango il cui retrogusto resta, anche se si sono usati gli oli essenziali e la tintura.
Inoltre mi sa che alla lunga può macchiare i denti.
Secondo me si può usare più proficuamente anche l'argilla bianca. La prossima volta proverò con questa.

Ho preferito iniziare con questo dentifricio perchè è senza bicarbonato che mi pare un pò troppo aggressivo per un dentifricio. Ho anche altre ricette che prevedono l'uso di questo ingrediente. Appena posso proverò anche queste e le posterò.


Ah, dimenticavo! Se poi, per spazzolarvi i denti usate anche uno spazzolino con testina rimovibile, come faccio io, renderete la vostra igiene quotidiana veramente ecosostenibile!
Alla prossima.

RISULTATI DOPO OLTRE UN MESE DI UTILIZZO:
Devo dire che è davvero portentoso! Dopo aver spazzolato i denti con questo dentifricio li sento più puliti e lisci rispetto ai tradizionali dentifrici. Inizialmente pensavo che l'uso dell'argilla verde potesse, alla lunga, macchiare i denti. Invece devo davvero ricredermi. I denti, non solo non si sono affatto macchiati ma sono diventati addirittura più bianchi senza lasciare quello sgradevole strascico di maggiore sensibilizzazione (almeno per ora) che, invece, ho sempre riscontrato nei dentifrici sbiancanti!
Mio marito lo mescola con una piccola quantità di dentifricio tradizionale, perchè gli piace la schiumina, ma io trovo che sia ottimo anche usato solo. Ormai ho già acquistato l'argilla bianca per realizzare il prossimo dentifricio, ma credo che comunque la mescolerò a quella verde.

martedì 12 novembre 2013

TONICO PER IL VISO. MILLE RICETTE

Oggi intendo postare le ricette scovate online per fare il tonico in casa, a basso costo, zero impatto ambientale e supernaturale!

       1) TONICO PER PELLE GRASSA:

L'ho scovata nel blog NATURAL-MENTE STEFY, che seguo, e la potete trovare QUI.

Tagliate la scorza di 2 arance con l'aiuto di un pelapatate stando attente ad asportare meno parte bianca possibile. Mettere le bucce in un barattolo di vetro e coprire con aceto di mele (io lo compro alla Lidl, per questi usi è ottimo e costa pochissimo). Questo è il mio tonico in infusione:

Tappate e mettete a macerare per 10 giorni.
Trascorso questo periodo filtratene le quantità desiderata ed aggiungeteci il triplo del peso in acqua distillata (oppure il doppio se si ha la pelle molto grassa). Ed ecco bell'e pronto il vostro tonico per il viso astringente e purificante! Vi consiglio di preparalo al momento ed in modiche quantità poichè, quando aggiungerete l'acqua la scadenza del prodotto si ridurrà notevolmente, anche se dentro c'è l'aceto. Mentre l'infuso nel vostro barattolo potrebbe conservarsi addirittura per anni!
ATTENZIONE: QUESTO TONICO NON E' ADATTO PER PELLI DELICATE.


     2) TONICO PER I PORI DILATATI:

Far bollire un pò di acqua distillata in un pentolino. Al bollore aggiungere alcune foglie di salvia, ramerino e la buccia di un limone e di un'arancia private della parte bianca.
Lasciare in infusione per 15-20 minuti circa (o comunque finchè non si fredda), quindi filtrare con un fazzoletto di cotone o una garza, strizzando bene, ed aggiungere 1 cucchiaio di aceto di mele per ogni bicchiere di infuso circa.
Volendo si possono anche aggiungere alcune gocce di olio essenziale di limone, arancio, mandarino e salvia.

Questo va preparato al momento ed in piccole quantità anche se l'aggiunta dell'aceto consente al prodotto di conservarsi per almeno un mesetto.


    3) TONICO DELICATO:

Fate bollire circa 50 ml di acqua distillata in un pentolino. Quando bolle aggiungete 2 cucchiai di fiori di camomilla. Aspettate un minuto e poi spengete la fiamma. Lasciate in infusione finchè non si raffredda. Filtrate con un fazzoletto di cotone strizzando bene i fiori, eventualmente anche con l'aiuto di uno schiacciapatate.
Aggiungete 1 gc di olio essenziale di lavanda ed 1 di tea tree, oltre a mezzo cucchiaino di aceto di mele.

Questo tonico è il più delicato perchè contiene pochissimo aceto ma per questo si conserva pochissimo, anche se dentro c'è anche il tea tree che ha una lieve funzione conservante. Direi che dura circa 2 settimane.

CONSERVAZIONE:
I primi due tonici, preparati come ho descritto, direi che non danno particolari problemi di  conservazione. Il terzo potrebbe darne. Direi che la migliore regola è usare il NASO e gli OCCHI! Se sentite un odore forte o vedete nella boccetta corpuscoli strani o notate che l'acqua si è addensata, significa che è giunto il momento di gettare il vostro tonico e di prepararne uno nuovo. Ricordate però che il prodotto che usate è naturale al 100 % e completamente privo di conservanti chimici, per cui è normale che dopo un pò si deteriori.

IMBOTTIGLIAMENTO:
Potrete imbottigliarlo in una vecchia bottiglietta di tonico che avrete sciacquato bene, così farete un altro bel gesto per l'ambiente. Io uso -udite, udite- anche le bottigliette dello sciroppo in vetro. Risciacquate a dovere sono il contenitore ideale per questo tipo di tonici, contenenti aceto.

INGREDIENTI:
Non è superfluo ricordare che queste preparazioni vanno preparate con ingredienti biologici coltivati senza l'uso di pesticidi od altra robaccia chimica che possa essersi depositata sulla buccia e sulle foglie che usate. Gli agrumi devono essere privi di quella sostanza cerosa che viene usata dall'industria per ricoprirli (altrimenti finirà anche quella nel vostro tonico e sarà stato tutto inutile!). Io, comunque, prima di usarle ed anche se ho a disposizione prodotti biologici, le lavo con il  mio detersivo per i piatti, le sciacquo e le asciugo ben bene, perchè il rischio di trovarci qualche residuo di pesticidi, fungicidi o altro è piuttosto alto.


lunedì 11 novembre 2013

IL MIO "STRUCCANTE" ECOLOGICO, ECONOMICO E SUPER-EFFICACE!

Rieccomi ancora per raccontare la mia esperienza, piuttosto negativa, con gli struccanti in commercio.
Ho la pelle piuttosto grassa, soggetta a brufoli e punti neri.
Mi veniva quindi sempre consigliato di utilizzare struccanti gel, che si usano con l'acqua, tipo sapone, che però spesso mi seccavano troppo la pelle, specialmente d'inverno.
Allora avevo cominciato ad alternare il latte detergente in inverno ed il sapone in estate, con risultato discreti ma non pienamente soddisfacenti. Soprattutto non capivo come mai, dopo essermi struccata, passando il tonico trovavo ancora tracce di trucco sul dischetto.

Molto più problematico era togliere il trucco dagli occhi....
Ho provato di tutto, giungendo ad acquistare marche molto famose (ed anche costose) senza risultati apprezzabili...
Senza contare che spesso ho avuto problemi agli occhi. Alcuni bruciavano, altri me li asciugavano troppo, altri non funzionavano affatto.

Poi mi sono convertita all'ecobio.........e "ho scoperto"  L'OLIO!
Sembra idiota ma vi assicuro che all'olio come struccante io non avevo mai pensato. Per me era un oggetto da utilizzare soltanto in cucina, mentre ne ho scoperto i mille usi anche per la pulizia della persona!

Inizialmente ho utilizzato l'olio di mandorle - che avevo usato per la prima volta in gravidanza e per me, fino ad allora, del tutto sconosciuto -.
Poi ci ho preso gusto ed ho iniziato a prepararmi degli oleoliti alla lavanda ed alla camomilla.

Attualmente sto usando con estrema soddisfazione (anche e soprattutto della mia pelle!) l'oleolito di lavanda,

il mio preferito, anche per il delicato profumo che ha...io adoro la lavanda! Ma è ottimo anche quello di camomilla.

Li ho preparati mettendo i fiori secchi dentro un barattolo piuttosto capiente, per circa 1/3, e ricoprendoli di olio di semi di girasole bio viviverde coop ed olio di riso scotti. Lasciati macerare per circa 40 giorni, filtrati e strizzati ben bene, travasati in boccette contagocce (rigorosamente riciclate!).

USO:
metto circa 3-4 gocce di olio sulle dita e le passo sull'occhio, stropicciando ben bene. Ammiro l'effetto "panda-occhio nero". Asporto il tutto con un pezzo di spugna ricavato da un vecchio asciugamano.

E questa è la spugna dopo una settimana di utilizzo solo su gli occhi! Tranquille!!! in lavatrice a 40° insieme agli altri bianchi, con una puntina di soda Solvay torna pulitissima!


Si ripete su tutto il viso.
Per i vari usi e consigli sulla preparazione dell'oleolito di lavanda vi consiglio di leggere questo utilissimo post di Lalla dal suo blog MAGICANATURA che è tra i miei preferiti.

VARIANTE:
l'olio si può togliere anche con con l'uso di un panno in microfibra, che potrà essere essere utilizzato anche da solo su tutto il viso. Io però preferisco usare l'olio anche perchè poi mi lascia la belle morbida, morbida.

ACCORTEZZE:
Se avete la pelle grassa e/o soggetta a punti neri, come la mia, NON usate l'olio di mandorle o l'olio d'oliva sulla pelle perchè sono comedogenici. Mentre potete usarli per gli occhi.

Dopo passo il tonico con un dischetto (su cui non resta più alcuna traccia di trucco) e metto la crema.
Provare per credere! Favolosi! 

ECOBAGNOSCHIUMA FAI DA TE

Esattamente come si può autoprodurre il detersivo liquido in casa, si può fare da soli anche il bagnoschiuma!
Mio marito lavora in fabbrica e, la sera, prima di uscire, fa la doccia nei bagni dell'azienda, consumando tonnellate di bagnoschiuma (ma anche vostro marito fa così?)...
Devo quindi sempre averne grandi quantità in casa per rifornirlo, con tutti i problemi che ciò comportava sia per i costi sia per le bottiglie vuote di rifiuto.
Adesso con pochissima spesa produco una quantità industriale di sapone liquido che imbottiglio nelle bottiglie riciclate del vecchio bagnoschiuma e in quelle dell'aceto.



Ultimamente utilizzavo i fustini ecoricarica della coop con cui mi trovavo bene. Ma a mio marito quel sapone da un pò di problemi di irritazione che ho completamente risolto con il mio sapone!

RICETTA:
- 75 gr sapone grattugiato (autoprodotto o acquistato, tipo provenzali);
- 3 lt acqua;
INGREDIENTI FACOLTATIVI:
- 10 gocce di olio essenziale di lavanda;
- 2 cucchiai di olio di oliva;
- 2 cucchiai di olio di mandorle.

PROCEDIMENTO:
Mettere l'acqua ed il sapone in una capiente pentola e porre sul fuoco. Far sciogliere tutto il sapone sempre mescolando.
Una volta che il sapone si sarà tutto completamente sciolto, spengere il fuoco ed aggiungere gli ingredienti facoltativi.
Lasciar raffreddare e, quando sarà freddo, frullare con il minipimer per amalgamarlo.
Imbottigliare.

TRUCCHI:
se viene fuori troppo denso, aggiungete altra acqua e rimettere a sciogliere sul fuoco. Da freddo, frullare nuovamente.
La ricetta originale prevedeva l'uso di un solo litro d'acqua, ma a me non è decisamente bastato!

E' ottimo, a basso costo e facile da preparare!

venerdì 8 novembre 2013

ECODETERSIVO LIQUIDO A COSTO ZERO, O QUASI....

In epoca di crisi economica ognuno cerca come può di evitare sprechi e risparmiare.
La crisi, per me, ha riguardato anche la mia vita personale e mi ha portato a riflettere sulla mia vita in generale ed anche, molto più in piccolo, sul modo in cui spendevo i miei soldi nella spesa domestica.
Mi sono accorta che, anche io come molti altri, abbindolata dalle lusinghe pubblicitarie, spesso buttavo via molti soldi in prodotti futili, di cui avrei benissimo potuto fare a meno, o, peggio, facevo accaparramento di prodotti che mi servivano, comprandone, però, quantità industriali attirata dall' "offerta", con la scusa che "chissà se la prossima volta ci sarà ancora..".
Mi sono resa conto che ero entrata in un circolo vizioso per cui tutto mi serviva e dovevo procurarmene la maggiore quantità possibile, senza accorgermi che in realtà molti dei prodotti che compravo non mi servivano o erano di troppo, senza contare che le offerte puntualmente venivano riconfermate, magari su prodotti simili.
Un esempio sono proprio i detersivi di cui facevo scorte enormi, di una marca in particolare....
Dopo la mia "conversione" all'autoproduzione ed alla decrescita - cui hanno contribuito le mie letture di blog molto famosi che seguo (NATURAL-MENTE-STEFY di Stefania Rossini, MAGICA NATURA di Lalla, LA REGINA DEL SAPONE di Veggie, e FATTO IN CASA DA BENEDETTA di Benedetta Rossi ed altri) ho infatti dovuto attendere parecchio prima di poter provare i miei detersivi autoprodotti, in attesa di finire le scorte dei vecchi detersivi industriali che avevo accumulato.
La "conversione", come ho detto, è giunta in un momento molto particolare della mia vita, di profonda crisi personale, che mi ha costretto a rallentare la mia corsa frenetica nella vita quotidiana ed a guardarmi dentro, scoprendo una persona nuova, molto diversa da quella che credevo di essere fino a quel momento...
Tutto questo per dire, in due parole, come le batoste spesso portano anche qualcosa di buono....

Non conosco personalmente nessuna delle amiche blogger che ho citato ma devo veramente ringraziarle tutte di cuore per l'aiuto che, incosapevolmente, mi hanno dato e che danno ogni giorno, con la loro dedizione, a tutti noi, spingendoci, con il loro esempio, verso una maggiore consapevolezza di esseri umani, cittadini e consumatori.

Venendo a noi, ho scoperto come autoprodurre in casa un detersivo ecologico, efficace e supereconomico. Devo dire che non ho completamente mollato il detersivo industriale, però l'ho relegato ai capi più delicati ed un pò sporchi che non posso lavare nè con additivi nè con acqua calda, scegliendo sempre e comunque detersivi ecologici.
A questo proposito vi segnalo che io uso il detersivo per lavatrice Viviverde Coop che si ricarica al supermercato. La bottiglia resta, paghi solo il detersivo (molto meno rispetto agli altri, anche a quelli in offerta!) ed è ecologico, fatto solo con materie prime vegetali biodegradabili. Il risultato mi soddisfa. L'unico neo, per me, il profumo, decisamente eccessivo.

Per il resto del bucato, ovvero la maggior parte, uso il MIO DETERSIVO  LIQUIDO.
Come faccio a farlo?
Molto semplice. Richiede solo un pò di tempo.
Per prima cosa preparo il sapone da bucato fatto in casa secondo la ricetta descritta al mio POST PRECEDENTE (che è poi quella che ho copiato dal blog di Benedetta e che trovate QUI).

Una volta terminato il periodo di stagionatura, preparo il MIO DETERSIVO LIQUIDO secondo questa procedura (anche questa copiata in gran parte a Benedetta e che trovate QUI).
INGREDIENTI:
- 250 gr di sapone da bucato (anche industriale ecologico, se non ne avete di autoprodotto);
- 3 circa o più lt di acqua di rubinetto.

PROCEDIMENTO:
Scaldare l'acqua in una pentola molto capiente fino al bollore.
Nel frattempo grattugiare il sapone con una grattugia da formaggio.
Quando l'acqua bolle versarci dentro il sapone grattato e farlo sciogliere completamente mescolando sempre. Ci vorrà un pò di tempo.
Quando tutto il sapone si è sciolto completamente, spengere il gas, coprire con un coperchio e lasciar raffreddare completamente. Diventerà piuttosto sodo. A questo punto dovrete frullarlo con il frullatore ad immersione per renderlo morbido.
Otterrete un sapone liquido di consistenza un pò bavosa (è l'effetto della liquefazione di tutti i saponi solidi autoprodotti e non). Se è troppo denso, come è capitato a me con un sapone industriale, non dovrete far altro che aggiungere un altro 1/2 litro di acqua circa e rimettere sul fuoco, ripetendo da capo tutte le operazioni finchè il sapone non ha raggiunto la consistenza desiderata.
Vi anticipo che rimarrà comunque un pò denso, anche perchè non è bene liquefarlo troppo perchè, in questo modo, se ne riduce troppo il potere lavante e dovrete utilizzarne il doppio in lavatrice per ottenere i medesimi risultati.
Per farlo uscire dalla bottiglia devo capovolgerla e strizzarla un pò....
A questo punto potrete inserirlo nel contenitore che avete scelto.
Io ho riciclato delle vecchie bottiglie di detersivo. Ma se è molto denso vi consiglio un contenitore a bocca larga con il coperchio, tipo un secchio delle olive o i barattoli del gelato, perchè da lì è più facile prelevarlo.
Se per l'inserimento nel contenitore prescelto avete bisogno (come me) di un imbuto vi consiglio di travasare il detersivo da tiepido, perchè un pò più liquido.

Vederete che dopo le prime 2-3 volte avrete imparato perfettamente quanta acqua vi è necessaria per raggiungere la consistenza desiderata del detersivo, impiegando sempre meno tempo nella sua preparazione!

UTILIZZO:
Quando farete la lavatrice riempirete completamente un pallina dosatrice, oppure un qualsiasi contenitore che possa farne il medesimo servizio (io uso anche i vecchi tappi del detersivo liquido) e la metterete direttamente nel cestello della lavatrice unitamente ad un additivo.
Il detersivo così attenuto, infatti, NON PULISCE DA SOLO A BASSA TEMPERATURA (30-40°) SENZA UN ADDITIVO. Io uso il BICARBONATO o la SODA SOLVAY, questa:

Per cui non sperate di ottenere i medesimi risultati del detersivo industriale  usato da solo perchè questo, con tutte le schifezze che ci mettono dentro, non è certo eguagliabile dal detersivo ecologico autoprodotto usato da solo. Dovrete usare degli additivi con l'unica ma significativa differenza che sia il detersivo che gli additivi sono a basso costo, ecologici e completamente biodegradabili!
Io ho trovato molti consigli utili sui detersivi ed additivi ecologici in questo BLOG sui biodetersivi.

PERCARBONATO: sbiancante e igienizzante a partire da 40°. Non usare su capi colorati. 1 cucchiaio direttamente nel cestello.

AMMORBIDENTE: 1-2 cucchiai, da inserire direttamente nella vaschetta dell'ammorbidente, di comunissimo aceto bianco da cucina che al mio supermercato trovo a 0,69 cent al litro e che vi servirà per tanti altri usi domestici.

IL MIO BUCATO:
BIANCHERIA (asciugamani, lenzuoli, biancheria varia): Pallina piena di detersivo, come descritto sopra, + 1-2 cucchiai di soda Solvay a seconda del livello di sporco, direttamente nel cestello vuoto della lavatrice + 1 cucchiaio colmo di percarbonato. Poi inserisco i panni.
Sulle macchie resistenti pretratto con il sapone da bucato strofinato sulla macchia. Lavaggio 40° (o 60° per i capi molto sporchi!). Risultato: finora sempre ottimo, anche sui capi molto sporchi (anche quelli di lavoro di mio marito e della bambina)!

ABITI E CAPI SCURI: idem, ma come additivo uso il bicarbonato (la soda solvay è troppo aggressiva e non va bene per i capi delicati, scuri o che comunque possono correre il rischio di sbiadire), 1-2 cucchiai a seconda del quantitativo di capi da lavare. Per le macchie pretratto come descritto al punto precedente.
Lavaggio a 30° (o 40°  se i capi lo consentono). Risultato: buono.

Per tutto quello che devo lavare a freddo o che non è venuto bene con i lavaggi precedenti uso il detersivo industriale sopra descritto.

Soddisfattissima!!!

giovedì 7 novembre 2013

SAPONE DA BUCATO FAI DA TE

Finita la ricetta del sapone di marsiglia, è subito necessario procedere con quella del sapone da bucato.

Premetto subito che si può fare il sapone da bucato esattamente con gli stessi ingredienti descritti nel post precedente, con l'unica accortezza di non praticare alcuno sconto alla soda.
Pertanto la ricetta, in tal caso, è questa:
- 1 Kg di olio di oliva;
- 300 gr acqua;
- 272 gr di soda caustica;

Il procedimento è lo stesso descritto nel post precedente.

Io, però, ne ho utilizzato un'altro che ho tratto -tale e quale- dal blog di Benedetta (santa donna!!) che potete vedere qui.

Gli ingredienti sono questi (per 2 Kg di grassi):
- 800 gr olio di semi di GIRASOLE, anche esausto;
- 200 gr olio oliva;
- 1Kg di strutto;
- 272 gr soda caustica;
- 600 gr acqua;
- essenza profumata (facoltativo);

PROCEDIMENTO:
Pesare tutti gli oli e grassi. Porli tutti in tegame e mettere sul fuoco. scaldare fino a che lo strutto non si è sciolto del tutto.
Pesare l'acqua, pesare la soda dentro ad un bicchiere di plastica.
Mettere la soda dentro l'acqua, MAI IL CONTRARIO.
Mescolare con un cucchiaio d'acciaio finchè l'acqua non torna limpida.
Con un termometro digitale di precisione misurare la temperatura dell'acqua e dell'olio finchè non raggiungono il range di 50-45°.
A quel punto mescolare i due liquidi.
Frullare con il frullatore ad immersione per diversi minuti finchè non fa il nastro. A quel punto si può aggiungere l'essenza.
Inserire negli stampi e procedere come al solito.

Il sapone che ne esce è piuttosto bianco. Il colore è decisamente migliore di quello del sapone di marsiglia, ma non fatevi ingannare! Questo è adatto solo al bucato perchè molto più aggressivo! Il profumo è OTTIMO, almeno per il mio gusto, anche senza essenza.
Attenzione alle essenze, ma anche a alcuni oli essenziali! Alcuni, infatti, contengono alcool, pertanto se aggiunti al nastro provocano un'immediato indurimento del sapone per cui sarà più difficile inserirlo negli stampi (nel senso che non scende dall'imbuto).

Dopo averlo preparato (ma non ancora utilizzato perchè deve ancora finire di stagionare), posso esprimere la mia opinione.

OLIO DI SEMI ESAUSTO:
Non va usato l'olio di semi vari per il semplice motivo che non è possibile calcolare il coefficiente di saponificazione. Ogni olio ha il suo, pertanto sarebbe impossibile determinarlo con esattezza, operazione necessaria per questo tipo di sapone. Infatti, un eccesso di soda caustica renderebbe il sapone corrosivo anche per il bucato, mentre usare poca soda renderebbe il sapone "unto", lasciando residui di grasso sui vostri panni....cosa decisamente da evitare!
La ricetta è calcolata per l'olio di Girasole. Se usate un altro olio dovrete ricalcolare la dosa di soda caustica in base al coefficiente di saponificazione dell'olio che avete usato.

Realizzare il sapone è un'ottimo modo per riciclare l'olio esausto.
Infatti, è vero che adesso esistono i centri di raccolta degli oli usati, però in questo modo l'olio viene riciclato direttamente dal "produttore" dello scarto e trasformato in una sostanza non inquinante (perchè fatta di tensioattivi naturali di origine non sintetica): il sapone.

Inoltre ciò vi consente di risparmiare tanti soldini che andrebbero invece spesi per l'acquisto dei saponi industriali, questi sì davvero tanto tanto inquinanti e dannosi per la nostra pelle.

STRUTTO:
Molti inorridiranno al pensiero di utilizzare lo strutto per fare il sapone.
Tantopiù se siete vegetariani o vegani.
Premetto che io non sono vegetariana. Nel caso, come ho specificato all'inizio del post, è possibile fare il sapone con soli olii vegetali, senza strutto.
Per chi, come me, non è vegetariano o vegano, dico che lo strutto sarà una piacevole sorpresa. Non puzza affato, anzi. Il sapone fatto con lo strutto ha un profumo decisamente ottimo! E' il profumo del bucato delle nostre nonne (che davvero facevano il sapone in casa con lo strutto e la cenere), per me migliore anche di quello fatto con l'olio.
Inoltre il sapone fatto con lo strutto ha un colore simile al bianco latte, bellissimo! Assomiglia veramente tanto ad un sapone industriale che si trova negli scaffali del supermercato che tutti ben conosceranno.....
E' inoltre davvero economico! Un Kg di strutto costa intorno ai 2-3 euro, per cui meno dell'olio di oliva.

ESSENZE:
Secondo me non ce n'è alcun bisogno. Io ho usato una vecchia essenza di eucalipto che avevo in casa da anni e che non sapevo come usare, soprattutto per toglierla di mezzo, ma, tornassi indietro, non ci metterei proprio niente.

Non mi resta che provarlo.... Tra pochi giorni sarà pronto. Vi farò sapere!

Intanto, buon bucato a tutte!!!

18.11.2013

Ecco qua pronto il mio sapone da bucato che ha appena terminato la stagionatura:
Davvero bello! A presto.



SAPONE DI MARSIGLIA FAI DA TE

Oggi voglio condividere la ricetta per la preparazione in casa del sapone di marsiglia.
Io l'ho trovata su internet. Ci sono vari siti che ne parlano e la descrivono, ognuno con le proprie varianti.

A questo proposito vorrei ringraziare Benedetta da cui ho tratto spunto (ed anche di più!) per realizzare il mio sapone. Vi consiglio il suo blog ed il suo canale youtube in cui trovate molte ricette utili da rifare!!

Io vorrei però partire dalla ricetta base che prevede l'uso di OLIO DI OLIVA, SODA CAUSTICA e ACQUA.
Con questi tre semplici ingredienti si può produrre in casa un ottimo sapone che può essere utilizzato da tutta la famiglia.
Chi volesse cimentarsi in questa attività deve però utilizzare alcune accortezze nella manipolazione della soda caustica.
Questa infatti reagisce violentemente con l'acqua provocandone l'immediato rialzamento della temperatura fino quasi all'ebollizione, oltre a risultare corrosiva per la pelle.
Prima di procedere con la creazione del sapone è, pertanto, bene indossare abiti coprenti (maniche lunghe e grembiule al fine di evitare che eventuali schizzi finiscano sugli abiti, rovinandoli o, peggio ancora, sulla nostra pelle), guanti di gomma da tenere durante tutte le operazioni, occhiali e mascherina o fazzoletto inumidito (perchè la soda, reagendo con l'acqua, provoca esalazioni tossiche se inalate).
E' anche meglio, per la sicurezza di tutti, fare il sapone quando non ci sono i bambini.

SODA CAUSTICA:
Io la compro al supermercato.

Si trova anche in ferramenta o mesticherie. Costa intorno ai 2 euro e dura un'eternità. Oltre  a farci il sapone io, ogni tanto, la uso per pulire il pavimento e pulire gli scarichi.
La quantità di soda da utilizzare si calcola moltiplicando il peso dell'olio, in grammi, per il coefficiente di saponificazione. Trovate i coefficienti di saponificazione qui.

Es. per 1kg (1000 gr) olio:
0,134 (coeff. sap. dell'olio di oliva) x 1000 = 134 gr
questa è la quantità di soda necessaria a saponificare 1Kg di olio di oliva.

Alla cifra che viene (nel ns esempio, 134 gr) va poi sottratta una quantità di soda dal 3 al 6%, detto sconto della soda, affinchè la soda non saponifichi tutto l'olio, ma ne resti un pò che andrà sulla vostra pelle quando lo userete. Quello che prepariamo è, infatti, un sapone per la persona.

Per 1 Kg di olio io utilizzo circa 128-126 gr di soda.


ACQUA:
Io uso quella distillata che si usa per stirare. Si può usare anche quella di rubinetto o quella piovana o del condizionatore, che oltre ad essere naturalmente demineralizzata è, anche gratis. Non abbiate paura dell'inquinamento. Tanto dentro ci mettete la soda che mangia tutto. Può essere sostituita anche con idrolati ed acque aromatizzate, anche se per me sono sprecate.
L'acqua da aggiungere è pari al 30% del peso dell'olio.

OLIO DI OLIVA:
Olio extravergine (E.V.O.) o olio di oliva? Io uso un evo molto economico che trovo al supermercato ed il cui costo è di pochi centesimi superiore a quello dell'olio di oliva. Questo:



Con l'olio evo il sapone viene un pò più verde ed ha un odore caratteristico che deve piacere...io lo adoro!
Lo preferisco perchè secondo me lascia la pelle più morbida e poi posso utilizzarlo anche per altre cose (anche in cucina ad esempio). A voi la scelta!
Può essere miscelato, ed è senz'altro la soluzione migliore, con altri oli o grassi. 
L'importante è che il sapone contenga sempre anche olio di oliva. Inoltre, se il sapone è per il lavaggio della persona, dovrete praticare uno sconto sulla soda da utilizzare, dal 3 al 6%, rispetto a quella indicata nei coefficienti di cui alla tabella del link di sopra, altrimenti il vostro sapone sarà troppo aggressivo. 
In questo modo la soda non saponificherà tutto l'olio ma ne resterà una quantità pari alla percentuale di sconto praticata che che andrà ad idratare e nutrire la vostra pelle.
Se invece intendete produrre sapone da bucato non andrà operato alcuno sconto sulla soda altrimenti l'olio che resterà nel sapone andrà a finire sui vostri panni....

Ma veniamo alla...
RICETTA:
- 1KG DI OLIO OLIVA
- 128 GR SODA CAUSTICA
- 300 GR ACQUA

UTENSILI:
- bilancia di precisione;
- un bicchiere di plastica o contenitore resistente per pesare la soda;
- un contenitore capiente a bordi alti per preparare il sapone;
- un contenitore per pesare l'acqua;
- frullatore ad immersione;
- cucchiai d'acciaio;
- stampi;
- coperte o teli;
- kit per la manipolazione della soda già descritto;

Procedimento:

IO UTILIZZO IL METODO TUTTO A FREDDO perchè più semplice e veloce e di identico risultato.

Pesare l'acqua.
Indossare la "tenuta" da soda caustica (abiti lunghi, guanti, grembiule, ochiali e mascherina sulla bocca).
Pesare la soda in un bicchiere di plastica.
Le operazioni successive io, per sicurezza e mia comodità le svolgo dentro il lavello. Se, infatti, sfugge qualche schizzo riesco a pulire facilmente.
Versare la soda nell'acqua, MAI IL CONTRARIO (la reazione sarebbe esplosiva!)
Mescolare con un cucchiaio di acciaio o altro materiale resistente al calore ed alla corrosione (es. no plastica, no alluminio) finchè l'acqua non tornerà limpida.
Noterete che la temperatura dell'acqua aumenterà rapidamente fino quasi al bollore.
Pesate l'olio  in un contenitore capiente ed a bordi alti e versateci dentro la mistura di acqua e soda.
Prendete il frullatore ad immersione e frullate alla massima potenza per diversi minuti finche il miscuglio non comincia ad assodare e fa "il nastro".
Si dice che il sapone "fa il nastro" quando lasciando cadere il liquido nel contenitore forma un disegno che non scompare subito.
Se avete delle essenze, oli essenziali, miele, fiori, latte in polvere o altro, questo è il momento di aggiungerli, dando poi un'ultima mescolata con un cucchiaio al sapone per amalgamare il tutto.
Versate il sapone negli stampi. 

A quest'ultimo proposito vorrei segnalare che non occorre affatto acquistare stampi costosi ma si può benissimo riciclare quello che si ha in casa.
Io, ad esempio, utilizzo i contenitori del latte di tetrapac cui taglio la parte superiore con il tappo. Sono adatti perchè hanno una forma quadrata che al taglio forma saponette piuttosto regolari.
Altri esempi possono essere le vaschette dei sughi e salsine pronte, del formaggio spalmabile ecc.

Battete su un piano diverse volte per togliere le bolle d'aria. Il sapone così prodotto va coperto con una coperta di lana o pail e messo a raffreddare per almeno 1 giorno.
Il giorno successivo (o quello dopo ancora se il sapone non si è ancora raffreddato del tutto e non è solidificato) si toglie dalla forma e si taglia, se necessario, nella grandezza voluta. Il sapone così prodotto va poi messo in un luogo asciutto a stagionare per almeno 40 giorni. Questo è il tempo minimo necessario affinchè il procedimento di saponificazione si completi ed il sapone non sia più caustico e possa essere utilizzato tranquillamente.
Ma vi ricordo che il sapone più stagiona e meglio è, perchè diventa più delicato. I saponi migliori sono quelli che hanno stagionato più di sei mesi.

Questo è il risultato dopo 40 giorni di stagionatura:

Mica male, vero?


SAPONE DA BUCATO:

Il procedimento per produrre il sapone da bucato è identico, solo non va praticato lo sconto della soda.
Io uso altri ingredienti, per cui creerò un altro post per la ricetta del mio sapone da bucato.


PULIZIA FINALE:

tutti gli utensili utilizzati possono tranquillamente essere lavati in lavastoviglie (ricordate che la soda è un potentissimo detergente sgrassante ed il sapone fresco è molto caustico). Se avete usato un bicchiere di plastica per pesare la soda, va gettato. Io non uso mai il legno per produrre il sapone proprio perchè è poroso e non potrà mai essere pulito del tutto dai residui di sapone. Per cui, se preferite usare mestoli in legno dovrete poi riservarli solo al sapone e NON USARLI A SCOPI ALIMENTARI.

Il sapone autoprodotto fa bene all'ambiente, alle tasche, alla pelle non solo vostra ma anche a quella dei vostri amici e parenti se lo regalerete! Autoprodurre il sapone è anche molto divertente, quindi fa bene anche all'umore!

Non mi resta che augurarvi buona saponificazione a tutti!!!!!