venerdì 5 settembre 2014

IL MIO FERMENTATO DI MELE DI BOSCO.

Questo è un argomento che da molto tempo mi premeva affrontare perchè mi sta molto a cuore.
Prima di pochi mesi fa io non sapevo nemmeno cosa fosse un fermentato, poi mi sono imbattuta nei post di Stefania Rossini che, dal suo blog Naturalmente Stefy, parlava dei suoi esperimenti con i questo preparato e mi è venuta voglia di provare.
Intanto vi posto i link al suo blog:

Mi sono iscritta a due gruppi facebook sull'argomento:
FERMENTI AMO di MARI TEMPESTOSI e MICRORGANISMI EFFETTIVI di StefanoAbruzzese
Nella parte "file" questi due gruppi contengono tutte le informazioni necessarie per conoscere, imparare a produrre ed utilizzare i microrganismi a cui vi rimando integralmente.

In breve io posso dirvi quel poco che ho appreso dalla lettura delle pagine trovate sui gruppi facebook sopra indicati.
I fermentati sono dei liquidi prodotti dalla fermentazione dei vegetali in acqua e zucchero in proporzioni ben precise. La fermentazione è una tecnica antica come il mondo. Ogni giorno ognuno di noi consuma cibi fermentati (yogurt, vino, aceto, formaggi ecc.). All'interno dei fermentati ci sono molti microrganismi che Stefano Abruzzese chiama "effettivi" che potremo definire anche probiotici, tra cui lieviti, batteri della fotosintesi e batteri dell'acido lattico. Essi agiscono sostanzialmente trasformando i batteri degenerativi (che portano alla putrefazione) in rigenerativi.
E' noto che i composti contenenti probiotici facciano molto bene alla salute ed, in particolare, siano una panacea per l'intestino. Io stessa, anni fa, ho superato un lungo periodo di stitichezza cronica, grazie all'uso massiccio di alimenti probiotici.
Vengono inoltre utilizzati in agricoltura, ad esempio come fertilizzanti naturali, e per le pulizie domestiche perchè contengono acido acetico.

Si producono miscelando vegetali (frutta o verdura), anche di scarto, con acqua e zucchero o miele in proporzioni di 1 parte di zucchero, 3 parti di vegetali e 5 di acqua (ad esempio: 1 Kg di zucchero, 3 Kg di vegetali e 5 lt di acqua).

Per prima cosa occorre trovare il contenitore adatto. Non deve essere di metallo, deve avere un coperchio da poter appoggiare sopra e deve avere la bocca larga per consentire le operazioni successive.
Ottimi i secchi in plastica con il coperchio tipo quelli delle olive o del gelato industriale o della vernice. Io ho utilizzato un fustino in plastica del detersivo di mia suocera (io, come già saprete se mi seguite, non compro più detersivi commerciali ma li autoproduco più che posso). 
Questi contenitori vanno lavati con aceto o sapone naturale di marsiglia (quello vero!), senza usare detersivi che comprometterebbero lo sviluppo dei microrganismi. Una volta lavati vanno asciugati molto bene.

Lo zucchero deve essere biologico di canna oppure, meglio ancora, usate il miele, sempre biologico. La frutta o verdura idem, deve essere anch'essa biologica, sana e possibilmente matura. Se di grossa taglia, va fatta a pezzetti più piccoli, se di piccola taglia può essere lasciata intera.
La buccia non va tolta e i vegetali vanno lavati molto bene con acqua e bicarbonato o aceto.
L'acqua deve essere pura. Tipo minerale o di fonte o piovana. Senza cloro o altra sostanza che inibisca la proliferazione batterica. Per questo l'acqua del rubinetto non va bene.

Io ho utilizzato mele di bosco che, dopo aver lavato con acqua e bicarbonato, ho tagliato in quattro spicchi. Io ho tolto il torsolo ma penso che si possa lasciare anche quello.
Poi ho preparato la miscela di acqua e miele e vi ho immerso i miei pezzi di mela.
Le mie dosi sono queste:
- 1,5 Kg di frutta,
- 500 gr miele;
- 2,5 litri di acqua di fonte.
Ecco fatto!

Una volta pronti vanno coperti con il coperchio che va SOLO APPOGGIATO al secchio e non chiuso ermeticamente. I batteri hanno bisogno dell'aria per fermentare ed, in questo processo, producono gas che deve poter fuoriuscire.
Li ho messi in terrazza nel punto più riparato dai raggi del sole. I fermentati temono i raggi diretti del sole ma sopportano bene le alte e le basse temperature.

Dopo un paio di giorni già avevano un odore alcol-acetico marcatamente dolce, segnale di buona riuscita.
Eccoli qua dopo circa una settimana.


Ogni giorno per un mese, una volta al giorno, bisogna spingere in basso i vegetali con un utensile non di metallo (io uso un mestolo di legno), e basta!
Questa operazione andrà ripetuta finchè i vegetali non saranno tutti sprofondati al di sotto del livello del liquido (per circa un mese).
Inizialmente i vegetali galleggeranno poi, mano a mano che il processo fermentativo avanzerà, sprofonderanno sotto il livello del liquido. A quel punto non sarà più necessario spingerli in basso giornalmente. Se si dovessero formare delle muffe si dovranno spingere in basso fino alla loro completa scomparsa.

Dopo un pò dovrebbe comparire una gelatina superficiale, anch'essa segno di buona riuscita.

Il prodotto va lasciato fermentare almeno 4 mesi. 6 mesi prima di assumerlo oralmente. NON VA UTILIZZATO PRIMA CHE SIA TRASCORSO QUESTO PERIODO. Questo è il tempo necessario affinchè i microrganismi effettivi trasformino tutti i batteri in batteri "buoni". Si bevono solo fermentati prodotti da vegetali nobili (preferibilmente frutta), non dagli scarti.

Io sono molto fiduciosa. Vediamo come procede. Per ora sono semplice spettatrice del miracolo della natura. Vi terrò aggiornati!

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