giovedì 5 dicembre 2013

OLEOLITO DI CALENDULA

Questo fine settimana ho finalmente imbottigliato il mio oleolito di calendula!

La foto è venuta piuttosto sbiadita e non gli rende molta giustizia ma vi assicuro che ha un colore giallo inteso, proprio bello! ...e puzza proprio come la calendula....!
Io l'ho preparato inserendo in un barattolo di vetro i miei fiori secchi (in mancanza di quelli freschi che sarebbero meglio) di calendula che avevo comprato in erboristeria fino ad 1/4 del barattolo (anche fino a metà se usate fiori secchi). Ho aggiunto olio di riso ed olio di girasole fino a circa i 3/4 del barattolo. Non va riempito fino all'orlo perchè gli oleoliti hanno bisogno di un pò di c.d. "cielo", ovvero un pò di spazio vuoto che servirà per agitare il composto durante il periodo di infusione.
Dopodichè si lascia in infusione per almeno 40 giorni al sole d'estate (c.d. digestione solare), al riparo ed al caldo in inverno (io lo metto, ogni tanto, anche sul termosifone).
Durante tutto questo periodo tutte le componenti liposolubili della pianta verranno estratte dall'olio e si vi trasferiranno.
C'è chi usa bagnare leggermente la pianta secca con un pò di alcool buongusto a 95° per consentire anche l'estrazione delle sostanze idrosolubili. Io non l'ho fatto.
Al termine del periodo di digestione ho filtrato il mio olio con un colino sul quale avevo preventivamente messo un fazzoletto di stoffa  ove  ho raccolto tutti i fiori. Ho quindi strizzato con forza il fazzoletto (meglio se vi aiutate con uno schiacciapatate) per far uscire tutto l'olio dentro la pianta. Questo è infatti il più ricco di proprietà.
Il tutto va poi travasato in bottigliette di vetro scuro. Se non avete a disposizione bottiglie scure potete tranquillamente metterlo in bottiglie trasparenti (come ho fatto io che, nel caso di specie, ho riciclato il flacone di un famoso sciroppo antibiotico della mia bambina) che fodererete con la pellicola di alluminio o carta scura.
Questi accorgimenti servono per conservarlo più a lungo. L'esposizione alla luce, infatti, accelera il processo di irrancidimento.
A questo proposito, proprio per evitare l'irrancidimento, c'è chi ci mette qualche goccia di tocofoerolo, ovvero la vitamina E.
Io personalmente non amo aggiungere niente ai miei oli. Tantopiù che li preparo con olio di riso e girasole che sono tra quelli che hanno il maggior contenuto di vitamina E -quasi il triplo rispetto all'olio di oliva-.
Pertanto, perchè aggiungere ciò che è già naturalmente presente?
Inoltre è meglio non preparare grandi quantità di oleolito perchè invecchiando non solo irrancidisce ma perde gradualmente le proprietà.
Diciamo però che, se non lo finite prima, si conserva per un paio d'anni.

Io uso una miscela di olio di riso e olio di girasole perchè, a differenza dell'olio di oliva, non sono per niente unti ed, anzi, si assorbono piuttosto facilmente.

USO:
E' l'deale per pelli secche, irritate o sensibili, come quelle dei bambini dove può essere tranquillamente usato al cambio del pannolino rivelandosi un validissimo alleato per gli eritemi da pannolino (NON METTETE LE POMATE A BASE DI OSSIDO DI ZINCO perchè questa sostanza forma una pellicola sulla pelle e non la lascia respirare, mentre in caso di eritema la pelle per guarire ha bisogno di aria!). E' ottimo anche per gli eritemi in generale, anche dovuti all'esposizione solare ed è una manna in caso di ragadi al seno -ove pare abbia anche potere cicatrizzante-. E' ottimo anche per lenire il prurito/bruciore da punture di insetti, bruciature, irritazioni in genere.
E' anche un ottimo doposole poichè, oltre a lenire i fastidi derivanti dal sole, non ha alcun effetto fotosensibilizzante (a differenza dell'ottimo oleolito di iperico, ad esempio), per cui d'estate può essere usato tranquillamente.
Si dice, inoltre, che sia efficace anche per le vene varicose alle gambe, per via del suo potere astringente. In questo caso va frizionato sulle gambe dall'alto verso il basso ...lo testerò prontamente sul consorte che, purtroppo, soffre molto di questo problema....

A me servirà anche per preparare una pomata alla calendula che vi illustrerò nei prossimi post.

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