Dopo aver lungamente cercato l'arnica per mare e per terra, l'ho finalmente trovata nell'erboristeria....sotto casa....proprio nell'unico posto dove non avrei mai pensato di trovarla....
Ne ho acquistati 70 gr per circa 3 euro.
foto wikipedia
L'arnica montana cresce in Italia sulle Alpi e sugli Appennini oltre i 500 mt. Ha proprietà antiinfiammatorie, antidolorifiche e antiecchimotiche (ovvero favorisce il riassorbimento dei coaguli sottocutanei). Viene utilizzata nel caso di botte e traumi poichè riduce rapidamente il dolore e favorisce il rapido riassorbimento del livido. Viene con successo utilizzata anche per contusioni, distorsioni, piccole fratture, crampi, contratture, slogature ed anche per alcune forme di artrosi, dove pare abbia effetti simili all'ibuprofene (vedi qui).
E' importante ricordare che l'uso dell'arnica è SOLO ESTERNO. Se ingerita può avere effetti TOSSICI a carico del cuore e dell'apparato gastrointestinale.
Io l'ho acquistata secca per realizzare un oleolito ed una tintura con le quali preparare una pomata per le contusioni. Con una bimba di 2 anni e mezzo direi che è indispensabile!
OLEOLITO:
- 50 gr pianta secca
- 500 ml di olio (misto tra olio di oliva, girasole e riso).
Ho inserito la pianta (che era già un pò sminuzzata) in un barattolo di vetro (di quelli delle conserve di pomodoro). L'ho ricoperta d'olio, lasciando 4 dita di spazio dall'orlo. E', infatti, bene lascaire un pò di cielo, ovvero un pò di spazio dall'orlo per favorire i processi estrattivi (a questo scopo, infatti, l'oleolito va agitato una volta al giorno).
Ho mescolato bene avendo cura che la pianta si imbevesse bene di olio, aiutandomi con il manico di un mestolo in legno.
L'ho lasciata nella mia dispensa dove riposerà per almeno 40 giorni. Ogni giorno va un pò agitata per favorire il processo di estrazione.
La quantità di pianta è piuttosto elevata in quanto ho dovuto necessariamente utilizzare la pianta secca. Gli oleoliti migliori si ottengono, invece, con le piante fresche.
Eccolo qua!
lunedì 30 dicembre 2013
venerdì 13 dicembre 2013
POMATA ALLA CALENDULA
Ai primi rigori invernali la pelle comincia a screpolarsi. Per proteggerla adeguatamente ho pensato di realizzare una pomata alla calendula, avendo già a disposizione l'oleolito di calendula e la tintura madre. La ricetta l'ho presa dal canale youtube di benedetta, dove c'è anche il video con il semplicissimo procedimento per realizzarla. Potete trovarla qui.
INGREDIENTI:
- 50 gr oleolito di calendula;
- 10 gr cera d'api;
- 1 cucchiaino di tintura madre di calendula.
PROCEDIMENTO:
Sciogliete olio e cera insieme a bagnomaria, stando attente a non far scaldare troppo l'olio. A tal proposito vi consiglio di spengere il fornello non appena l'olio avrà raggiunto la giusta temperatura e la cera avrà cominciato a sciogliersi.
Una volta che olio e cera saranno amalgamati aggiungete (a fuoco spento!) il cucchiaino di tintura madre. mescolate bene e versate il liquido, così caldo com'è, dentro un barattolo di vetro (io ho riciclato un vecchio barattolino degli omogeneizzati).
Lasciate raffreddare, poi chiudete con il tappo.
Noterete che la pomata, raffreddandosi, solidificherà senza però diventare troppo dura. Questa pomata, infatti, si scioglie con il calore delle mani.
Ed ecco la pomata in versione solida:
Il tutto in pochissimo tempo e con il minimo dispendio di energie e risorse!
La calendula ha proprietà antifiammatorie, cicatrizzanti, addolcenti. E' indicata in caso di irritazioni, prurito, dermatite, tagli e piccole ferite, screpolature, scottature ed eritemi solari, bruciature, acne. E' perfetta per il cambio del pannolino! o anche solo come ottima crema per le mani.....
lunedì 9 dicembre 2013
TINTURA MADRE DI CALENDULA
L'ho preparata secondo un procedimento semplice, ma che mi pare efficace per uso casalingo.
PROCEDIMENTO:
- 20 gr pianta secca;
- 100 ml solvente alcolico a 50-60°*.
Si mette la droga in vasetto, si chiude col coperchio avendo cura di lasciare un pò di cielo (ovvero un pò di spazio vuoto in cima al vasetto) e si lascia macerare al buio per almeno tre settimane perché il preparato deve essere "esposto" a tutto il ciclo lunare.
In tutto questo periodo il preparato deve essere agitato (basta semplicemente capovolgerlo un paio di volte) una volta al giorno per favorire il processo di estrazione.
Quindi l'ho imbottigliato una una boccettina di vetro scuro con il contagocce.
*PREPARAZIONE DEL SOLVENTE ALCOLICO:
Potete utilizzare della comunissima Vodka (che ha una gradazione alcolica di circa 55°), oppure potete preparare il solvente da voi.
- Per realizzare 100 ml di solvente alcolico a 50° dovete miscelare 52,10 ml alcool buongusto a 95° + 47,90 ml di acqua distillata;
- Per realizzare 100 ml di solvente alcolico a 55° dovete miscelare 57,30 ml alcool buongusto a 95° + 42,70 ml di acqua distillata;
- Per realizzare 100 ml di solvente alcolico a 60° dovete miscelare 62,50 ml alcool buongusto a 95° + 37,50 ml di acqua distillata;
PROCEDIMENTO:
- 20 gr pianta secca;
- 100 ml solvente alcolico a 50-60°*.
Si mette la droga in vasetto, si chiude col coperchio avendo cura di lasciare un pò di cielo (ovvero un pò di spazio vuoto in cima al vasetto) e si lascia macerare al buio per almeno tre settimane perché il preparato deve essere "esposto" a tutto il ciclo lunare.
In tutto questo periodo il preparato deve essere agitato (basta semplicemente capovolgerlo un paio di volte) una volta al giorno per favorire il processo di estrazione.
Trascorso questo tempo l'ho filtrato con l'aiuto di un colino e di un fazzoletto di cotone avendo cura, come sempre, di strizzarlo bene. L'estratto più pregiato e più ricco di sostanze è infatti quello che si estrae da questa spremitura finale.
Potete utilizzare della comunissima Vodka (che ha una gradazione alcolica di circa 55°), oppure potete preparare il solvente da voi.
- Per realizzare 100 ml di solvente alcolico a 50° dovete miscelare 52,10 ml alcool buongusto a 95° + 47,90 ml di acqua distillata;
- Per realizzare 100 ml di solvente alcolico a 55° dovete miscelare 57,30 ml alcool buongusto a 95° + 42,70 ml di acqua distillata;
- Per realizzare 100 ml di solvente alcolico a 60° dovete miscelare 62,50 ml alcool buongusto a 95° + 37,50 ml di acqua distillata;
USO: azione astringente, antibatterica ed antinfiammatoria. Si usa per preparare pomate e creme, oppure puro per applicazioni o diluito in acqua per sciacqui.
CONSIGLI:Provatelo sulle piccole ferite, scottature o sui foruncoli......
A me servirà per la preparazione della pomata alla calendula per cui ho già preparato l'oleolito.
CONSIGLI:Provatelo sulle piccole ferite, scottature o sui foruncoli......
A me servirà per la preparazione della pomata alla calendula per cui ho già preparato l'oleolito.
giovedì 5 dicembre 2013
OLEOLITO DI CALENDULA
La foto è venuta piuttosto sbiadita e non gli rende molta giustizia ma vi assicuro che ha un colore giallo inteso, proprio bello! ...e puzza proprio come la calendula....!
Io l'ho preparato inserendo in un barattolo di vetro i miei fiori secchi (in mancanza di quelli freschi che sarebbero meglio) di calendula che avevo comprato in erboristeria fino ad 1/4 del barattolo (anche fino a metà se usate fiori secchi). Ho aggiunto olio di riso ed olio di girasole fino a circa i 3/4 del barattolo. Non va riempito fino all'orlo perchè gli oleoliti hanno bisogno di un pò di c.d. "cielo", ovvero un pò di spazio vuoto che servirà per agitare il composto durante il periodo di infusione.
Dopodichè si lascia in infusione per almeno 40 giorni al sole d'estate (c.d. digestione solare), al riparo ed al caldo in inverno (io lo metto, ogni tanto, anche sul termosifone).
Durante tutto questo periodo tutte le componenti liposolubili della pianta verranno estratte dall'olio e si vi trasferiranno.
C'è chi usa bagnare leggermente la pianta secca con un pò di alcool buongusto a 95° per consentire anche l'estrazione delle sostanze idrosolubili. Io non l'ho fatto.
Al termine del periodo di digestione ho filtrato il mio olio con un colino sul quale avevo preventivamente messo un fazzoletto di stoffa ove ho raccolto tutti i fiori. Ho quindi strizzato con forza il fazzoletto (meglio se vi aiutate con uno schiacciapatate) per far uscire tutto l'olio dentro la pianta. Questo è infatti il più ricco di proprietà.
Il tutto va poi travasato in bottigliette di vetro scuro. Se non avete a disposizione bottiglie scure potete tranquillamente metterlo in bottiglie trasparenti (come ho fatto io che, nel caso di specie, ho riciclato il flacone di un famoso sciroppo antibiotico della mia bambina) che fodererete con la pellicola di alluminio o carta scura.
Questi accorgimenti servono per conservarlo più a lungo. L'esposizione alla luce, infatti, accelera il processo di irrancidimento.
A questo proposito, proprio per evitare l'irrancidimento, c'è chi ci mette qualche goccia di tocofoerolo, ovvero la vitamina E.
Io personalmente non amo aggiungere niente ai miei oli. Tantopiù che li preparo con olio di riso e girasole che sono tra quelli che hanno il maggior contenuto di vitamina E -quasi il triplo rispetto all'olio di oliva-.
Pertanto, perchè aggiungere ciò che è già naturalmente presente?
Inoltre è meglio non preparare grandi quantità di oleolito perchè invecchiando non solo irrancidisce ma perde gradualmente le proprietà.
Diciamo però che, se non lo finite prima, si conserva per un paio d'anni.
Io uso una miscela di olio di riso e olio di girasole perchè, a differenza dell'olio di oliva, non sono per niente unti ed, anzi, si assorbono piuttosto facilmente.
USO:
E' l'deale per pelli secche, irritate o sensibili, come quelle dei bambini dove può essere tranquillamente usato al cambio del pannolino rivelandosi un validissimo alleato per gli eritemi da pannolino (NON METTETE LE POMATE A BASE DI OSSIDO DI ZINCO perchè questa sostanza forma una pellicola sulla pelle e non la lascia respirare, mentre in caso di eritema la pelle per guarire ha bisogno di aria!). E' ottimo anche per gli eritemi in generale, anche dovuti all'esposizione solare ed è una manna in caso di ragadi al seno -ove pare abbia anche potere cicatrizzante-. E' ottimo anche per lenire il prurito/bruciore da punture di insetti, bruciature, irritazioni in genere.
E' anche un ottimo doposole poichè, oltre a lenire i fastidi derivanti dal sole, non ha alcun effetto fotosensibilizzante (a differenza dell'ottimo oleolito di iperico, ad esempio), per cui d'estate può essere usato tranquillamente.
Si dice, inoltre, che sia efficace anche per le vene varicose alle gambe, per via del suo potere astringente. In questo caso va frizionato sulle gambe dall'alto verso il basso ...lo testerò prontamente sul consorte che, purtroppo, soffre molto di questo problema....
Si dice, inoltre, che sia efficace anche per le vene varicose alle gambe, per via del suo potere astringente. In questo caso va frizionato sulle gambe dall'alto verso il basso ...lo testerò prontamente sul consorte che, purtroppo, soffre molto di questo problema....
A me servirà anche per preparare una pomata alla calendula che vi illustrerò nei prossimi post.
lunedì 2 dicembre 2013
MARMELLATA DI MELOGRANE
Questo è il periodo in cui questi straordinari frutti maturano. Se avete la possibilità di procurarveli potete provare a preparare questa marmellata che è ottima per i formaggi, anche freschi come la ricotta!
La ricetta l'ho presa QUI, dal canale youtube di Benedetta.
INGREDIENTI:
- 4 melograne;
- zucchero;
- mezza mela grattata;
PROCEDIMENTO:
con l'aiuto di uno spremiagrumi, spremete il succo delle melograne. Filtratelo e pesatelo. Aggiungete lo stesso peso in zucchero*.
Grattugiate la mezza mela e ponete tutto in un pentolino sul fuoco, mescolando ogni tanto.
Dopo una ventina di minuti frullate con il frullatore ad immersione per rendere tutto più omogeneo e continuate a far bollire a fuoco alto, mescolando ogni tanto, finchè la marmellata non sarà diventata lucida.
Quando velerà il cucchiaio è pronta.
Per vedere se la marmellata è pronta potete anche fare la prova del piattino: prelevate un pò di marmellata con un cucchiaio e mettetela su un piattino, fatela raffreddare per qualche istante ed infine inclinate il piatto. Se la marmellata non cola vuol dire che è pronta. Se invece cola, dovrete farla bollire ancora un pò.
Se vorrete darle una consistenza gelatinosa potrete aggiungere 1 o 2 fogli di colla di pesce (la dose della colla è, approssimativamente, di 4 gr ogni 500ml).
*Io, in realtà, uso lo zucchero di canna che è un pò più dolce, per cui metto sempre meno zucchero. Inoltre se usate frutta ben matura non è necessario utilizzarne molto. In questo caso ne ho messo circa la metà. L'ideale è regolare la quantità di zucchero assaggiando il composto, per cui vi consiglio di aggiungere un pò di zucchero, rimettere un pò sul fuoco per farlo sciogliere e quindi assaggiare per valutare se sia necessario aggiungerne altro.
Lo zucchero è comunque necessario in quanto serve per addensare ed anche come conservante ma, secondo la mia esperienza, le marmellate si conservano ugualmente anche se sono prodotte con meno zucchero purchè siano conservate sottovuoto.
Con le dosi che ho dato ci vengono un paio di barattolini di marmellata. Eccoli qui:
Una volta pronta mettete subito la marmellata ancora bollente nei vasetti, chiudete con il coperchio e capovolgete per fare il sottovuoto. Lasciate raffreddare. La marmellata così ottenuta si può conservare per molto tempo....sempre che non la mangiate prima....
E' ottima, come ho detto, sui formaggi -stagionati e non- sulla ricotta, per guarnire dolci come la panna cotta o il cheese cake, oppure sul gelato.
Non vi resta che provare! E' facile, veloce e divertente!
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